I tupamaros del video

I tupamaros del video SPIACE AI FRANCESI LA LORO TELEVISIONE I tupamaros del video Con i magnetoscopi giapponesi diffondono programmi e interviste "autentiche" tDiil nastro corrispondente) Parigi, febbraio. Sciovinisti a oltranza in tulli i campi, i francesi fanno eccezione per la loro tv: sono convinti che sia la più noiosa e Lrombona del mondo occidentale. A chi gli obbietta che nemmeno la televisione italiana è un incentivo alla cultura insonne, replicano con impressioni superficiali riportate dalle vacanze nella penisola: « K' stupida anche quella, ò alienante, ma è più vivace... ». Su questo sfondo di malcontento, diffuso soprattutto tra i giovani, stan maturando iniziative che prima o poi dovrebbero dare qualche fastidio alla O.r.t.f. (Organisation de la radiotélévision francaise) l'equivalente della nostra Rai-Tv, e magari destarla dal lungo letargo. Le ideo sono molte, tutte ancora in germe, ma virulente: e discendono dalla considerazione che la lv essendo un mezzo d'informazione e di educazione più immediato ed efficace della stampa, non deve esser « subita » ma liberamente scelta, come i giornali. In che modo, però, si possono offrire alternative al citUtdino della Quinta Repubbli- ansasppoittmscppucu, tentilo conto che qui come . in Ilalia l'ente statale ha il monopolio dell'etere? Ebbene, | i contestatori francesi della | tv un metodo l'hanno trovato, I o meglio appreso, guardando I ad esempi che all'osterò hall no già tallo un po' di strada, su terreni meno fertili. Per arrivare allo schermo domestico non è indispensabile passare per l'antenna: lo si può raggiungerò o per cavo, o servendogli vsnnLèsprogramma I cin scalcila, con la videocassetta. In altri termini, lo spellatolo, annoiato del programma che lo Slato gli ammanili- imdssce dall'alto, lo sostituisce j ccon quello che si e comprato per proprio conto, o che ha preso in abbonamento, come un giornale. Di videocassette, già ria un po', ne circolano parecchie in Francia, ma «ortodosse», cioè prodotte dalla stessa O.r.t.t'. e conlenenti la registrazione di t rasmissioni diffuso in precedenza. Ma le nuove no inedile, polemiche e provocatrici: è l'inizio d'una gnor rdmdvèmdssaran- ì ! i risiiti urbana sugli schermi, j 1 pionieri dell'insurrezione si sono radunali giorni la per i la prima volta nella capitale, | invitando un fitto pubblico — j di giovani in prevalenza — alle loro esercitazioni. Que-jste sono consistite nella trasmissione di riprese registrate con i magnetoscopi e non manipolate in ossequio ad oscure direttive: una intervista « vera » con un disoccupato, . un'altra con un'esponente del | « Fronte di liberazione fem | minile ». una terza creata nel I la stessa saia, I I « tupamaros 11 del video vogliono dimostrare u che cosa sia un'informazione che nella farina e nel messaggio non soggiace a proibizioni ». L'arsenale della guerriglia non è costoso: ci sono magnetoscopi giapponesi a prezzi ac cessibili anche senza mettersi in cooperativa. L'equipaggiamento per foraggiare le videocassette si può portare a spalla: delle soltigliezzo teeni- clic, di lnicchi elaborati di ripresa, non ci si cura. Si bada al contenuto, non alla forma. Qualcosa di simile accadde all'avvento del «cinema verità». 11 difficile però non è la raccolta del materiale, ma la distribuzione e la vendila. J ii tupamaros i) in questione por vivere hanno bisogno di spettatori. FJ ohe ab biano qualche dubbio in prò posilo e dimostralo dal nome i che uno dei gruppi s'è scello: j « televisionari ». Pure, a sentirli esporre i Rii ro disogni, si è portati irme| gabilmente all'approvazione e j alla solidarietà: soprattutto se poco prima, nel quotidiajno minestrone della O.r.t.f., si è visto ed ascoltato, poniamo, quel maestro della banalità televisiva ufficiale che è Leon Zil rone. pur considerato, e non a Iorio, il migliore dogli annunciatori e speakers di Francia. L'ultra settimana, tanto per dare un esempio, Zil ione chiuse il telegiornale con la notizia che la regina d'Inghilterra aveva compiuto vent'ai :ii di regno e, con l'aria t . solenne e autorevole di quelito mondo, aggiunse questo commento: « Vent'anni completi sul Irono, un giorno dopo l'altro: non dev'esser I slato sempre facile... ». « La televisione — cenno i " tupamaros " — deve divenire comunicazione nei due sensi: cioè dialogo. Dev'essere un mezzo di espressione, non uno spettacolo lavaccrvello ». Carlo Cavicchio!)

Persone citate: Carlo Cavicchio, Iorio, Leon Zil

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Parigi