Quattromila sciatori di tutte le età hanno corso in Trentino la "Marcialonga,, di Giorgio Viglino

Quattromila sciatori di tutte le età hanno corso in Trentino la "Marcialonga,, La "maratona,, del fondo nelle valli di Fiemme e di Fassa Quattromila sciatori di tutte le età hanno corso in Trentino la "Marcialonga,, La gara dominata dai nordici, settimo l'azzurro Darioli - Anche il marciatore Pamich e il ciclista Moser sono arrivati in fondo - Dietro il gruppo degli atleti la marea dei dilettanti che alternavano la marcia a spuntini e cori dal nostro inviato Cavalesc. lunedì mattina. La favola moderna della Marcialonga è stata raccontata ieri da 4000 protagonisti a centinaia dì migliaia di spettatori. La Marcialonga è stata anche una gara tecnicamente valida, dominata dai primi esclusi dai Giochi olimpici: Siitonen finlandese, Asph svedese, e, dopo altri nordici, l'azzurro Darioli settimo; ma dietro ai primissi- o l a l . o i e a - o mi. spinti da un vigore agonistico esasperato, la corsa si è umanizzata trascinando il pubblico alla partecipazione totale. La giornata della Marcialonga era già cominciata sabato. Per tutta la notte, da Molina a Moena, per l'intera estensione della Val di Fiemme, e con un brio più attenuato in Val di Fassa fino a Canazei, il traffico non sì è mai arrestato. Per le strade d'ogni centro gruppi animati; chi si è svegliato nel cuor della notte dà il cambio agli ultimi nottambuli, e molti risolvono il dilemma abolendo per questa notte il sonno. I gruppi diventano massa e poi folla sterminata. Quattromiladuecentoveniotto si presentano al via radu\nati l'uno appresso all'altro, l'uno a fianco dell'altro, ma ci sono gli sci — due metri d'intrvallo — e i bastoni — un metro almeno — ad obbligare ad un ordine sparso che allarga l'area occupata a dismisura. - Si deve partire alle 8 al colpo di cannone, ma rimane il timore d'un avvio spontaneo che nessuno potrebbe arginare e i minuti trascorrono sempre più lunghi, fino al'attimo prescelto. La lunga fila si incolonna nella prima salita e la massa indistinta che ha percorso a passo di carica la lunga piana riacquista individualità al primo arresto. Non c'è fretta: il gruppo fermo intona una canzone e il coro è possente formato da mille e mille voci. Chi ha qualche ambizione si arrampica su per la scarpata, gli sci in mano, ma a cosa vale guadagnare dieci o venti minuti? Ormai spazio e tempo sì confondono unche nell'ut tenzione degli spettatori. Le auto e i pullman corrono su e giù per la vallata, con qualche intoppo, peraltro assai inferiore al previsto; l'immagine del gruppetto dei campioni, che già rientra dal giro di boa del tratto ascendente Moena-Canazei. si acca valla alla migrazione lenta del gruppo di coda pacifico e tranquillo nel rispetto di una tabella oraria che permette i cori, i saluti, il cambio d'abito. Più avanti, da Predazzo', co mincia l'allegra buriana del rifornimenti. Dall'argine si scende nell'Avisio e nel letto del fiume sono i primi banchi carichi di bevande calde, dui le alla zuppa di mirtilli, di frutta, di panini, di trance di pollo sforbibiatc alla meglio, di cioccolata, di bianche tavolette di energetici destinate arbalcdpatvd a tonificare forse più lo spirito che il fisico. I primi passano curvi sui bastoni, incuranti, ma dietro, a poco a poco, cominciano le soste sempre più lunghe e convinte. A Ziano i banconi del rifornimento si allungano per cento metri e da un capo all'altro balza come un folletto Fiore De Giampietro, nella vita di ogni giorno austero direttore della cooperativa locale. La fame è brutta consigliera e Mario Bacher, campione da poco passato al ruolo di « ex », perde il contatto dal gruppo dei migliori per divorare cibo per oltre dieci minuti. L'avvocato Gallitto, consigliere dell'Ordine degli avvocati romano, lotta strenuamente per mantenersi appena appena davanti ai poliziotti della scuola di Moena che chiudono la fila. Alla partenza fermava tutti per annunciare che sarebbe staio l'ultimo a tagliare il traguardo: sbagliava. Patrìzia Gilmozzi, diciottenne studentessa bolzanina, per l'occasione tornata a Cavalese dopo aver incoronato d'alloro Siitonen nella matti¬ nata, ripete con l'atleta finlandese la cerimonia a sera nello sfavillare dei fuochi di artificio per il torinese Amedeo Premoli. A Predazzo e Ziano il setaccio del tempo massimo assottiglia di poco le file. E' incredibile come tanta gente che assolutamente non sa sciare riesca egualmente a procedere spedita, ben dentro alla media di sette chilometri orari che porta al traguardo in ampio tempo massimo. A Molina, all'ultimo setaccio eliminatorio, passeranno regolarmente in 3693 e arriveranno quasi tutti a destinazione; tra questi anche tre ragazze norvegesi travestite da uomini. Certo la fatica a questo punto si fa sentire ma a Molina, affondata nella conca più bassa della Val di Fìèmme. l'atmosfera si fa vìa via più calda. Circola grappa, di quella buona, per il rifornimento degli spettatori, e mentre il tempo passa, il freddo sembra diminuire e la fatica per le ore trascorse in piedi volatilizzarsi. Passa Abdon Pamich. olimpionico di marcia, che vincerà il confronto con l'altro campione, il ciclista Aldo Moser — settecentovettottesimo contro ottocentocinquantesimo — ma Aldo Moser è uno dei trionfatori di Molina. Lo circondano in cento, e fra i tanti si affolla anche il ministro Piccoli, qui in veste di tifoso per il concittadino Moser e di padre che segue con orgoglio la prova del figlio. All'arrivo, a mano a mano che il tempo passa, rimangono i personaggi indispensabili, ultimi di una catena che ha coperto tutto il percorso da un capo all'altro per il miracolo di un'organizzazione che non deve essere perfetta, perché già è ai limiti delle realizzazioni umane. Giorgio Viglino Cavalesc II vincitore della gara, il finlandese Pauli Siitonen (Tel. Associated Press)

Luoghi citati: Canazei, Cavalese, Moena, Predazzo, Trentino