Che cosa è più urgente per la nostra economia di Mario Salvatorelli

Che cosa è più urgente per la nostra economia Secondo il programma di Andreotti Che cosa è più urgente per la nostra economia Puntuale attuazione dell'Iva, ammodernamento dell'agricoltura, misure per l'industria minore, sostegni all'esportazione - «Rigorosa programmazione e rispetto delle cose programmate» (Nostro servizio particolare) Roma, 24 febbraio. « Quello che il governo potrà fare, in via amministrativa e nell'esercizio delle importanti deleghe che il Parlamento ha conferito ». per risanare l'economia, occupa circa un terzo, 14 delle 43 cartelle di dichiarazioni programmatiche che l'on. Andreotti ha letto oggi al Parlamento. 11 presidente del Consiglio afferma che. « rimanendo lontani sia da critiche generali e indiscriminate, sia dal rifiuto di riconoscere le difficoltà che esistono », si può ottenere « il punto realistico che consente di guardare all'avvenire con possibilità concrete di ripresa, purché ci si mantenga in un regime di grande serietà, di rigorosa programmazione e di rispetto delle cose programmate. Il documento per il 1972 del ministro uscente del Bilancio, on. Giolitti, può essere considerato come un testo assai valido per l'esame obiettivo cui ci riferiamo ». Le « linee basilari di programma » esposte da Andreotti riguardano: la puntuale introduzione il primo luglio prossimo dell'imposta sul valore aggiunto, una politica di ammodernamento dell'agricoltura, misure per l'industria minore, nuovi sostegni all'esportazione, provvedimenti per « la grande famiglia del lavoro autonomo » (artigiani, coltivatori diretti, i più modesti liberi professionisti), una buona gestione di quello strumento «di grande importanza promozionale» che è il Comitato interministeriale per la programmazione, la creazione di un fondo speciale per favorire gli investimenti volti a migliorare le condizioni e l'ambiente di lavoro e a tutelare l'incolumità fisica e psichica dei lavoratori. Sulla riforma tributaria, che deve mettere i cittadini onesti « in condizione di non dover sopportare impossibili pesi e andare in profondità nella lotta contro gli evasori », Andreotti ha confermato che il governo intende emanare in tempo utile i 27 decreti delegati per il passaggio dal vecchio al nuovo regime d'imposizione indiretta. Anche per gl'impegni che legano l'Italia alla Cee, le date previste per l'Iva « saranno rispettate, e questo è un bene anche per non ingenerare errate aspettative di rinvio che, di regola, comportano gravi conseguenze negative ». Si può aggiungere che resta valido quanto disse martedì il ministro Pella al Senato, e cioè che non bisogna confondere l'entrata in vigore dell'Iva con la scadenza del primo pagamento relativo. Andreotti si rende conto delle « vive preoccupazioni che circolano » per i possibili riflessi sui prezzi, anche se, «in astratto, gli influssi in aumento dovrebbero essere bilanciati da quelli in diminuzione ». Contro questi timori e pericoli, il presidente del Consiglio ha annunciato di aver chiesto al Cnel (Con- ncsctmnfsnfdtdn«rpfrd«srngpdszsfnepdcpmsigilo nazionale dell'economia S e del lavoro), un rapporto I completo « che possa offrire i adeguati e tempestivi consi- i gli operativi ». soprattutto per quanto riguarda i prodot- i ti alimentari, i fitti e alcuni | servizi essenziali, anche in vissuta da altri Comunità, e sulle conseguen ze dell'allargamento di essa. Dopo avere riconosciuto la necessità di evitare « quei tempi tecnici cosi lunghi » che finiscono per annullare i benefìci dei provvedimenti adottati, Andreotti ha esaminato i vari settori d'intervento, sottolineando una premessa essenziale, che è anche « una convinzione diffusa: se si rasserena e si stabilizza il quadro politico, una spintu per la ripresa economica sarà facilmente suscitata ». Per l'agricoltura, it settore di preminente importanza nell'economia nazionale e di allo valore sociale », Andreotti ha detto che l'ammodernamento delle strutture produttive deve conseguirsi attraverso la creazione d'imprese economicamente sane, tecnicamente organizzate, socialmente progredite. Su questa linea, un programma di governo deve assicurare, con misure concrete, « una continuità di flussi d'investimento e di capitali d'esercizio a livelli adeguati a quelli degli unni precedenti ». Per l'industria, il nuovo governo intende rivolgere particolare attenzione « alle piccole e medie imprese che costituiscono circa l'SO per cento di tutta l'occupazione industriate attuale e sono stru mento di elevazione sociale ». perché permettono a decine di migliaia di operai e impiegati di diventare imprenditori. In questo settore, si dovrà in particolare « rendere tollerabili alcuni oneri che incidono in modo determi- I'vVLJ ,-TÌ-io fdesì tìeila nante nel giusto rapporto tra costi e ricavi ». Un accenno a « nuovi so- stegni misti creditizi e assicurativi per accrescere il ritmo delle esportazioni, aumentando anche l'utilizzazione degli impianti», una riconferma che sarà fatto il possibile per i lavoratori autonomi, poi Andreotti si è soffermato a lungo sulla serie di poteri delegati che consen-tono al Cipe « di assumere decisioni anche rilevanti » e ne fanno uno strumento che, « se ben gestito », può dare risultati decisivi, proprio nel prossimo trimestre. L'azione del Cipe — ha affermato Andreotti — metterà in moto tutta una serie d'investimenti, sbloccherà la « situazione di stallo » in cui si trovano gl'istituti finanziari che operano nel Mezzogiorno: inoltre, ha all'ordine del giorno decisioni di grande importanza, quali il programma di sostegno dell'industria tessile, il programma di promozione per l'edilizia, « i due settori nevralgici per i quali faremo ogni sforzo », il piano delle Ferrovie dello Stato e il piano per l'Enel. Andreotti ha concluso la parte « economica » delle sue dichiarazioni programmatiche ricordando i progetti che potranno essere approvati dal ministro per la ricerca scien¬ tifica e affrontando il problema, « vivamente sentito, ac- canto a quelli fondamentali della lotta alla disoccupazio- te e per la conquista della prima occupazione, riguardante la sicurezza del lavoro ». Il ministero del Lavoro, d'intesa con l'Enpi (Ente nazionale prevenzione infortuni), procederà allo studio dei problemi relativi a questo tema, « in modo da approntare anche una proposta di un fondo speciale diretto a incentivare con contributi e interessi agevolati tutti gl'investimenti volti a migliorare le condizioni e l'ambiente di lavoro, avendo di mira la tutela dell'incolumità fisica e psichica dei lavoratori ». Per questo argomento, ha assicurato Andreotti, « c'impegneremo a fondo siti piano politico, per ottenere anche la collaborazione e il contributo del Fondo sociale europeo ». Mario Salvatorelli

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