Cee: il 1972 anno critico per l'economia dei "Sei,, di Vittorio Zucconi
Cee: il 1972 anno critico per l'economia dei "Sei,, Un documento degli esperti di Bruxelles Cee: il 1972 anno critico per l'economia dei "Sei,, L'inflazione e la recessione non diminuiranno - Particolari preoccupazioni per l'Italia : « Le incertezze del clima politico pesano sulla congiuntura » (Dal nostro corrispondente) 1 Brunelle . 13 marza. L'inflazione e la recessione j non allenteranno la morsa sui j paesi della Comunità europea | e anche il 1972 si annuncia come un anno critico per i sei Paesi. Alle incertezze interne si aggiungeranno gli effetti (deleteri per le esportazioni) della rivalutazione delle monete europee rispetto al dollaro e. in Italia, si assomma ai Pi oblemi economici anche la crisi politica. E' il giudizio degli economisti della Coma nità europea, riassunto in un de aumento che dovrà essere discusso ed approvato dai sei ministri delle Finanze e del Tesoro, riuniti lunedi prossi mo a Bruxelles. Per la prima volta, uno studio europeo si richiama apertamente alla situazione politica di un Paese: «In Ita Ha — afferma il documento — il leggerissimo miglioramento relativo segnato tra la fh.e del '71 e l'inizio del '72 è legato ad un sollecito mìglio ramento del clima politico, '.e cui incerteL.3 pesano sulla congiuntura economica». E' un giudizio severo e inconsueto, che rivela come la situazione interna del nostro Poe- se sia oggetto di preoccupa e di attento esame da parte dei nostri «partners» e delle autorità europee. Per l'Italia, poi, gli esperti Cee prevedono «il rischio di un rapido aumento dei prezzi al consumo». Poiché il ristagno produttivo non dovrebbe se- gnare inversioni sensibili, la Cee indica «nella spesa pub- blica» il solo, valido mezzo per mutare la tendenza dell'economia italiana. «L'azione di rilancio — dice il documento — dipende esssnzialmente da una politica della finanza pubblica che t vada nel senso contrario a quello della congiuntura». Quindi in investimenti produttivi (e meno spese sterili), \ creazione di posti di lavoro, interventi soprattutto nell'edilizia, che e ancora la grande malata dell'economia italiana. Contemporaneamente « sarebbe necessario migliorare i meccanismi di borsa per mo fluitare il risparmio familiare a!. flnedl na5?. ,re g lnve" stlnlentl produttivi», Il documento dedica anche larga attenzione al problema dell'applicazione dell'Iva, l'imposta sul valore aggiunto che avrebbe dovuto entrare in vigore il primo luglio prossimo, ma che il Parlamento /salvo il consenso dei «Sei») ha spostato al primo gennaio 73. «Affinché l'Iva non giun- i già notevoli e prevedibili |unenti di prezzi, le autorità|a ad accelerare sensibilmen e aur devono organizzare una sor-,veglianza accurata, intensa e ncisiva sui costi al consu-lmo»; tanto più, insiste la Cee, \in vista dei numerosi rinnovi di contratti collettivi nell'auunno ». Il saggio di crescita del prodotto nazionale lordo itaiano nel '72 dovrebbe porsi r. ionio al 3 per cento, una cifra del tutto insoddisfaceu e se sì tiene conto che nel 971 abbiamo a malapena aggiunto l'I per cento, segnando anzi un culo nella produzione industriale. Ma se la situazione in Italia si presenta poco rassicurante, anche negli altri Paesi della Cee non sembra migliore. La Germania si sta avviando a segnare il più basso incremento del prodotto nazionale ordo nel dopoguerra: 1,5 per cento. «Gli investimenti si ridurranno sensibilmente, le esportazioni non conosceranno che una espansione molto modesta, diretta conseguenza della forte rivalutazione del marco». In Fran^'i, il clima è relativamente mìyi.ir e e fa a 'arire il Paese co/ne un'isoa in Europa: tuttavia, anche qui nìe violente tensioni infla zionistiche restano un grave punto interrogativo sul possibile, positivo sviluppo». Tasso e" crescita previsto: 4,5 per cento. Vittorio Zucconi \ i i j,| | Raymond Barre, vicepresidente della Cee (Telefoto)
Persone citate: Raymond Barre
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