Boschi sfregiati di Alberto Papuzzi

Boschi sfregiati La collina tra Dora e Sangone Boschi sfregiati La speculazione edilizia aggredisce il parco naturale tra Rivoli e Avigliana - A Rosta, in 5 anni, il prezzo dei terreni è salito del 166^o - Danni provocati dai cacciatori, dai gitanti, dai rifiuti La soluzione: costituire una zona protetta Chi salverà la collina morenica tra Ja Dora e il SanRonc, splendido parco naturale a ridosso della periferia torinese? Case, ville, perfino condomini Io assaltano ai'fianchi, lacerando i boschi. Giù nella valle, il paesaggio è spezzalo dalle tozze sagome dei capannoni industriali. Grossi gruppi finanziari hanno iniziato la lottizzazione dei luoghi più ameni, per trasformarli in club di milionari. 1 cacciatori del posto distruggono con cieca pervicacia la sparuta selvaggina, i gitanti domenicali strappano ai prati con piccole zappe le radici di primula, infine la popolazione insozza di immondizie avvallamenti e sentieri. Ma anche i Comuni scaricano i rifiuti lungo la strada pedecollinare che da Rivoli sale a Buttigliera. Ce n'è a sufficienza per un trattato di ecologia. Collocata all'imbocco della Valle di Susa, sotto la prospettiva della Sacra di S.. Michele, con alle spalle i laghi, la collina morenica è compresa tra i territori di Rivoli, Rivalta, Villarbasse, Trana, Reano, Avigliana, Buttigliera e Rosta: 30 chilometri in lunghezza, circa 2 in larghezza. Dal crinale di centro, il terreno digrada in docili ondulazioni. Tra le creste si stendono brevi altopiani, soleggiati, ma ventilati: mite il clima, sodici i prati, ricca la vegetazione. Secondo l'arch. Vigliano, presidente di « Italia nostra », sono luoghi « inolio più belli e vergini della collina torinese ». Aggiunge: « La collina torinese, Stuplnigl. la Mandria e la collina morenica sono i quattro cardini per il riequilibrio ecologico dell'Intera area metropolitana ». Ma se mancano sensibilità e atti politici, che cosa è l'ecologia? Un argomento per congressi. A Bra i bulldozer hanno sconquassato uno dei boschi più belli del Piemonte, per costruirvi la più grande pista europea da moto cross: ecco come si fa scempio della natura, tra la complice in differenza dei pubblici amministratori. I bulldozer si sono inerpicati anche sulla collina morenica, per aprire varchi sempre più estesi al cemento. A Rosta in 5 anni la popolazione è cresciuta da SUO a 3 mila abitanti. Sono state costruite olire 300 nuove case. Sopra il paese, c'è una cresta che ne è diventata 11 simbolo, la brutta bandiera: a forza di scavarla, per prendervi ghiaia, è ormai brulla. D'estate la si vede da lontano, mia macchia grigia tra il verde. Da quando è cosi nuda, la gente la chiama la « Cirenaica ». Sulle sue pendici si addensano le ville; rari 1 casi in cui sia stato rispettato il limite di costruire su un decimo della superficie. D'altra parte, mai l'amministrazione comunale si è preoccupata di fare controlli. Ville infossate dentro giardinetti rivestiti di pietre colorate. Attorno corre il muro di cinta, in cui si aprono vani difesi da sbarre. L'insieme dà un'impressione di artificioso. « Camminare in questi giardini è come essere alle Nuove » dice il geom. Coppo, presidente della ii Comunità rostese ». CI fa da guida. Ecco un altro obbrobrio, proprio in mezzo ai boschi: il « Mater divinae gratiae », un monolitico e grezzo edificio usato per i ritiri del clero. E' stato costruito con regolare licenza, anche se forse supera gli 8 metri di altezza stabiliti dalle norme edilizie del Comune di Rosta. « Il nostro è il paese di Bengodi, per gli speculatori » dice il geom. Coppo. Il regolamento edilizio, che risale al 1963, permette di costruire praticamente dovunque. Le zone vincolate a verde pubblico (con divieto di edificare) sono previste, ma finora non sono state acquisite; le poche norme vagamente restrittive non vengono impugnate. E' una situazione generalizzata. Fanno eccezione Rivoli e Avigliana, con piani regolatori molto saldi, a difesa delle bellezze del patrimonio naturale. Ma a Villarbasse? O a Buttigliera? Di piani regolatori si parla ora: ci vorranno anni per renderli esecutivi. E poi su che basi saranno eseguiti? Secondo indiscrezioni, in un Comune si prevedono nuovi insediamenti industriali, altrove si apre la porta alla lottizzazione pgcccg privata. Tra Buttigliera e Avigliana si sta costruendo un golf club. Nel territorio di Avigliana ci saranno solo l campi e le buche, in quello di Buttigliera sorgeranno villette e quartierini residenziali. Decine di ettari di boschi e prati vengono spianati. Le attrezzature sportive sono pure un bene pubblico, osserva qualcuno. A parte i dubbi sulla popolarità del golf come sport praticato dalle masse, le quote di adesione all'iniziativa partiranno da un minimo di 2 milioni. « Stanno tentando un'operazione, analoga anche sul territorio di Rosta, nel bosco la Pcssina » dice il geom. Coppo. E' un terreno comunale, chiuso in una conca, con ordinati pioppeti, con acque sorgive (da cui il nome dialettale di piscina). Anni fa vi furono trovate tombe e statue romane. In una seduta del Consiglio comunale era all'ordine del giorno: « Vendita terreni in zona Pessina per aree sportive ». Quelli della « Comunità rostese » riuscirono a bloccare tutto: « Ma il pericolo non è scongiurato — dicono — si parla di un'offerta di cento milioni ». Il problema è utilizzare il verde per la collettività. Farne un bene di consumo sociale. L'arch. Vigliano dice: « Abbiamo latto proposte ancora dieci anni la. CI sono studi della " Pro natura ", ci sono progetti del Cipe. Ma se manca la volontà politica, che cosa si può fare? Dovrebbero intervenire la Provincia e la Regione. Dovrebbero stabilire vincoli, oppure acquisire aree. CI sono degli esempi: il parco prò vìnciate "di sànGÌorlo"in'va'Ì dtSusa. I terreni sono stati affli. tati dall'amministrazione provili- cialc. La collina morenica potrebbe essere affidata a un consorzio di comuni ». Ir. Francia esistono numerose, piccole, ma stupende zone protette (oltre ai grandi parchi nazionali). In Italia l'addensamento della popolazione nelle grandi città ha oreato fame di spazio, di verde, di ossigeno, di libertà. Ma il fenomeno è esploso con tale violenza da distorcere grottescamente i comportamenti sociali. Prendiamo il caso dei gitanti che strappano ai prati le primule: in una città come Torino è ormai raro trovare un fiere. Per cui un germoglio diventa un oggetto di consumo da portare a casa, come un vaso di vetro veneziano. A costo di distruggere la vita della natura. Alla radice c'è il medesimo atteggiamento di chi fa crepitare raffiche di pallini contro pochi uccelli indifesi. La natura diventa qualcosa di cui appropriarsi: «Vede? Tengono pulito il loro pezzo di terra e buttano i rifiuti sul suolo pubblico — dice il geom. Coppo. — MI creda, ì peggiori nemici delle bellezze di Rosta sono proprio i rostesl ». Dietro lo sfregio, cresce il mercato: il prezzo dei terreni in cinque anni è salito da 1500 a 4 mila lire il metro quadrato: 166 per cento. Non c'è da aspettarsi salvezza dalla coscienza civica « fintanto che si lascia spazio alla speculazione — come dice l'arch. Vigilano — grazie a norme edilizie antiquate o inefficaci ». Chi salverà la collina morenica? « Oggi c'è la legge sulla casa. I Comuni la usino. Potranno acqui sire 11 verde a 50 lire " metro Quadrato ». Alberto Papuzzi iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiim

Persone citate: Mater, Pessina, Reano, Sangone Boschi, Vigliano