Il mafioso in ospedale fu ucciso dai complici

Il mafioso in ospedale fu ucciso dai complici 11 delitto del « commando » a Palermo Il mafioso in ospedale fu ucciso dai complici Quindici persone rinviate a giudizio - La vedova della vittima ha messo gli inquirenti sulla giusta traccia t Nostro servizio particolare) Agrigento, 1!) febbraio. la.r.) Candido Chini, l'albergatore ucciso il 27 ottobre di due anni fa a raffiche di mitra in una stanza dell'ospedale civile di Palermo ria un « commando » mafioso, fu « condannato a morte » dai suoi stessi complici per non aver voluto dare il consenso all'eliminazione di Vito Gattuso, camionista di Ravanusa, suo intimo amico. A questa conclusione è giunto il giudice istruttore dott. Fabio Cutaja. che ieri ha depositato la sentenza di rinvio a giudizio contro i quindici presunti responsabili della lunga e sanguinosa faida scoppiata tra varie cosche della malia agrigentina. La sentenza ha dato ragione ad Antonina Orlando, la coraggiosa e tenace vedova rii Chini. «L'istruttoria — ha dichiaralo il sen. Ludovico Corrao, patrono di parte civile nell'interesse della vedova — ha confermalo causali e circostanze indicate du Antonina Orlando e soprattutto ha dimostrato la fondatezza degli intrecci e dei foschi legami sugli altri delitti per i quali ia donna ha gettalo la luce necessaria perche sia fatta giustizia». Dopo essersi v'isto uccidere il marito sotto gli occhi a colpi di mitra e pistole, la donna non ha altra ragione di vita se non quella di vendicarsi. Sorvegliata a vista per paura che sopprimessero anche lei e i due tigli, subito dopo l'assassinio del marito, la rionna rivelò a polizia e carabinieri di essere in grado di indirizzare le indagini sulla pista giusta. Secondo la sentenza, sarebbero stati Giuseppe Di Cristina, dipendente, della Società chimico mineraria siciliana (So.chi.mi.si.), Pasquale Bove e Carmelo Letizia ad imporre a Candido Cluni di fare una scelta precisa: contro Gali uso o contro di loro. II camionista, infatti, avrebbe deciso rii non dare più la sua collaborazione per il contrabbando rii sigarette americane, controllato, secondo la sentenza rii rinvio a giudizio, appunto da Bove, Letizia e Di Cristina, mentre Citimi, che risiedeva ria tempo a Palermo, avrebbe tenuto i conlatti con la malavita locale.

Persone citate: Bove, Carmelo Letizia, Di Cristina, Fabio Cutaja, Giuseppe Di Cristina, Ludovico Corrao

Luoghi citati: Agrigento, Antonina, Palermo, Ravanusa, Vito Gattuso