Otto comuni si sono associati per difendere i loro prodotti di Piero Cerati

Otto comuni si sono associati per difendere i loro prodotti Nelle Langhe è nato l'« Ovest Roero» Otto comuni si sono associati per difendere i loro prodotti I coltivatori interpretano lo «spirito regionale» - Una nuova proposta per ristrutturare produzione e mercato vitivinicolo (Dal nostro inviato speciale) Alba, marzo. I comuni di Santa Vittoria, Monticello, Pocapaglia, Sommariva Perno, Baldissero, Monteu, Montaldo e Santo Stefano Roero hanno deciso di costituire una « libera associazione » in armonia con quanto disposto dalla Costituzione repubblicana e dallo Statuto regionale. E' il primo, concreto passo per giungere al « comprensorio » albese e la prima applicazione dello « spirito regionale » in provincia di Cuneo. L'iniziativa è opera di cittadini, non di politici, cosi come vuole il titolo IV dello Statuto regionale, che sancisce il diritto di riunirsi e associarsi secondo regole statutarie democratiche accettate. La « libera associazione », che ha assunto il nome di Ovest Roero è compresa nel quadrilatero Bra, Alba, Canale e Ceresole; è zona d'origine del vino Nebbiolo, che vanta però ottima Barbera, prodotti dell'agricoltura, dell'industria e dell'artigianato. Gli scopi sociali dell'associazione prevedono la difesa delle aziende agricole a conduzione familiare, la protezione del posti di lavoro, la formazione di un'opinione pubblica locale attraverso la stampa e i dibattiti liberi da pressioni di parte. I fini economici riguardano aiuti concreti alle aziende agricole familiari, spesso dimenticate; l'applicazione delle leggi e la promulgazione di nuove per far cessare la polverizzazione dei fondi rurali e per curarne la ricostituzione nella minima superficie ottimale; aiuti per la costituzione di consorzi centri moderni di vendita, di trasformazione e dì conserva- e e e » a zione, con i mezzi più moderni, dei prodotti agricoli pregiati; propaganda su scala nazionale con un marchio di origine per frutta, verdura e vini tipici; realizzazione di villaggi turistici residenziali e per il fine-settimana. Non viene trascurata l'ecologia: l'Ovest Roero sarà protetto con ricorso alle competenti autorità per evitare de deturpazioni dell'ambiente naturale (purtroppo già in atto). Soprattutto si chiede con urgenza la creazione del Parco intercomunale, chiamato per motivi propagandistici «West Roero», e l'adeguamento stradale dell'altopiano panoramico di San Grato. L'associazione nasce in un momento in cui si è ormai resa indispensabile per la sopravvivenza dell'agricoltura la rinuncia a qualsiasi campanilismo ed egoismo. Nel Cuneese, le aziende sono fortemente frazionate, manca la specializzazione, i costi di produzione sono alti; i coltivatori diretti non hanno altra scelta: devono associarsi nel campo dei servizi e della distribuzione dei loro prodotti, riunire le aziende in unità più valide e con dimensioni più adatte allo sviluppo economico, soprattutto ora che dovranno affrontare la concorrenza dei nuovi partners comunitari, Inghilterra e Danimarca, all'avanguardia della cooperativizzazione agricola. Mentre si chiede alla burocrazia dello Stato di snellire i sistemi di intervento, spetta ai coltivatori agire con 1 poteri che loro conferisce lo Statuto regionale. Ha scritto Renato Ratti, invecchiatore di vini e viticoltore di La Morra: « La resistenza dell'agricoltore verso soluzioni nuove sia dal punto di vista socioeconomico, sia dal punto di vista tecnico (cioè per le cooperative e l'applicazione di metodi atti a migliorare la qualità e ridurre i costi; n.d.r.) è un fatto accertato che dipende da una scarsa preparazione professionale e culturale, sulla quale grava l'esodo verso l'industria degli elementi più giovani e più aperti a nuove idee ». I dibattiti e la formazione di un'opinione pubblica attraverso la stampa dovrebbero ovviare nell'Ovest Roero a questo inconveniente. Ratti, inoltre, propone la ristrutturazione dell'azienda viticola in base alla tipicità della zona in cui è formata e la valorizzazione del lavoro familiare in modo da renderlo remunerativo e in modo da mantenere un'elevata densità di popolazione agricola, eh'minando il conflitto tra il lavoratore dell'industria e quello dei campi. Ratti propone quindi, nell'ambito dello « spirito regionale », di unire il patrimonio viticolo in un'unica zona, comprendente le province di Alessandria, Azrlsddtdsvsdddp Asti e Cuneo. Una cooperazione, di forze che consentirebbe: istituzione cjl vivai pilota, disponibilità di tecnici specialisti per l'orientamento dei nuovi impianti, stesura d'una mappa viticola, controllo chimico delle varie fasi della trasformazione del mosto in vino. Agli agricoltori verrebbero indicate la dimensione e la struttura dell'azienda tipo e, in base a ricerche di mercato, quali vini produrre, quali vitigni coltivare. Il nuovo ente consorziale dovrebbe poi impedire l'entrata e la circolazione nella « zona viti-vinicola Piemonte meridionale » di vino sfuso proveniente da altre regioni. Piero Cerati

Persone citate: Barbera, Montaldo, Monteu, Pocapaglia, Ratti, Renato Ratti

Luoghi citati: Alba, Alessandria, Baldissero, Bra, Cuneo, Danimarca, Inghilterra, La Morra, Piemonte, Santa Vittoria