Bimbo di due anni muore nel giro di 24 ore per una gastroenterite non curata in tempo

Bimbo di due anni muore nel giro di 24 ore per una gastroenterite non curata in tempo Bimbo di due anni muore nel giro di 24 ore per una gastroenterite non curata in tempo Il medico che lo ha visitato aveva detto tempo fa a « La Stampa » : « Nessuno vuole i bimbi come pazienti: danno tanti fastidi che la quota capitaria non ripaga » - Anche questo, dicono i genitori, avrebbe subito una visita affrettata I bambini sono vittime dell'ai tuale sistema mutualistico? Come è noto, in Italia, la mortalità infantile è la più alta tra i paesi civili: nella infausta graduatoria ci superano soltanto Spagna, Portogallo e Turchia. La crrvnaca ripropone spesso, purtroppo, questo interrogativo: quanta parte di responsabilità per tale situazione risalga a un meccanismo assistenziale sbagliato. Ieri un bimbo di due anni si è ammalato ed è morto nel girò di 24 ore. Ecco i fatti, cosi come li espongono i genitori, l'operaio William Mazzoni, 26 anni, strada di Settimo 100/5, e Annamaria, 24 anni. Il loro unico figlio. Luca, si ammala lunedi mattina. Vomito, febbre. Lo portano dal medico della mutua: sono le 11, sta per chiudere l'ambulatorio. | Rientra per ima rapida visita. Dicono i genitori: « Esame della lingua e palpazione dell'addome. Poi la diagnosi, intossicazione, e la prescrizione di iniezioni e supposte ii. Pare che fossero dei semplici rimedi sintomatici contro il vomito. Le medicine non fanno effetto, il bambino peggiora. Ieri matti na alle 9,35 la madre telefona angosciata al medico. Risponde una voce femminile, forse la ino- glie o l'infermiera, e Annamaria Mazzoni descrive le condizioni del bimbo: vomito incessante, febbre altissima. La risposta è: « lnfor- mero il dottore appena arrivu ». Alle 12,15 il medico non si è an- cora fatto vivo, William Mazzoni carica il suo bimbo sull'auto e corre all'ospedale. Venti minuti dopo il piccolo Luca è morto. Sembra per gastroenterite. Il medico curante è lo stesso che cinque mesi fa. sottoposto a inchiesta perché pareva si fosse tano sostituire dalla moglie nelle visite, aveva respinto l'accusa de- scrivendo la vita del medico della mutua. Per spiegare come, in breve tempo, avesse raggiunto il numero massimo di mutuati con| sentito — 1750 — aveva detto: | ii Nessuno vuole accettare come j pazienti i bambini inferiori ai \ sei anni. Sono noiosi e danno I tanti fustidi che le seimila lire | annue della quota capitaria non invece, i bambini ripagano. Io. li prendo ». La quota capitaria: ecco la responsabile di molti difetti del sii stema assistenziale. Ciascuno cerca di moltiplicarla per il maggior I numero possibile di pazienti e I 51 «tengono come risultato ambu- \ "«ori sovraflollati. visite superli i c}au seguite spesso in condizioni I di stanchezza fisica e psichica, ] "' »"""-"«'a "»iea e psich \ il .ftlu» !Tmi!!a!Jwl!,ianche le visite a domicilio: « Dal moltiplicarsi di esse, non deriva alcun lucro: la quota capitaria resta fissa indipendentemente dal numero di visite prestate ». Spesso molte chiamate a domicilio risultano provocate soltanto « dall'eccessiva ansia delle madri per i loro piccoli: basta che li trovino un po' più pallidi del solito » perché raggiungano il medico con appelli drammatici. Pcr questo molti medici della mutua « non vogliono accettare bambini come pazienti n E ogni tanto qualche. bambino muore per un ritardo j nelle cure, i * * Da oltre un mese tre bimbi sono stati abbandonati dal genitoriMercoledi 26 gennaio Luigi Sabatino, 24 anni, meccanico, Poirino frazione Isolabella. accompagnato dalla moglie, Francesca Bua22 anni, e dai tre figli. Michele4 anni, Mariella, 18 mesi, e Michela, 40 giorni, si è presentato I a Foggia a casa degli amici Giù | seppe e Lidia Dragonetti, 32 e 22 anni. « Abofumo bisoono di un favore: dovreste tenerci l figli per alcuni giorni. Nel frattempo noi andremo in Piemonte per sistemare certi affari. Poi torneremo a prenderli ». Da allora non si son più fatti vivi j bini: questi non vollero saperne \ | di prendere t nipoti. Sabato scorso j i i coniugi Dragonettl con i tre j | piccoli sono venuti a Torino. Al- i ì l'indirizzo di Poirino Luigi e * J Francesca Sabatino non sono sta- | Due settimane dopo i Dragonetti sono andati a Torremaggiore a casa dei nonni materni dei barn- \ ti visti. Si è venuti però a sapere che la donna nel giugno dello I scorso anno se n'era andata di I casa per due settimane: il mari to l'aveva denunciata ai carabi 1 meri. Inoltre, l'uomo, già titolare | di un'officina in via Pcllenzo, da i tempo aveva solo un'occupazione i saltuaria, « Vista 'o rito disordinata che i conducono, temiamo che non vo i gliano più riprendersi i figli ». Lidia e Giuseppe Dragonetti han- no rintracciato i nonni paterni, ma anche costoro hanno dichiarato di non potersi occupare dei |piccoli. Allora si sono rivolti al- |la polizia. La dott. Meini ha deciso il ricovero dei bimbi: Michele e Mariella all'Istituto Provinciale per l'Infanzia (Ipi), Miche- I : : ; j I \ [a alla ii Pro infamia » di via Asti. |I genitori sono denunciati per Imancata assistenza. |llll llllllllltlllllllllllllllllllllllllllllllllllllll maggio scorso era venuta da me quella donna. Mi disse che lavo- rava in fabbrica. Giuseppina era gracile, denutrita. Accettai di al levarla ». Per i primi due mesi la madre, Pietra Udassi, 21 anni, e andata a trovare la piccina. « Ufi dava 80 mila lire al mese * Una bimba di un anno è stata abbandonata dalla madre ad una balia di Settimo. Al centro della vicenda è la piccola Giuseppina Udassi. Racconta la balia, Rosina Deliu, una vedova di 53 anni, via Regio Parco 26: « Ai primi dì aggiunge la Deliu —. Poi non l'ho più vista. Non mi ha mai voluto dare il suo indirizzo, non so dove rintracciarla ». Sono passati 7 mesi; ieri la balia ha denunciato la Udassi ai carabinieri.