L'aereo Roma-Milano dirottato a Monaco da una donna armata di pistola e bomba di Francesco Santini

L'aereo Roma-Milano dirottato a Monaco da una donna armata di pistola e bomba Paurosa avventura di 32 passeggeri e 5 uomini d'equipaggio L'aereo Roma-Milano dirottato a Monaco da una donna armata di pistola e bomba E' un «Caravelle» dell'Alitalia - Partito da Fiumicino alle 19, doveva atterrare a Linate - Mezz'ora dopo il decollo, mentre il velivolo sorvolava l'isola d'Elba, la donna, di 55 anni, ha puntato la rivoltella contro l'hostess: «Dica al comandante di dirigersi su Monaco. In questa borsa c'è una bomba a orologeria» - All'aeroporto tedesco tutti i passeggeri sono scesi incolumi; sull'apparecchio sono rimasti il primo pilota e la dirottatrice - Dopo un drammatico dialogo, la donna è rimasta sola sull'aereo, minacciando di farlo saltare - A sera inoltrata si è arresa (Nostro servizio particolare) Roma, 11 marzo. Un « Caravelle » dell'Alitalia, partito da Fiumicino alle 1!) per .Milano con 32 passeggeri c cinque uomini di equipaggio, è stato dirottato su Monaco di Baviera trenta minuti dopo il decollo da una donna armata di rivoltella. Nell'aeroporto tedesco, dopo 2 ore di drammatico colloquio con il comandanti', la donna ha deciso di arrendersi. E' scesa dal velivolo ed è stata subilo identificata: è Attilia Lazzéri; 55 anni, naia in provincia di Pesaro e residente a Bagni di Tivoli in via dei Platani, palazzina B. E' sposala con Alìtiicle lYlaioriino. La sorella ricoverata in manicomi!) si chiama Gesuina. Il dirottamento del « Caravelle » è avvenuto mentre l'aereo sorvolava l'isola d'Elba. La donna senza muoversi dal suo posto ha chiamato la hostess di bordo, signora Sada, e puntandole contro la pistola le ha imposto di recarsi nella cabina di pilotaggio ed ordinare al comandante di dirigersi su Monaco. « Signorina — ha detto — il comandante deve condurre l'aereo in Germania » e mostrandole la borsa che aveva nella sinistra e agitando con la mano destra la pistola, ha aggiunto: «Qui dentro c'è una bomba ad orologeria. Le consiglio di eseguire quanto le dico ». L'hostess si è recata nella cabina, e subito il comandante Mancuso ha avvertito i passeggeri di stare calmi al loro posto, di non fare alcun gesto inconsulto, assicurandoli che di tanto in tanto li avrebbe informati sullo sviluppo della situazione. Alle 20,30 l'aereo è atterrato a Monaco: dieci minuti dopo sono scesi tutti i passeggeri e i quattro uomini di equipaggio: il primo ufficiale Bertoni, il secondo Amerighi, la hostess Sada e lo steward Solo il comandante Mancuso e la dirottatrice sono rimasti a bordo, mentre la polizia circondava l'apparecchio. Il comandante ha tentato di calmare la dirottatrice: ma questa non voleva credere di essere arrivata a Monaco ed allora il comandante ha dovuto portare l'aereo davanti alla stazione d'arrivo e farle leggere la scritta dell'aeroporto. Solo allora la donna si è convinta di essere in Germania. Ha chiesto di parlare con il capo della polizia, poi ha cambiato idea e puntando la pistola contro il comandante si è detta pronta a far saltare in aria l'aereo: « Poche chiacchiere, stia zitto ». A questo punto il comandante ha avuto l'impressione che fosse un'esagitata e si è proposto di tranquillizzarla. « Stia zitto ». ha ribattuto la donna alzando la .voce, ed allora anche il comandante si è messo ad urlare. « Ma non capisce che siamo a Monaco, non taccia fesserie, mi dia l'arma o sc la tenga. Voleva essere a Monaco. Ci siamo, scenda, che scendo anch'io ». Di fronte a tale atteggiamento inatteso, la donna è rimasta per un momento incerta. « Su, mi dia l'arma » ha insistito il comandante. « No. questo no ». « Se lei non mi vuol dare la pistola, io scendo e la lascio qui ». « Ebbene sc ne vada ». Il comandante allora è sceso e la donna è rimasta sola nella cabina. Da terra il capo della polizia ha cercato di convincerla a scendere. « No, non mi infastidite, che faccio saltare tutto ». Gruppi elettrogeni hanno investito il Caravelle illuminandolo a giorno. E in questa luce irreale è proseguito il colloquio tra la polizia e la dirottatrice. Il comandante Mancuso non ha saputo dire se nella borsa c'era veramente la bomba. Ha visto la pistola, un'arma di piccolo calibro. Intanto i passeggeri si avviavano a ima sala di ristoro, in attesa di essere riportali a Milano. Tutti sono piuttosto scossi dell'avventura, alcuni ammettono di aver avuto molta paura. Dicono però che il comandante e l'equipaggio si sono comportati con molta calma e che così sono riusciti ad infondere calma anche a loro. Abbiamo parlato per telefono con il comandante. Mancuso dopo aver raccontato le fasi del dirottamento, così come le abbiamo riferite, ha detto: « Quello che più mi fa paura, è che è una bruttano isterica: potrebbe fare qualsiasi cosa, uccidersi, far saltare l'aereo. Per questo torno soltobordo per tentare di convincerla a scendere ». Mancuso ha aggiunto di sapere oramai come prenderla. « Durante il volo dapprima ho scher¬ zalo con lei. ma non accettava. Le ho persino detto che se fossi suo padre l'avrei sculacciata. Mi Ita risposto di badare ai comandi e di puntare su Monaco senza tentare di ingannarla ». Non appena la donna si è arresa una decina di artificieri della polizia di Monaco sono saliti a bordo dell'aereo e hanno cominciato a perquisirlo da cima a fondo. La polizia tedesca ha rilevato che la pistola che impugnava la Lazzeri era una calibro 6,35, carica. Non aveva nessuna bomba nella bor¬ sa, né vi erano esplosivi nei suoi bagagli. Secondo un portavoce della polizia la donna « non Iva un passato politico e non ha dedicato eccessive energie criminali » nella sua azione. Il portavoce ha aggiunto che vi sono buone probabilità che la Lazzeri venga estradata in Italia. L'apparecchio è ripartito per l'Italia verso l'una con destinazione Milano, « con tutti i passeggeri, meno una gentil signora con pistola», come ha detto un portavoce dell'Alitalia. All'aeroporto internazionale di Fiumicino, a dare per primo la notizia al funzionario di turno dell'Alitalia, Buttaroni, è stato un impiegato della torre di controllo che, in contatto radio con Zurigo, ha saputo che il volo AZ 068 delle 19 era stato dirottato mentre sorvolava l'isola d'Elba. Da Zurigo il funzionario ha appreso che il comandante Mancuso aveva già comunicato all'aeroporto di Linate che era sua intenzione dirigersi su Monaco. Per quindici minuti circa, a Roma, le notizie sono sta¬ , a . , ¬ te contrastanti. Il vice questore Pietro Guli, il funzionario di polizia che riuscì a bloccare al suo arrivo a Roma Raffaele Minichiello, era stato informato dall'Interpol che l'aeroporto tedesco non avrebbe autorizzalo l'atterraggio e che il « jet » dirottato stava puntando di nuovo su Milano. La notizia è stata smentita più tardi. Francesco Santini (A pag. 2: La resa della dirottatrice a Monaco e i nomi dei passeggeri)