Tra procedura e politica di Guido Guidi

Tra procedura e politica Tra procedura e politica o e à u , : e eo. e be, e oe e o, ma e o, o eer di o f e onl(Nostro servizio particolare) Roma, 25 febbraio. L'istruttoria per la strage di Milano continua ad essere sotto accusa: ieri, perché agli avvocati non fu consentito di assistere all'ultimo interrogatorio di un testimone importarne quale Cornelio Holaiidi: oggi, perché l'indagine è stata compitila dai magistrati romani, mentre avrebbe dovuto essere affidata a quelli ! milanesi. L'obbiettivo della difesa, sìa pur con motivazioni diverse, è sempre lo stesso: ottenere l'immediata liberazione degli imputati perche, se l'istruttoria c nulla, sono decorsi i termini massimi previsti per la carcerazione preventiva. Le tesi anticipano nel tempo quella che sarà la discussione finale di questo processo. Pietro Valpreda. però, se è d'accordo con la prima, tanto che sono stati i suoi difensori a sostenerla, non ha fiducia nella seconda. La corte d'assise potrebbe infatti riconoscere la propria incompetenza per territorio, potrebbe trasmettere gli atti a Milano, ma — questo è il pericolo — esiste una norma del codice di procedura penale forse insuperabile: « La dichiarazione di incompetenza per territorio — dice, la legge — non produce la nullità degli atti di istruzione già compiuti ». Niente annullamento della istruttoria, niente scarcerazione immediata. Il rischio e troppo grave e gli avvocati di Pietro Valpreda. dì Emilio Borghese, di Michele Merlino lunedì si opporranno ad un trasferimento dcl processo a Milano, anche a costo di spaccare il fronte della difesa. L'eccezione clic la corte di assise di Roma è incompetente a giudicare e stala proposta da un avvocalo di parte civile, Rinaldo Taddci, ma anche da due difensori: Giuliano Spazzali, clic assiste Enrico Di Cola, accusato di associazione per delinquere, latitante, e Placido La Torre, che assiste Roberto Gargamclli. accusalo di strage, detenuto. Il problema che ha impegnato t giudici per l'intera udienza le che è giuridico soltanto nelle apparenze, perché nella sostanza e una critica al metodo seguilo nelle indagini i prende le mosse da un articolo dcl codice di procedura penale secondo il quale « la competenza per territorio è determinata dal luogo in cui il reato fu consumato (...) se si tratta di reato continuato la competenza appartiene al giudice del luogo in cui cessò la continuazione ». RtoliinlessL'ultima bomba La questione venne affrontala in istruttoria, ma fu risolta, confermando la legittimila dell'iniziativa presa dal magistrato romano. Premesso che «gli attentati dinamitardi di Milano e di Roma costituiscono parte di un unico programma », il giudice istruttore conclude che la collocazione e l'esplosione della bomba alla Banca nazionale del Lavoro in via San Basilio u Roma e posteriore, sìa pur per pochi minuti, alla strage di Milano. Dì qui la competenza per territorio della corte d'assise dinanzi alla quale ora si sta discutendo il processo. snQiHbicpsaunuemnrlbsnmclcalp—Il primo attacco all'istrut- ' oria lo ha portato l'avv. Giuiano Spazzali, ricordando la niziativa assunta dai suoi coleghi avv. Janni e avv. Bonedii perché l'indagine tornase a Milano. IH Irreperibile if Oggi agli argomenti di cotoro, secondo Spazzali, se ne possono aggiungere altri. Quando esplosero le bombe l pomeriggio del 12 dicembre HhHì le procure della Repubblica di Milano e di Roma, n modo autonomo, cominciarono le indagini, anche perché non esistevano i presupposti per ritenere che gli attentati facessero parte di un piano organico. Dieci giorni dopo senza avere trovato un elemento per credere alla esistenza dì un solo programma ( « a meno che qualcuno non sapesse più di quel che risulta dagli atti processuali » i la procura della Repubblica milanese trasmise il fascicolo con le proprie indagini a quella romana, senza una motivazione. « Non ho mai letto un documento — ha commentato l'avv. Spazzali — tanto incerto, tanto poco sentito. E aggiungo, assumendo in pieno la responsabilità — e nessuno potrà tacciarmi di mendacio — che so per certo che sino al 18 dicembre 1969 il sostituto procuratore della Repubblica di Milano, dott. Paolillo, che stava procedendo alle indagini, richiedeva alla polizia giudiziaria e ai carabinieri che gli venisse trovalo con immediatezza il teste Rotondi. Egli intendeva procedere ad un confronto tra i parenti di Valpreda e il Rolandi stesso. So inoltre per certo che per ben due siorni polizia e carabinieri risposero al dott. Paolillo che Rolandi era irreperibile, mentre era notorio che Rolandi era tornato da Roma a Milano. E' evidente quindi che in quei giorni, Ira il 19 e il 20 dicembre, deve essere accaduto qualcosa se la procura di Mi- lRtlprtncdcstdcnp , a o n o à i , . s o o eo no oo olano ha trasmesso gli atti a Roma senza prendere partito ». L'obiettivo dell'avo. Spazzali è duplice: uno i immediato) per dimostrare che il giudice romano è incompetente: l'altro, più remoto ma non meno importante, per sostenere che l'istruttoria ebbe un indirizzo unidirezionale e preconcetto. « Non sappiamo cosa sia accaduto — c la sua tesi — perché non esistono documenti in atti. Ma possiamo constatare che il 18 dicembre 1969 viene emesso un ordine di cattura contro Valpreda al quale si contestò il reato di strage. Mentre, per quanto riguarda la responsabilità per quello che è avvenuto alla Banca dell'Agricoltura a Milano si accennano a taluni indizi come il riconoscimento di Rolandi e l'appartenenza al circolo « XXII marzo n, presentato come un covo di criminali, niente viene detto circa gli indizi raggiunti per dimostrare che quanto avvenuto a Roma rientrava nello stesso piano per cui era stato compiuto l'attentato di Milano ». Questi elementi salteranno fuori, ma tre mesi dopo, con il mandato di cattura. « Se questo è vero come è vero — ha commentato l'avv. Spazzali — che cosa effettivamente si sapeva prima del 21 marzo 1970, per essere così sicuri che la competenza per territorio fosse di Roma? ». "Rapimento,, « Sappiamo solo che a Milano era stato aperto un procedimento penale per gli attentati alla Banca dell'Agricoltura e alla Banca Commerciale; che Valpreda era stato catturato e trasportato a Roma; che Rolandi era stato preso a Milano e portato a Roma. Sono questi elementi validi per ritenere che la competenza spettasse alla magistratura romana? Noi dicia mo che si è trattato di una competenza letteralmente rapita dalla Procura di Roma, perché a quel momento non c'era nessuna prova nè della unicità del disegno criminoso uè dell'ora in cui erano state sistemate le bombe ». Gli orari in cui furono collocati gli ordigni esplosivi sono mollo importanti nelle argomentazioni di Giuliano Spazzali. Secondo l'avvocato, infatti, la competenza spelta al magistrato del luogo dove fu sistemata l'ultima bomba, non a quello dove l'ultima bomba è esplosa, come-inve| ce inizialmente era stato ritenuto dalla procura della Repubblica di Roma. « Un testimone — ha sottolinealo l'avv. Spazzali — aveva detto subito di avere visto la bomba nel sotterraneo della Banca Nazionale del Lavoro in via San Basilio alle 16,10. La circostanza non interessava allora, perché si riteneva che il momento da prendere in esame per stabilire la competenza era quello della esplosione, che invece era avvenuta alle 16,55. Quando poi si dovette accertare con esattezza l'ora in cui la bomba era stata collocata, allora si richiama quel teste e gli si fa dire di avere veduto l'ordigno alle 16,13. Tre minuti di differenza, ma importanti perché Rolandi ha detto che press'a poco l'attentatore di Milano ha sistemato la bomba in piazza Fontana alle 16,10 ». Conclusione: «L'atto di trasferimento a Roma del processo resta — ha commenta¬ tiptsgrsltprdvrlspdspVidstguI to aspramente l'avv. Spazza li. chiamando in causa il pubblico ministero — un atto illegittimo di consapevole usurpazione. Questo è un processo deciso, voluto, ordinato dal dott. Vittorio Occorsio, che è in quest'aula e che lo ha voluto tenere ad ogni costo. Secondo lui. egli soltanto è la legge. Questo non è soltanto il suo processo, ma anche il nostro. Siamo stati accusati di cercare espedienti per bloccare il corso della giustizia. La verità è all'opposto: è stato lui, il p.m., a ricorrere ad un espediente per non lasciarsi sfuggire il processo. Qualcuno ha preannunciato che intende chiedere al pubblico ministero dott. Occorsio di lasciare il suo posto ad altri in quest'aula. Noi diciamo che, se la corte deciderà la propria incompetenza, ci dispiacerà soltanto di non averlo come contraddittore ». Dopo l'avv. Giuliano Spazzali, un altro legale, di parte civile. Rinaldo Taddei ha chiesto che il processo sia trasferito a. Milano: ma con diverse motivazioni e, soprattutto, con diversi obbiettivi. L'avv. Spazzali ha sostenuto la nullità dell'istruttoria per incompetenza territoriale con la conseguenza di consentire a Valpreda d'essere subito liberato. L'avv. Taddei si è limitato a osservare che il trasferimento a Milano è legittimo, ma che questo non provoca la nullità dell'istruttoria. Mentre soltanto un difensore, quello di Roberto Gargamelli, avv. Placido La Torre, ha sostenuto la tesi del suo collega. Giuliano Spazzali, le critiche a chi vuole il trasferimento a Milano del processo c la nullità istruttoria sono arrivate, sprezzanti, dal prof. Cantieri di parte civile. «L'insegnamento della giurisprudenza — ha dello — e la norma del codice stabiliscono che l'eventuale incompetenza del giudice non priva di validità gli atti istruttori sino a quel momento compiuti ». E' quello che teme Valpreda ed é per questo che i suoi difensori Lunedi, quando riprenderà il dibattimento, si opporranno alla tesi dcl trasferimento a Milano. Significherebbe il processo fra un anno. Guido Guidi IIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMMIIIIIIIIIIIIII Roma. Mario Merlino, imputato di strage (Tclcfolo Ap)