Giunta "popolare,, in un istituto romano di Felice Froio
Giunta "popolare,, in un istituto romano Innovazione unica in Italia Giunta "popolare,, in un istituto romano Sostituisce il consiglio di direzione - E' composta da insegnanti, studenti, rappresentanti del personale non insegnante e sindacalisti ) /Nostro servizio particolare) Roma. 16 febbraio. Una importante innovazione (l'unica in Italia) è stata introdotta nella scuola dal collegio dei professori dell'Istituto d'arte di via Silvio Pellico. Il consiglio di direzione è stato sostituito da una giunta formata da 5 insegnanti, 5 studenti, 3 rappresentanti del personale non insegnante, 3 rappresentanti delle confederazioni sindacali. La delibera è stata approvata con 36 voti a favore, 25 contrari e 36 astenuti. Il documento che introduce questa innovazione dice che la proposta coglie lo spirito dello statuto degli insegnanti (all'esame del Parlamento) ed aggiunge che «le strutture organizzative previste dal nuovo stato giuridico non potranno essere strumento di gestione diretta fintanto che tutto resterà nelle mani dei burocrati: questa funzione potrà essere assolta soltanto se. attraverso questi organismi, potranno esprimersi tutte le categorie che lavorano nella scuola». Il documento preannuncia una ricerca (da fare al più presto) sugli sbocchi professionali della scuola e su altri temi che saranno affrontati e svolti in ogni classe o gruppo di classi. A questa «rivoluzionaria» innovazione il collegio dei professori è giunto dopo le dimissioni presentate nello scorso dicembre dal consiglio di direzione dell'istituto, che è un organo consultivo formato da quattro docenti eletti. Il consiglio aveva chiesto di partecipare al consiglio di amministrazione dell'istituto (amministra circa 500 milioni perché, essendo un tipo di scuoia statale con amministrazione autonoma, come gli istituti tecnici, paga direttamente i supplenti e provvede all'acquisto di tutto il materiale) e di poter prendere anche decisioni in materia finanziaria. Al divieto del ministero un gruppo di professori ha preso l'iniziativa di costituire la giunta e l'ha portata nella riunione plenaria ottenendo la maggioranza. Il preside, lo scultore prof. Aldo Calò ha dichiarato: «Non sono favorevole e mi sono astenuto in attesa di vedere come funzionerà e che cosa intenda fare la giunta. In parole povere si tratta di una commissione interna e io sarei, figurarsi, il capitalista, lo sfruttatore, il padrone, mentre sono un lavoratore come tutti gli altri». Ma l'atteggiamento del preside è conciliante, tanto che per il momento non farà eleggere il consiglio di direzione. «Se mi comportassi diversamente sa rebbe una dichiarazione di guerra, mentre, per quanto è possibile, voglio collaborare. Come scultore sono uno sperimentale e non vedo perchè dovrei essere contro la sperimentazione nella scuola». La prof. D'Agostino, una delle insegnanti che ha firmato la proposta, replica: «Il PrtoqumfacosttemstnelatelequstvaalvenuddticcoqousptilagcotiennpcqdptmspgdRsopitgcneacdp il », ag-1 grosso problema che ci atten ni, j de è di studiare il ruolo che ha il l'artista nella società d'oggi e, moA^^^^^^Af^^ a \ studenti che si diplomano. nll riunii n ninnili ninnimi i Problemi enormi sia dal punto di vista culturale, sia da quello dell'immissione nel mondo del lavoro. Che poi si faccia questo lavoro con o contro il preside questo è da stabilire; dipende solo dall'atteggiamento che vorrà assumere». La reazione degli studenti-è stata discorde. Una parte se ne disinteressa, gli extra parlamentari la giudicano «un tentativo di istituzionalizzare le lotte e di assorbire tutti quei contenuti anticapitalistici che quelle lotte esprimevano», gli aderenti al pei e alla sinistra democratica invece, ritengono che questo nuovo organismo «consente di attuare un nuovo tipo di direzione realmente democratica» e promettono la loro collaborazione. Abbiamo cercato di sapere cosa ne pensa il ministero di questa importante novità. Per ora nessuna comunicazione ufficiale è ancora giunta all'ispettorato per l'Istruzione artistica, tuttavia si ritiene che la decisione sia giudicata illegittima. Se la giunta avesse compiti esclusivamente didattici, non ci sarebbe nulla da eccepire; però entra anche nel merito dei compiti amministrativi e le norme vigenti per ora non lo consentono. Il fatto che lo stato giuridico preveda organi simili a quello costituito all'istituto d'arte di Roma non viene preso in considerazione. Tuttavia, in altre circostanze, il ministero ha introdotto con semplici circolari iniziative previste da provvedimenti legislativi non ancora approvati dal Parlamento. Felice Froio
Persone citate: Aldo Calò, D'agostino
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