La troika di Nixon di Ennio Caretto

La troika di Nixon I MANAGERS DEL VIAGGIO A PECHINO La troika di Nixon Oltre a Henry Kissinger, già noto per le sue avventurose missioni diplomatiche, due consiglieri speciali, fino ad oggi oscuri, ma potentissimi, affiancano il Presidente: Harry Haldeman per gli affari esteri e John Ehrlichman per quelli interni - Un supergoverno senza precedenti (Dal nostro corrispondente) New York, 14 febbraio. Nel seguito del presidente Nixon a Pechino, dopo il segretario di Stato Rogers e il consigliere politico Kissinger, figura un personaggio poco noto all'estero, ma universalmente conosciuto e temuto alla Casa Bianca e nel resto degli Stati Uniti, Harry Haldeman. Secondo il portavoce Zieglcr, il seguito « è il più modesto mai organizzato per una visita di Stato del Presidente americano ». « solamente» 300 persone, divise in «gruppo di lavoro, accompagnatori, personale della segreteria, stampa (168 tra tecnici e giornalisti) e servizi di sicurezza ». La presenza di Haldeman, quindi, è sorprendente: l'avrebbe giustificata una comitiva più numerosa, e pochi s'aspettavano di vedere partire anche lui giovedì prossimo. Come James Boni Le sue imprese alla James Homi, dai viaggi in Cina agli incontri segreti col Vietnam a Parigi, hanno fatto di Henry Kissinger un eroe della moderna politica mondiale. L'intelligente professore, che ha tra le altre qualità anche quella di apprezzare le donne, è più celebre dei divi di Hollywood, degli astronauti, e dei campioni dello sport. Ma Haldeman chi è? Un Cameade? Affatto: è il vero braccio destro del presidente Nixon, la sua eminenza grigia, l'uomo che più gli sta vicino, da più tempo e che lo conosce meglio. La sua carica ufficiale è quella di « assistente », ma lo si potrebbe definire direttore degli affari della Casa Bianca. Oltre a Kissinger, un unico altro personaggio gli sta quasi alla pari: John Ehrlichman, « aiutante per la politica interna ». Se Henry Kissinger è il vero artefice della nuova « strategia cinese », il timoniere dell'avventurosa barca americana nel Mar Giallo, Haldeman e Ehrlichman sono i marinai ai remi o alle vele. Senza il loro consenso, il presidente Nixon non avrebbe assunto nessuna iniziativa. Il loro no o il loro dubbio alla Casa Bianca equivalgono a un velo. E' una situazione senza precedenti nella storia degli Stati Uniti. All'interno del governo s'è formato un supergoverno composto dalla troika KissingcrHaldeman-Ehrlichman: e Nixon vi sovrintende come un re. I ministri sono diventati semplicemente degli esecutori, fatta eccezione per John Mitchell, quello della Giustizia, che è legalo al Presidente da vincoli personali di amicizia, ed ha un margine assai largo di manovra. Alla Casa Bianca e nel resto degli Stati Uniti, la troika è nota sotto i nomi più diversi: « il muro di Berlino » (perché nessuno può avvicinare Nixon senza la sua autorizzazione), « i tedeschi » (dalle loro comuni origini etniche), « i moschettieri di sua maestà » (in riferimento alla centralizzazione del Presidente). Kissinger, il solo dotato di una buona dose di umorismo, chiama anche familiarmente i due colleglli « i pretoriani » o « la guardia di palazzo ». Tranne il professore, la troika non è particolarmente amata, sia per la sua teutonica compattezza e mancanza di immaginazione che per il suo potete e il modo in cui l'esercita. Al Congresso, detestano addirittura « Von Haldeman » e « Voti Ehrlichman », come li hanno soprannominati subito. In realtà, Haldeman c Ehrlichman sono uomini di una statura poco inferiore a quella di Kissinger, e svolgono con incredibile abilità il lavoro più ingrato. Haldeman è di fatto il manager della presidenza: solo quello che e già passato per le sue mani raggiunge Nixon. L'assistente è in ulfieio dalle 7 della mattina alle 7 di sera, e rimane al fianco del suo capo anche per la cena e le discussioni private successive. Egli è il motore della complessa e delicata macchina della Casa Bianca, se si fermasse si fermerebbe tutto. Qualsiasi cosa Nixon voglia, la chiede a lui. Le decisioni di Haldeman sono irrevocahjli. Soltanto Kissinger e Ehrlichman possono avvicinare il Presidente motti proprio. sa6dsHLInsqsgtffn^ Solo tre telefoni Ehrlichman è in un certo sen. so il Kissinger della politica interna degli Stati Uniti. Kissinger programma la strategia nei confronti della Russia e della Cina, Ehrlichman la programma per lo sviluppo economico e l'assistenza sociale, la lolla contro la droga c quella contro il crimine. I due intani lavorano a stretto coniano, con lo stesso sistema, che è quello di sviscerare i problemi, e prospettare diverse soluzioni. Non a caso, sul telefono di Nixon ci sono appena tre pulsanti, anziché i 60 che costituivano l'orgoglio del presidente Johnson; un pulsante per Kissinger, uno per Haldeman, uno per Ehrlichman. L'anno scorso, il ministro degli Interni Hickel si dimise perché non riusciva a parlare al Presidente. Una troika più bizzarra di quella della Casa Bianca non la si potrebbe immaginare. Kissinger è uno studioso di Harvard, teorico della Realpolitik, filosofeggiante (il suo interlocutore favorito e il eolio ex mandarino Ciu En-lai). A 48 anni, e divorziato, con due figli, fa da impenitente Don Giovanni, e le sue battute mordaci rappresentano la delizia dell'alta società di Washington e delle cronache mvuSg^ 111 ( i 111 ì 1111111 r ( 11111111111 ; 11 ( 11 i 11111:1111111 i 11 r i i 1111 mondane. Haldeman è un severo amministratore, figlio di un generale dell'Esercito della Salvezza, « patito » delle fotografie, sposatosi giovanissimo e felicemente, e con quattro figli. A 43 anni, è ancora un magnifico atleta, e non concepisce altra discussione che la carriera del suo capo. Un «sindacato» Ehrlichman è alla destra di Haldeman (« se possibile », come dicono al Congresso) con una concezione altrettanto puritana della vita, la tendenza ad ingrassare, e la rumorosità di un commerciante di 45 anni. Le sue fedi sono il cristianesimo e la tecnologia, ha cinque figli, ama il campeggio e la vi¬ ta all'aperto. Mentre la moglie di Haldeman fa raccolta di statuine di rospi, la sua ha l'hobby del giardinaggio. Haldeman incominciò a far propaganda per Nixon da studente, ed entrò nel suo personale nel '51. Ehrlichman faceva l'avvocato a Seattle quando il Presidente gli chiese di partecipare alla campagna elettorale contro Kennedy nel '60. Kissinger è l'ultimo venuto, ha lascialo Harvard nel '68. Tuttavia, questi uomini del re si sono perfettamente integrati. Lo stile rilassato, scettico di Kissinger si fonde con l'austerità degli altri due. La sbalorditiva capacità di lavoro dei Ire « tedeschi » ha portato la Casa Bianca ad un altissimo grado d'efficienza. Essa non ha mai prodotto tanti rapporti, promosso tante iniziative, controllalo a tal modo i ministeri. 11 Congresso è stalo praticamente inondato da sue proposte: e alcune le ha respinte solo perché la maggioranza è democratica, cioè all'opposizione. La troika è accusata di isolare Nixon dalla realtà sociale del Paese, il razzismo, la povertà, ma invece agisce da filtro, seleziona e distingue: altrimenti, Nixon sarebbe paralizzato. I democratici protestano che sotto la troika la Casa Bianca « è diventata come un sindacato ». Ma il suo personale è il più giovane e col quoziente d'intelligenza più alto della storia degli Stati Uniti. Qualche giovane, forse, « è nato vecchio », e di certo non molti sorridono. Però « il sindacato » ha prodotto la visita a Pechino, che a lungo termine potrebbe essere l'evento più importante del dopoguerra. Nella partenza di Haldeman per la Cina, insieme con Kissinger, v'è un simbolico sottinteso, e così nella permanenza di Ehrlichman a Washington, a custodire il forte. L'unico vero rimprovero che si può rivolgere alla troika è di aver ottenuto il potere senza le elezioni. Ennio Caretto Nixon, visto da Levine (Copyright N. Y. Review of Books, Opera Mundi e per l'Italia La Stampa)