Un annuncio della Casa Bianca: "A Parigi i contatti permanenti fra America e Cina,, di Ennio Caretto

Un annuncio della Casa Bianca: "A Parigi i contatti permanenti fra America e Cina,, Si parla di un nuovo viaggio di Kissinger a Pechino Un annuncio della Casa Bianca: "A Parigi i contatti permanenti fra America e Cina,, (Dal nostro corrispondente) New York, 10 marzo. Il « dialogo » cino-americano si riapre a Parigi la prossima settimana. La Casa Bianca ila annuncialo oggi che ii proprio ambasciatore e quello cinese nella capitale francese « affronteranno le questioni degli scambi commerciali e culturali ». Parigi sarà la sede permanente della « diplomazia del pini; pong ». Il « dialogo », ila però precisato la Casa Bianca, si svolgerà anche tra più alle personalità. Su questo punto, il portavoce Zieglcr ha rinviato ulteriori informazioni a una data successiva. Si parla, per ora senza conferma, di un'eventuale visita di Kissinger a Pechino. L'ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi, Arthur Watson, ha trascorso due giornate, ieri ed oggi, a colloquio col presidente Nixon e il segretario di Stato Rogers. Egli riparte per Parigi nella tarda serata, e incontrerà il collega cinese Huang Chen mercoledì o giovedì. Gli è stata affidata la soluzione di questioni essenzialmente procedurali. Il « vertice » di Nixon e Ciu En-lai il mese scorso si era concluso con la decisione di « mantenere i contatti tramite vari canali ». Ziegler ha detto: « Parigi sarà solo uno dei canali, presto ne apriremo altri ». Invitato a commentare la situazione, il portavoce della Casa Bianca Ziegler ha sostenuto oggi che il bilancio del « vertice » Ciu En-lai - Nixon è certamente positivo, e ha smentito che sia stata chiesta una mediazione cinese sul conflitto nel Vietnam. Oltre che Hanoi, Ciu En-lai ha visitato nei giorni scorsi anche Pyong Yang, la capitale della Corea del Nord. Lo ha confermato, sia pure in torma non ufficiale, il governo americano. Con le sue visite, il premier cinese ha vo¬ luto rassicurare i suoi alleati sul « vertice » con Nixon. Qualcosa di analogo hanno fatto gli Stati Uniti in Asia, mandando il sottosegretario dj Stato Green nei Paesi amici. I viaggi di Ciu En-lai non hanno messo in allarme la Casa Bianca. Qualche giorno fa, il consigliere Kissinger aveva detto: « Le difficoltà del premier cinese in Estremo Oriente non sono minori delle nostre ». Mentre nella Corea del Nord Ciu En-lai ha discusso soprattutto del Giappone, ad Hanoi egli si è concentrato sul conflitto vietnamita. Ieri a Shanghai l'ex leader cambogiano principe Sihanuk, in esilio in Cina dal '70, ha dichiarato: « Ciu Ila ribadito ad Hanoi il suo incondizionato appoggio nella lotta contro l'imperialismo americano. E ha sottolineato la sua lealtà ai movimenti di liberazione in tuttu l'Indocina ». Secondo Sihanuk, nel « vertice » il pre mier cinese avrebbe ammonito Nixon di non voler esercitare nessuna mediazione, neppure indiretta, tra Washington e Hanoi. Le visite di Ciu En-lai agli alleati sono quindi uno sviluppo negativo per i rapporti cino-americani? A prima vista parrebbe di sì, e lo confermerebbe un violento comunicato dell'agenzia di stampa Nuova Cina contro i bombardamenti Usa nel Vietnam (i bombardamenti, molto intensificati, sono all'ottavo giorno consecutivo). Il comunicato, il primo del genere dopo il viaggio di Nixon, afferma: « L'imperialismo americano affonda inesorabilmente nelle sabbie mobili del conflitto, ma la sua aggressione ha ormai il sapore di una battagliu sul letto di morte ». Esso plaude « all'eroismo dei nordvietnamiti » e chiede il ritiro immediato delle truppe Usa. Ennio Caretto