Si è costituito uno dei tre detenuti evasi dal moderno carcere di Rebibbia

Si è costituito uno dei tre detenuti evasi dal moderno carcere di Rebibbia Erano stati necessari sette controlli per scoprire la fuga Si è costituito uno dei tre detenuti evasi dal moderno carcere di Rebibbia Gli altri due hanno fatto perdere le tracce - Si erano calati dal muro con una corda fatta di lenzuola cc.fwi7in mH-irnlaVA I mServizio particolare | aRoma, lunedi mattina. Si è costituito ieri sera uno dei tre detenuti fuggiti sabato dal carcere di Rebibbia. C'erano volute sette « conte » per convincere i guardiani del carcere, defini to il più moderno d'Europa, che tre prigionieri erano èva si. Le ricerche erano comin ciate con circa tre ore di ri tardo, e i tre detenuti si era no potuti allontanare dal car cere senza problemi. Le battute di polizia e ca rabinieri si erano protratte per tutta la giornata senza mgapstmtacfalcun risultato. Uno degli evasi, Sergio Flora, è di nuo- vo in carcere da ieri, perché si è costituito. I tre detenuti, Giuseppe Medile e Sergio Flora, entrambi di 23 anni, e Franco De Cecilia, di 29. tutti romani, erano fuggiti scavalcando il muro di cinta, alto 15 metri. I tre detenuti avevano scelto per andarsene il periodo che segue la cena, prima che i carcerati vengano condotti nella sala di ri- ! creazione dove possono assi¬ stere ai programmi televisivi. Molto probabilmente, alle i 18,30, i tre giovani erano già j scomparsi. Con una corda l'ai ta con lenzuola arrotolate e I munita di un rampino ad j una estremità, erano riusciti 1 ad arpionare la sommità del I muro di cinta doP0 essersi i | allontanati inosservati dalla i mensa. i Non è stato ancora spie- j gato come abbiano potuto ! attraversare il vastissimo j prato che circonda il carcere \ senza che alcuno li abbia no- \ tati. Scavalcato il muro del più moderno carcere d'Europa, i tre sono stati probabilmente aiutati da alcuni complici, che li hanno sistemati in rifugi sicuri. La polizia e i carabinieri li hanno cercati nel- le abitazioni dei familiari e in tutti gli alberghi e locande romani. Squadre con cani po- liziotto continuano a perlu- strare il quartiere San Basilio, che circonda il carcere sulla via Tiburtina. Il sottufficiale addetto al controllo dei detenuti, si è accorto della fuga quando ha fatto l'appello prima di far entrare i detenuti nella sala di ricreazione. Per sei volte il sottufficiale ha creduto di aver sbagliato a contare, alla settima si è convinto che real¬ mente vi erano tre «assenti». Le prime ricerche sono state compiute nell'amplissimo prato erboso del carcere: si pensava che i fuggiaschi si potessero esser nascosti tra i cespugli. Solo più tardi è stata scoperta una funicella che pendeva dal muro di cinta: era servita per fissare il gancio ad una corda più grossa. La fuga a tre è la seconda che avviene nel carcere romano, dopo quello di una donna slava detenuta per furto. a. r.

Persone citate: De Cecilia, Giuseppe Medile, Sergio Flora

Luoghi citati: Europa