Studenti, insegnanti e genitori discutono i fatti del Castelnuovo di Alberto Rapisarda

Studenti, insegnanti e genitori discutono i fatti del Castelnuovo Ventiquattro professori sotto inchiesta giudiziaria Studenti, insegnanti e genitori discutono i fatti del Castelnuovo L'assemblea, svoltasi nella palestra dell'istituto, ha chiesto « un impegno di rinnovamento della scuola » - Vi hanno partecipato anche i rappresentanti sindacali e i quattro studenti che erano stati arrestati - Un funzionario del ministero della Pubblica Istruzione afferma che giovani e docenti pagano « colpe che non sono loro » nostro servizio Roma, lunedì mattina. I Al liceo «Castelnuovo» si è tenuta ieri mattina un'assemblea di alunni, insegnanti] e genitori sul tema: «La scuola non deve essere gestita I con le manette, né con la magistratura, né con la polizia». Il dibattito, spesso violento, si è protratto per tre ore sui due obbiettivi proposti: 1) archiviare non solo il procedimento penale contro i 4 studenti arrestati, e i 24 professori denunciati, del «Castelnuovo », ma anche quelli contro allievi ed insegnanti delle scuole di Roma e della provincia che siano stati colpiti da provvedimenti analoghi: 2) allontanare dalla scuola tutti coloro i quali intendano ripristinarvi i «sistemi fascisti», a cominciare, hanno detto oratori, dai professori Pellegrino e Di Prisco. Quest'ultima proposta non è stata votata. I due insegnanti, che denunciarono i quattro studenti, hanno chiesto ed ottenuto dal preside un «congedo straordinario» a partire da oggi; si spera, in questo modo, che ritorni la tv rmalità nel liceo. L'assemblea, alla quale hanno partecipato un migliaio di persone e i rappresentanti sindacali, ha chiesto un impegno per il rinnovamento della scuola. Gli studenti hanno annunciato che da oggi torneranno regolarmente in classe « per studiare, ma anche per renderci conto del perché sono avvenuti certi I dfatti». Per giovedì prossimo, ple organizzazioni sindacali e i partiti democratici hanno '- «proclamato uno sciopero ge- \ innerale della scuola per una : i'giornata di «lotta contro la ; ei repressione». Gli studenti : ga 217.™.^!™™-^-!*"sdttr , e n , e tare del «Castelnuovo». tra cui i quattro arrestati che sono stuti rimessi in libertà, hanno preannunciato che organizzeranno una manifestazione per conto loro, mercoledì pomeriggio. Prendendo lo spunto dai fatti del « Castelnuovo » un alto funzionario del ministero della Pubblica Istruzione. Giovanni Gozzer, responsabile dell'ufficio studi e programmazione, ha rilasciato ieri una clamorosa dichiarazione. Il prof. Gozzer. accennando all'atteggiamento delle autorità responsabili, premette che « di fronte alle situazioni inquietanti della scuola, la cui gravità forse non misuriamo appieno, non basta trincerarsi dietro i " no comment " o i comodi alibi delle lunghe vacanze tanto saggiamente utilizzate dalla giustizia ». In verità, prosegue Gozzer, coloro che avevano precisi doveri « non hanno preveduto né prevenuto le situazioni verso cui ci si avviava; di fronte al malessere della scuola e dei giovani, tutti tacitamente hanno giocato al " tirarsi fuori, allo stare a vedere ", all'attesa messianica e comoda di riforme impossibili ». « Cosi — ha continuato — Ee; j i ; ; j | ] ; ; j i ; invece di affrontare coraggio- j samente anche quel tanto di impopolarità che si doveva ; rischiare per definire le for- ; I me corrette e democratiche (e cioè regolamentazioni precisel entro cui inalveare la; I partecipazione alla vita di ! i istituto, abbiamo preferito la ; comoda politica della finestra ; socchiusa, dello stare a veI dere chi si rompeva le ossa j per primo. Era fatale che, .•^enza direttive, senza punti di riferimento, i giovani, im- pegnati o no, andassero allo sbaraglio esposti all'inerzia paralizzante dell'istituzione e all'azione convulsa degli atti- visti; contro tale azione la - 1 difesa delle libertà didattiche o le personali potè essere assun-ita, paradossalmente, perfino dai rigurgiti del peggiore ti- po di violenza totalitaria ». La dichiarazione continua: « Purtroppo oggi ad essere incriminati sono studenti e insegnanti, i quali fanno così eia capri espiatori di colpe in gran parte non loro E- 0ra *" dil'le Queste cose, perché se io, per quanto mi riguar- da, riconosco di non aver po-tuto assolvere il mio compi-to e di esserne colpevole, non è meno vero che ciò è avve- mito in gran parte a causa di una situazione politico- parlamentare che, pur di oc- cultare la propria impotenza, lascia travolgere l'istituzione educativa nel vortice tragico di un disordine incontrolla bile e forse senza sbocco». II ministro della Pubblica Istruzione e l'amministrazio1 ne avevano elaborato « mo| derate e prudenti proposte » per alleviare almeno le più vistose disfunzioni della scuo?a. ma. ha detto Gozzer. igioco politico « ha affondato ogni tentativo di normalizzare situazioni assurde». Gosaer ha concluso la sua« autocritica » e la sua accusa agli organi politici, ripetendo che « le responsabilitàsono altrove » e non tra pròfessori e studenti. Alberto Rapisarda Il preside Scirfa (a destra) durame l'assemblea di studenti e genitori al liceo Castelnuovo (Tclefoto Associated Press) I li l l iù

Persone citate: Di Prisco, Giovanni Gozzer

Luoghi citati: Roma