Allo "sprinter,, Basso il Giro della Sardegna di Maurizio Caravella

Allo "sprinter,, Basso il Giro della Sardegna A Sercu l'ultima tappa Allo "sprinter,, Basso il Giro della Sardegna Il velocista della Salvarani ha abilmente sfruttato la «guerra privata» tra Merckx e De Vlaeminck - Per l'asso fiammingo giustificazioni che non convincono (Dal nostro inviato speciale) S. Teresa di Gallura, 2 mavzo. Si è atteso fino all'ultimo, ma invano, che Merckx piazzasse un colpo vincente al Giro di Sardegna. Visto che non c'era riuscito prima, il campione del mondo ci ha provato proprio negli ultimi metri della tappa conclusiva, impegnandosi in un rabbioso sprint a Santa Teresa di Gallura. Ma ancora una volta Eddy — che in genere negli arrivi affollati preferisce non rischiare — è stato seccamente sconfitto proprio dai suoi «nemici» belgi, al primo posto si è piazzato Sercu, al secondo De Vlaeminck, mentre Merckx — battuto anche da Karstens e Van Vlierberghe — ha dovuto accontentarsi della quinta posizione. La vittoria finale è toccata a Basso, mentre Eddy in classifica risulta trentatreesimo (su 48 corridori arrivati), con un ritardo di quasi sette minuti e mezzo. Per il campione del mondo si tratta di una delle sconfitte più amare di tutta la carriera. Due grosse sorprese, quindi, al Giro di Sardegna: il trionfo di Basso e l'inaspettato crollo di Merckx. Fino ad oggi Basso, da professionista, non era mai riuscito a vincere neppure una corsa a tappe. In effetti, non ci aveva neppure mai provato con ostinazione! credeva di essere uno «sprinter» e basta, pensava di dover essere costretto a vivere alla giornata, facendosi trascinare a rimorchio fino in vista del traguardo, per poi cercare di piazzare il suo formidabile «rush» finale. Adorni è riuscito a trasformarlo in un combattente, in un corridore d'attacco. E Basso, sfruttando abilmente la lotta fra i belgi e gli abbuoni, è stato il vero mattatore della corsa: ha conquistato due vittorie, un secondo ed un terzo posto ed il successo finale. Un'affermazione netta, anche se nessuno — è doveroso riconoscerlo — lo ha attaccato con ostinazione, facendo pensare ad una «santa alleanza» a favore della Salvarani. Il crollo di Merckx, comunque, ha fatto molto più rumore della vittoria di Basso. Oggi Eddy si è spinto in avanti con ostinazione una sola volta, sulla salita di Tempio Pausania. In testa si era formato un gruppetto comprendente tra gli altri De Vlaeminck, Sercu, Bitossi, Van Springel ed Houbrechts, che ad una cinquantina di chilometri dal traguardo aveva spodestato il suo compagno di squadra Basso ed era virtualmente primo in classifica. Merckx non sopporta di essere staccato da De Vlaeminck, è uscito dal gruppo ed è entrato sui primi. Ma anche in questa occasione la sua azione non è stata irresistibile, visto che Diego Moser è riuscito a restare alla sua ruota senza grosse difficoltà. Poi il ricongiungimento generale e lo sprint al quale Basso — un po' perché affetto da una leggera bronchite, un po' perché pago del successo finale — non ha neppure partecipato. Merckx, insomma, è sotto accusa. Si difende cosi: «Contrariamente agli altri anni, quest'inverno non ho gareggiato su pista: la Molteni voleva che mi riposassi ed io sono rimasto circa tre mesi inattivo. Forse è stato un errore, adesso tardo a trovare la forma. Inoltre il percorso del Giro di Sardegna era ttmrdcqdsaqcddgpa troppo facile e mi sono trovato di fronte ad una coalizione molto forte: non si può vincere sempre, ed io avevo già dichiarato fin dalla partenza che il mio unico obiettivo era quello di allenarmi in vista della Parigi-Nizza». Sono scuse che convincono soltanto in parte. E Merckx è ancora meno convincente quando parla della sua guerra con De Vlaeminck: «Il secondo giorno, nella semitappa del mattino — spiega — Roger e riuscito a rientrare sui primi soltanto grazie a me ed ai miei gregari. Anziché resti- tuirmi il favore, nella frazione del pomeriggio De Vlaeminck ha corso soltanto per farmi perdere: quando sono scattato, ad un chilometro dal traguardo, è stato lui a vernirmi a prendere, pur sapendo che aveva Basso alla ruota e che quindi non aveva possibilità di successo. E allora, il giorno dopo, gli ho ! restituito la cortesia, aftondando con lui nel gruppo degli staccati Roger era in j forma e puntava alla vittoria, io no: quindi chi ci ha rimesso di più è stato lui». E' un'affermazione, questa, sulla quale non si può concordare. Un fuoriclasse come Merckx .ha dei doveri verso | chi lo paga e verso i tifosi: non può permettersi di condurre un'assurda guerra privata, non può correre passivamente col solo scopo di trascinare nella sconfitta uno dei suoi tanti «nemici». L'imputato numero uno è Merckx, non è De Vlaeminck. La realtà è questa: quando Eddy si è accorto di non poter vincere, ha cercato disperatamente un alibi. Ma non è stato neanche furbo, perché è un alibi che non regge. Maurizio Caravella Il trionfo di Basso

Luoghi citati: Basso, Nizza, Parigi, Sardegna, Sercu, Tempio Pausania