Rivera ha deciso in extremis di cedere il posto al granata di Bruno Bernardi

Rivera ha deciso in extremis di cedere il posto al granata Rivera ha deciso in extremis di cedere il posto al granata Il milanista lamenta un dolore alla coscia destra: «Se giocassi, dice, rischierei uno strappo. Spero di essere in campo contro il Lierse» - Mazzola pensava di sostituirlo nei compiti di regìa, ma non fa polemiche - Sala: «La mia grande occasione» - Rosato giocherà (Marchetti nella ripresa?) (Dal nostro inviato speciale) Atene, 3 marzo. Colpo di scena alla vigilia di Grecia-Italia. Rivera non gioca, scocca l'ora di Sala. Valcareggi, nel tardo pomeriggio, ha annunciato ufficialmente di aver rinunciato all'apporto del milanista che In mattinata, durante la partitella d'allenamento disputatasi allo stadio Karaiskacis, aveva avvertito il riacutizzarsi del dolore alla coscia destra. Per precauzione Rivera si era limitato a calciare con il sinistro. L'allarme era immediatamente scattato. «Ieri stavo abbastanza bene — dice Rivera —, oggi le cose sono cambiate. C'è il pericolo che questo indurimento muscolare alla coscia destra di trasformi in strappo. Lascio il posto a Sala, che lo merita. Io riposerò con la speranza di essere disponibile martedì cori il Milan per l'incontro con il Lierse per la Coppa Uefa. Stare in tribuna ad Atene è un latto che non mi preoccupa troppo, anche se mi displace». In dottor Fini, medico federale, ha detto: «Poiché Rlvera non è tranquillo, e inutile rischiare. Quella con la Grecia, in /ondo, è soltanto un'amichevole». Valcareggi ha poi precisato: «Il clima /reddo e l'umidità non giovano a Rivera. Un simile malanno non può scomparire in ventlquallr'ore. Sala è un giocatore validissimo che ha le stesse caratteristiche del milanista. Dal punto di vista tattico tutto procederà secondo i programmi». Sala, ovviamente, è felice. L'as so del Torino compirà 25 anni nel prossimo settembre, è ormai maturo per la Nazionale. Attendeva da tempo questo momento. «Sono pronto a fare il mio vero esordio in Nazionale A — dice —. Contro l'Austria, a Roma, avevo sostituito Benetti negli ultimi venti minuti. Credo di aver giocato bene, da un mio passaggio era nato il gol del pareggio segnato da De Sisti. Comunque anche se non avessi brillato troppo, nessuno avrebbe potuto condannarmi, perché ero entrato quasi alla fine dell'incontro. Domani sarà diverso. Avrò una responsabllttà maggiore e dovrò Impegnarmi al massimo». Sala si rende conto che questa è la sua grande occasione. Se dovesse disputare una prova convincente potrebbe essere confermato a San Siro contro il Belgio. «Farò la mezza punta — aggiunge — cercando di fare il gioco di Rlvera. ossia il rifinitore per Boninsegna e Riva. Rivera è forse più forte tecnicamente, ma io ho una "grinta" maggiore. Se ci sarà bisogno di arretrare In appoggio al centrocampo lo farò volentieri. Spero di abbinare il felice momento del Torino in campionato al felice momento di Sala in Nazionale». Vista l'indisponibilità di Rivera, Mazzola sperava che Valcareggi affidasse a lui il compito di regista e c'è rimasto un po' male. Comunque non ha voluto fare polemiche: «E' meglio che io resti fuori della mischia — ha detto —. D'altra parte Sala merita un posto fra i titolari, è un ragazzo che vale». Il caso costringe dunque Valcareggi a ringiovanire là squadra «messicana». Oltre a Sala l'unico che non appartiene alla vecchia guardia è Benetti. Il centrocampo azzurro di conseguenza è inedito: Benetti non farà più coppia con Rivera ma con Sala, che è un po' il «gemello» del suo capitano. «Spero di trovarmi bene — dice il rossonero —, anche Sala è un giocatore di classe». Pure De Sisti stima Sala: «E' uno dei giovani più interessanti del campionato», dice. Per un Rivera che dà farfait, un Rosato che stringe i denti andrà in campo anche se malconcio. Rosato infatti continua a lamentare un dolore al piede sinistro, conseguenza della partitella contro il Figline. Stamane, prima di andare in campo per l'allenamento, il massaggiatore ha applicato al piede del giocatore un cuscinetto protettivo di gommapiuma. Rosato non ha calciato con il sinistro, ma è uno di quei giocatori che non si danno mai per vinti. Ecco perché Valcareggi è sicuro della sua presenza domani contro i greci. «Non mi tirerò certo indietro — dice Rosato —. In fondo si tratta di una semplice contusione che non interessa l'articolazione. Mi toccherà soffrire un po'. Ci sono abituato. Il signor Valcareggi è al corrente delle mie condizioni e se ha deciso di inserirmi in formazione io non mi tiro certo indietro ». Per ogni eventualità Valcareggi ha a disposizione una soluzione di ricambio, che prevede lo spostamento di Burgnich nel ruolo di stopper e l'esordio in Nazionale A di Marchetti come terzino destro a fianco di Facchetti. Marchetti aspetta e spera. «Sono più che soddisfatto di andare in panchina — dice il difensore juventino —; se dovessi giocare, anche soltanto un tempo, mi impegnerei di più per ripagare chi ha fiducia in me e per dimostrare che non sono qui per caso. Naturalmente non avrei problemi dt ruolo: in campionato gioco come terzino. Lo ripeto, mi sembra di sognare. E pensare che non mi aspettavo questa chiamata in Nazionale. Ero convinto che sarei andato a Tel Aviv con la «Under 23». Marchetti ha 23 anni, è uno dei migliori terzini del campionato e offre garanzie. Dovendo rinunciare a Rivera, Valcareggi è intenzionato a fare una «staffetta» tra De Sisti e Ber- tini. Nell'eventualità che Sala non dovesse risultare all'altezza della situazione, Valcareggi potrebbe, nel secondo tempo, avanzare De Sisti come interno e utilizzare Bertini nel ruolo di laterale di spinta. «Se i nostri avversari giocheranno con quattro centrocampisti — dice Valcareggi — tutto sarà più tacile. Diversamente vedremo se sarà il caso di modificare la formazione nel secondo tempo. Se le cose andassero bene potrei anche lasciare tutto immutato. Si possono, effettuare tre cambiamenti senza distinzione di ruolo. «La Grecia — ha proseguito Valcareggi — applica il 4-3-3. In avanti tiene due "punte" fisse e un tornante. E' una squadra composta da elementi molto veloci, capaci di Imporre un ritmo frenetico alla partita. Avevo visto i greci contro l'Inghilterra. Malgrado la sconfitta mi avevano impressioni^ to. Domani ripristineranno a grandi linee la formazione che perse contro gli uomini di Ramsey, non la squadra-materasso che subì cinque reti dagli olandesi ad Atene. Mi preoccupa lo sluto del terreno. E' duro, i rimbalzi del pallone saranno avventurosi, specie per i portieri. Zoff non è abituato a giocare con la calzamaglia e potrebbe anche prodursi escoriazioni. Speriamo in bene. L'importante sarà tenere il pallone a terra il più a lungo possibile». Il campo del Karaiskacis è erboso, ma nelle aree di rigore appare piuttosto spelacchiato. Anche Riva è perplesso: «Fortunatamente sono guarito dalla lieve contrattura muscolare, ma questo campo proprio non mi piace. Ci impedirà di far vulcre la nostra superiorità tecnica. Nonsarà una gara facile, specie per noi attaccanti. In Coppa delle Fiere, con il Cagliari, avevo incontrato l'Aris di Salonicco. E' stata l'unica volta che ho visto dei greci in ozia-' ne. In casa essi si impegnano allo stremo delle forze. Devono cancellare una stagione di risultali deludenti e la partita con Vllalim; campione d'Europa e vice campite ne del mondo, rappresenta per lai ro una grossa occasione». Per gli azzurri, in caso di vitlo-^ ria, c'è il solito premio di 250 mila lire a testa. In serata e giunto ad Atene il presidente della Figc, dottor Artemio Franchi. Qualche ora prima il presidente della Lega, dottor Stacchi, era rientrato a Roma colpito da un improvviso attacco influenzale. Bruno Bernardi Marchetti in panchina