L'indagine sulle radio-truffa assorbe quella sulla ex Edison

L'indagine sulle radio-truffa assorbe quella sulla ex Edison Le forniture militari e la "contabilità nera,, L'indagine sulle radio-truffa assorbe quella sulla ex Edison Il magistrato di Roma, che conduce l'istruttoria sulle apparecchiature fornite all'esercito, ha chiesto gli atti dell'inchiesta sull'amministrazione della società milanese (Dalla redazione romana) Roma, 11 marzo. Gli atti dell'inchiesta giudiziaria sulla cosiddetta « contabilità nera » della « Edison », che è in corso a Milano contro ring. Giorgjo Valerio e sette suoi ex collaboratori sono stati richiesti dal giudice istruttore di Roma, Renato Squillante. Il magistrato, che sta svolgendo l'istruttoria formale sulle fornitore all'esercito di radio rice-trasmittenti, nella quale sono rimasti coinvolti anche alcuni degli imputati per la vicenda milanese, si è ritenuto, infatti, competente a svolgere le due inchieste. Con un'ordinanza ha, pertanto, sollecitato il dott. De Vincenzo, giudice istruttore del capoluogo lombardo, a trasmettergli al più presto gli atti dell'istruttoria che gli fu affidata nel febbraio scorso, poiché intende procedere di pari passo con gli accertamenti in corso a Roma. Per stabilire la sua compe¬ tenza, come risulta dal testo dell'ordinanza, il dott. Squillante ha riesaminato gli atti della complessa indagine, che ha preso l'avvio nell'aprile scorso e che ha già provocato l'incriminazione di Giorgio Valerio ex presidente della Edison, di Aldo Scialotti, Angelo Biscarini, Alberto Ferrati, Luciano Marrubini, Angelo Chiappa, Ennio Scialotti e Alberto Bruscaglia, tutti accusati di frode in forniture militari, falso in comunicazioni ed illegale ripartizione degli utili. Il magistrato indaga, inoltre, sulla posizione di altre 23 persone che sono indiziate dei medesimi reati contestati ai principali imputati. L'inchiesta svolta dal magistrato milanese riguarda invece Giorgio Valerio, Angelo Chiappa, Bruno Janni, Guido Molteni, Antonio Curani, Giampiero Cavalli, Vito Bonomi e Vittorio De Biasi. L'accusa è di appropriazione indebita aggravata di 24 miliardi di lire, falso in bilancio e false comunicazioni ai soci. L'inchiesta di Roma s'iniziò molto tempo prima di quella milanese e, nella fase preliminare, fu condotta dal sostituto procuratore della Repubblica Enrico Di Nicola. In sostanza il magistrato, interessandosi del fallimento di due società, la « Radio City Company» e la «Finanziaria laziale», stabilì che ai danni dell'esercito era stata organizzata una grossa truffa. La «Radio City» ed altre | imprese collegate avrebbero dovuto fornire alle forze armate italiane apparecchiature rice-trasmittenti dà installare a bordo dei carri armati «M47». Secondo il capitolato, la fornitura doveva consistere, per l'ottanta per cento, in prodotto nazionale, mentre la restante percentuale si sarebbe potuta importare dall'estero. La ditta «Scialotti», che avrebbe dovuto agire in campo commerciale per conto della «Radio City» ed in collegamento con la «Edison», consegnò al ministero della Difesa materiale che era residuato bellico ed era stato «ringiovanito». Mentre si indagava a Roma e venivano emessi i primi mandati di comparizione e gli avvisi di procedimento, balzò alla ribalta della cronaca lo scandalo della «contabilità nera» della «Edispn». In seguito ad una segnalazione, fatta pervenire il 15 marzo del 1970 da cinque azionisti della «Edison» alla magistratura, il pubblico ministero Giovanni Caizzi indagò sull'attività «segreta» dell'amministrazione. Il magistrato si convinse che non meno di 24 miliardi di lire erano stati distribuiti non si sa a chi attraverso un giro di assegni personali, finanziamenti occulti, rapporti cambiari di comodo e così via. Non appena gli atti dell'inchiesta di Milano saranno giunti all'ufficio istruzione di Roma, il dott. Squillante convocherà nel suo ufficio gli imputati per interrogarli e decidere, poi, i successivi atti istruttori. L'istruttoria, prima di concludersi, richiederà del tempo. Il magistrato ha disposto, tra l'altro, che venga svolta un'indagine peritale sui rapporti amministrativi intercorsi tra la «Edison», prima che si fondesse con la «Montecatini», e le altre ditte che sono rimaste implicate nell'inchiesta. I periti Lionello Giulimondi, Aldo Mastrantonio, Luciano Sarnari e Pasqualino Ranellucci dovranno rispondere a 21 quesiti che abbracciano, in sostanza, tutta l'atti vita delle società sotto inchiesta.

Luoghi citati: Milano, Roma