La prima vittoria ha salvato Hamrin

La prima vittoria ha salvato Hamrin Dopo il 2-1 alla capolista La prima vittoria ha salvato Hamrin Il licenziamento dell'allenatore, virtualmente deciso, è rientrato grazie al successo sui veneti "dal nostro inviato Vercelli, lunedì mattina. Netta, convincente, inequivocabile vittoria della Pro sulla capolista Venezia. Una vittoria cdntrastata, sofferta, che si è concretizzata soltanto negli ultimi minuti, in una cornice di pubblico delirante. Una vittoria ottenuta con una volontà implacabile dagli uomini di Hamrin, che hanno saputo tenere saldamente in pugno l'incontro ed hanto tremato soltanto quando il Venezia ha raggiunto temporaneamente il pareggio, con la percezione netta che, ancora una volta, la vecchia Pro Vercelli fosse beffata. Invece, proprio alla fine, il trionfo per tutti. Il prologo era stato contrastato e nervosismo. La squadra, con una misura molto saggia, era stata tenuta lontano dall'arroventata atmosfera cittadina, in ritiro da martedì al lago di Codana. Una decisione azzeccata, che consentiva ai giocatori di prepararsi in un clima sufficientemente sereno ed impediva ad Hamrin di sentire tutte le voci che correvano sul suo conto. In mattinata, autorevoli esponenti asserivano che Hamrin era già giubilato e che il crisma definitivo sarebbe venuto dalla riunione di consiglio (il presidente Arnaud assisteva per la prima volta alla partita) fissata non appena concluso l'incontro. Evidentemente, il Venezia ha salvato Hamrin, dalla riunione non è scaturito niente di eccezionale. Interrogato, lo svedese ha precisato che non è in grado di tornare a giocare nel Milan, come si diceva da molte parti, perché ormai è tesserato come allenatore. Quindi, resta molto volentieri alla Pro, anche se una parte della « piazza » lo osteggia cordialmente. C'è anche chi caldeggia un ritorno di Cuscela, chi vorrebbe la squadra affidata al « secondo » Bellomo. Sono i dirigenti dei club dei tifosi i maggiori nemici di Hamrin, ed è gente che ha un certo peso negli affari della Pro Vercelli, visto che si permette il lusso di contribuire alle fortune finanziarie della società con una cifra i iniziale ) di 700 mila lire. Ma tutte queste polemiche — ed il desiderio di rivincita dei vecchi dirigenti — sono passate itcplln in seconda linea dopo la vittoria sul Venezia. In certi casi, anche le prevenzioni più pesanti lasciano il posto all'entusiasmo. Così è stato e la Pro Vercelli può guardare al futuro con maggiore serenità. La squadra ha giocato con rabbia, per poter tornare a credere in se stessa. Nessuno dei giocatori ha voluto dar peso alle voci che correvano sul conto dell'allenatore, il clima è quello giusto per salire. Oggi la Pro non ha compiuto un miracolo, se non quello di riprendere coscienza delle proprie possibilità. Il primo tempo della Pro Vercelli è stato impeccabile sul piano dell'agonismo e più che accettabile su quello del- la manovra. Ha aggredito il Venezia fin dai primi minuti, costringendolo ad ima difesa a volte affannosa. Era un gioco deciso, pungente, spesso improvvisato, ma non mancava di mettere in imbarazzo i più compassati avversari. Hamrin azzeccava anche le marcature, soprattutto quelle sulla temibile coppia d'attacco del Venezia, Bellinazzi e Ciclitira, il primo affidato a Jussich e il secondo a Benassi. Mentre Bellinazzi riusciva a volte a rendersi pericoloso, Ciclitira era letteralmente « cancellato » da Benassi, il quale ,dopo un inizio improntato a una certa rudezza, trovava il ritmo giusto (basato soprattutto su un implacabile anticipo) e non perdeva un duello. Correva molto a centro campo Stara, altrettanto faceva Bissacco in zona più avanzata, mentre Del Barba suggeriva intelligentemente azioni su azioni. La Pro arrivava al gol dopo 20 minuti. Dopo una lunga azione in area del Venezia, Bissacco riusciva a crossare da sinistra al centro dell'area dov'era appostato Dezio. L'ex granata sfoderava una finez| za che sembra esclusa dal suo normale repertorio di difensore, aggirava con eleganza un avversario e tirava con precisione nell'angolino: la palla sbatteva sul palo e rimbalzava in rete. Sembrava che dovesse crollare lo stadio, tanto era ardente l'entusiasmo in campo e fuori, Dezio incontrava le sue brave difficoltà a liberarsi dall'abbraccio dei compagni. Il primo tempo si chiudeva con un tiro a lato di pochissimo di Del Barba, dopo una bella iniziativa di Bissacco. Nella ripresa la Pro sembrava aver tutte le buone intenzioni di continuare, ma al 51' si verificava l'episodio del pareggio che gelava gli entusiasmi. Ciclitira metteva un pallone al centro dell'area (certo la cosa più azzeccata dei 90 minuti) e Jussich, dopo l'uscita intempestiva di Branduardi, non poteva far altro che anticipare nettamente con il braccio l'intervento di Ronchi. Calcio di rigore netto, senza proteste, messo a segno da Bellinazzi. Gelo sugli spalti e probabilmente sui giocatori della Pro. Un momento di disorientamento e di paura, che essi però riuscivano ad assimila- j re senza danni. Tanto che il Venezia, nonostante una evi-1 dente superiorità di manovra. I non poteva rendersi pericoloso. A11'81' la rete della vittoria e la fine della paura: cross di Del Barba che Tonelli raccoglieva al volo e metteva imparabilmente in rete. Beccato in precedenza dal pubblico, Tonelli rifiutava con rabbia gli abbracci dei compagni, allontanandoli con vioj lenti spintoni. La partita si ' concludeva cosi, con un gesto di stizza e tanta gioia per tutti. Hamrin, accolto con i giocatori dal presidente, riceveva anche degli applausi. La contestazione sfumava cosi, nell'euforia di una insperata vittoria. Beppe Bracco Pro Vercelli: Branduardi; Olivetti, Benassi; Soldo. Jussich, Dezio; Tonelli, Stara, Bissacco, Maioni, Del Barba; 12J Di Giorgio; 13" Rossi. Venezia: Fornasiero; Kuk, | Santarello (dal 73' Zanoni); Ardizzone, Ronchi, Magnani; Ridolfì, Badari, Ciclitira. Bellinazzi, Bianchi; 121 Tagliapietra. Arbitro: Cantelli di Firenze. Reti: Dezio (P.V.) al 20'; Bellinazzi (V.) su rigore al 51; Tonelli (P.V.) all'81'. Lo svedese Hamrin

Luoghi citati: Bellinazzi, Firenze, Venezia, Vercelli