Ora c'è la gomma a prova di chiodo di Michele Fenu

Ora c'è la gomma a prova di chiodo Progresso tecnico a favore della sicurezza e comodità Ora c'è la gomma a prova di chiodo Si chiama « Total Mobility » ed è stata messa a punto dalla Dunlop-Pirelli - Dopo una foratura (lenta o subitanea) permette di viaggiare per 160 km a 80 l'ora - I «segreti» del nuovo pneumatico: cerchio e tallone di forma originale più uno speciale liquido (Dal nostro inviato speciale) Le Castellet, marzo. Anche se sarà messo in commercio soltanto fra un anno o due, il pneumatico « Total Mobility » della Dunlop-Pirelli rappresenta già oggi un importante passo avanti nel campo della sicurezza e della comodità. Ne abbiamo avuto la prova nella presentazione curata sul circuito « Paul Ricard » di Le Castellet dai tecnici delle due società, consociate in una Union dallo scorso anno. E' stato possibile guidare vetture con una o più gomme sgonfie in percorsi simulanti tracciati urbani ed autostradali ed assistere all'improvviso degonfiamento di una copertura in una macchina viaggiante a 160 km orari senza che ne derivasse il minimo sbandamento. Il nuovo pneumatico costituisce la realizzazione concreta di un vecchio sogno dell'automobilista. Si è calcolato che ogni anno avvengono cinque milioni di forature nei principali paesi europei e che. secondo una statistica campione curata dalla Dunlop. il 40 per cento accade con la vettura in movimento. Il 75 per cento delle guidatrici interpellate in materia, ha ammesso di non saper cambiare una ruota. Ci sembra superfluo elencare i vantaggi che può fornire una copertura in grado di svolgere la sua funzione, malgrado una foratura; funzione che continua per circa 160 chilometri permettendo di viaggiare ad una velocità di 80-100 km orari, a Si può persino pensare — dicono i tecnici della Union — ad una abolizione della ruota di scorta. E questo significherebbe modificare profondamente la progettazione dei veicoli, a vantaggio dello spazio destinato a passeggeri e bagagli ». Il progetto « Total Mobility ». che è costato mezzo milione 'di sterline (750 milioni di lire) in tre anni, sarà esteso fra breve agli automezzi industriali e agli aeroplani e, più avanti, ai mezzi a due ruote. Gli specialisti della Dunlop (quelli della Pirelli si sono aggiunti soltanto negli ultimi mesi) sono partiti dall'idea di creare un pneumatico capace di marciare gonfio o sgonfio. Ci sono riusciti applicando tre fondamentali principi costruttivi: il cerchio e il tallone sono stati progettati in modo da non permettere l'uscita del secondo dal primo in caso di foratura: la gomma contiene una certa quantità di lubrificante liquido; il cerchio è largo soltanto il 60 per cento del battistrada. Il « Total Mobility » (un nome che piace poco e che sarà cambiato) è un pneumatico radiale appartenente a quella eh i tecnici indicano come « serie 60 ». Si tratta, cioè, di una gomma a sezione molto larga, analoga a quelle attualmente impiegate per vetture ad alte prestazioni. Il cerchio « imprigiona » il tallone, di disegno e spessori originali: si evita la pinzatura distruggitrice della copertura ira cerchione e fondo stradale e si consente la trasmissione del carico direttamente sulla zona del battistrada. Il lubrificante evita le conseguenze della frizione interna. Questo liquido top secret è un po' la chiave di volta del sistema per le sue molteplici funzioni. Oltre a lubrificare le parti interne della gomma, è autosigillante anche in caso di forature provocate da oggetti di mezzo centimetro di diametro; con il calore causato dall'attrito sviluppa un gas che rigonfia il pneumatico ad una pressione di 0,2-0,3 atmosfere; trasferisce il calore da punti caldi a zone più fredde. I tecnici della Dunlop-Pirelli stanno ultimando il progetto. Sono in corso di definizione alcuni problemi, come quelli di un cerchio che consenta la ricambiabilità del penumatico: della sistemazione e conservazione del lubrificante: di un dispositivo di avvertimento per il guidatore, non tanto per degonfiamenti improvvisi quanto per forature lente. E il costo della nuova gomma? Le indicazioni, per ora. sono vaghe, si parla di un 1015 per cento in più di una copertura normale della «Serie 60», di per sé quella già di prezzo più elevato. Ci si potrebbe chiedere perché la Union ha anticipato la presentazione del « Total Mobility ». Due i motivi: uno. sollecitare la collaborazione di tecnici ed esperti, specie quelli delle Case automobilistiche, e due « bruciare » sul filo del traguardo un'analoga iniziativa di una società americana. Comunque sia. al di là di ogni motivo e dei problemi ancora da risolvere nei dettagli, le prove sul « Paul Ricard » ci hanno dimostrato l'eccezionale bontà del nuovo penumatico. Abbiamo guidato auto a trazione classica, anteriore e posteriore, con gomme sgonfie davanti o dietro: i risultati sono sempre stati ultra-positivi. Il dispositivo di avvertimento ci vuole proprio. Michele Fenu Un pneumatico normale ed uno « Total Mobility » a confronto dopo una foratura: il primo è uscito dal canale, il secondo è rimasto in sede e permette di proseguire il viaggio

Persone citate: Paul Ricard