Pechino si veste a nuovo di Ennio Caretto

Pechino si veste a nuovo La visita di Nixon, il più grande spettacolo dell'anno Pechino si veste a nuovo La Cina prepara accoglienze grandiose - La capitale è stata ripulita: luci e decorazioni, i negozi d'antiquariato espongono avori e giade - Anche la propaganda ufficiale, sia pure cautamente, presenta gli americani come un grande popolo amico e e (Dal nostro corrispondente) New York, 12 febbraio. Come lo sbarco di Armstrong sulla Luna nel luglio del '69, così l'arrivo del presidente Nixon in Cina il 21 prossimo terrà tutta l'America sveglia davanti ai televisori. Sarà il più grande spettacolo dell'anno. Da Pechino, una stazione mode in Usa del valore di 2 milioni di dollari trasmetterà immagini a colori attraverso il satellite Intelsat e il centro di comunicazioni di Jamesburg in California. Ha scritto il New York Times che duecento milioni di americani si troveranno in pratica «coi cinesi in casa». Mai nella storia una nazione si è aperta così improvvisamente e drammaticamente a un'altra. Gli slogans Per gli ospiti, Pechino sta vestendosi a festa. Secondo notizie di là provenienti, la capitale cinese ha fatto una cura di bellezza. Sono state ripulite le strade e le piazze, riverniciate le facciate degli edifici pubblici e le insegne dei negozi, rassettate le siepi e le aiuole nei parchi. Biblioteche e istituti chiusi dalla «rivoluzione culturale» vengono riaperti, e le fabbriche e gli uffici dove gli americani si recheranno rimessi a nuovo. Sono sorte luci e decorazioni nei punti panoramici. E' la più grande opera di chirurgia plastica mai compiuta da una città. I nomi e gli slogan offensivi o polemici vengono sostituiti da termini poetici o richiami moderati. Sul cartellone dell'aeroporto è scritto «Lavoratori di lutto il mondo, unitevi ai popoli oppressi», e non più «Sconfiggete gli aggressori americani». Il viale del Proletariato è tornato ad essere «il viale del Pozzo della residenza della principessa», e non esiste più l'albergo «dell'anticapitalismo», ma «delle minoranze nazionali». 11 cosiddetto ospedale «antiimperialista», fondato coi soldi di Rockefeller nel 1916, e descritto di recente dal giornalista del Neil» York Times James Reston, che vi fu operato d'appendicite, si chiama di nuovo «l'ospedale di Pechino». Per la prima volta, è slata pubblicata una guida turistica in inglese con carte topografiche, indicazioni utili quali le lavanderie («/e migliori del mondo», ha spiegato la Casa Bianca ai giornalisti al seguito, chiedendo loro di limitare la quantità dei propri indumenti) e i negozi di antiquariato e le gioiellerie di Stalo. Sono stati prodotti speciali oggetti ricordo, tra cui palline d'avorio finemente lavorate, con episodi della storica visita della squadra di ping-pong americana in Cina l'aprile scorso. Dalle librerie, sono scomparse molle copie dei «Pensieri» di Mao Tse-tung, e apparsi lavori storici sull'America. Cin e Ciu rcilsi ssvKdCelasiiLunedì è l'anno lunare, e da Hongkong, Tokio e altre capitali si segnala che 300 mila stranieri — un imbattibile primato — hanno chiesto il visto d'ingresso a Pechino per i quattro giorni di vacanze e la successiva visita di una settimana del presidente Nixon. Pochi visti sono stali concessi, e quasi tutti solo per le province meridionali. Il governo cinese non vuole atlliggere gli americani col disordine, e teme gli attentati organizzati dal di fuori. E' certo dell'accoglienza della propria popolazione, perché l'ospite è sacro, ma diffida degli altri. Esso considera il viaggio di Nixon una vittoria politica, e intende mostrarla ovunque, ma da lontano, alla tv. Fino a qualche anno fa, in Cina si insegnava ai bambini ad odiare il presidente degli Stati Uniti: i pupazzi riproducenti lohnson venivano trafitti con le baionette nelle scuole. Adesso, si insegna l'amicizia «per un grande Paese», incipiente, caula, ma decisa. I cinesi amano le scelte precise, dicono di non es sere come i russi, che, secondo un antico proverbio, «la mattina j tengono per Cin, e lu sera tengono per Ciu». Il partilo ha preparalo la popolazione già da agosto, con l'editoriale «Le direttive e le politiche rivoluzionarie e diplomatiche del presidente Mao», stampato dai principali quotidiani, e pubblicando poi le fotografie degli ospiti. Dice lo studioso di Harvard Ross Terrill, autore del miglior libro di reportage sulla Cina del dopoguerra, che «Pechino farà di lutto per impressionare favorevolmente Nixon». Ciu En-lai e Ciang Cing, la consorte di Mao, lo accoglieranno all'aeroporto, sotto il fuoco delle telecamere. Soldati, studenti e operai, fanciulle nei costumi nazionali lo saluteranno al suono dei tamburi. Mezzo milione di persone fa- mrqVspcc2r rà ala al corteo fino al lago sulla cui riva sorge la residenza. Per il banchetto ufficiale, e per i pasti di Nixon, sono stati reclutati i migliori cuochi dai più noti ristoranti. Nelle sue precedenti visite, a suoli di pasti di quindiciventi e più portate, il consigliere Kissingcr guadagnò cinque chili. Squisite attenzioni verranno dedicate alla signora Nixon. Ciang Cing, che è sua coetanea, e l'anziana consorte di Ciu F.nlai, che fu sottratta ai giapponesi nel '37 dal giornalista ameri¬ cano Edgar Snow, le saranno di guida e compagnia. Patricia Nixon ha acquistato a New York un guardaroba alla orientale, semplice, severo, per intonarsi ai costumi femminili della Cina. Il Presidente si unirà alla moglie da turista a Shanghai, alla Grande Muraglia e nella città monumentale di Hongchow. Faranno da contorno pittori, poeti, musicisti, secondo le grandi tradizioni culturali del Paese. Le misure di sicurezza prese dai cinesi e dagli americani su¬ perano ogni immaginazione. Soldati dell'esercito di liberazione popolare presidieranno ogni edificio ed ogni slrada. E' stata studiata un'alternativa a ogni percorso, una soluzione a ogni emergenza. 11 presidente Nixon sarà scortato da un'ottantina di propri agenti, e dai suoi tre medici, di cui uno, il dottor Walter Tkach, porterà una valigetta con sangue per eventuali trasfusioni. L'ospedale di Pechino si terrà all'erta per interventi chirurgici, saranno pronti tutti gli specialisti. «E' quasi impossibile che possa accadere qualcosa» ha commentato l'U.S. News and World Report. Nel palazzo dell'assemblea popolare, e nelle ville della «Città proibita», a viso a viso con Nixon, Mao Tse-tung e Ciu EnIai intrecceranno dotte discussioni. Il premier cinese predilige discutere di filosofia con Kissinger: le due volte precedenti affrontarono insieme il concetto del mistero. Mao ha in comune con l'ospite l'ammirazione per De Gaulle, e, se sono agli antipodi in fatto di poesia (.«Nixon ne ha mai lette?» si è chiesta malignamente la New Republic), condividono anche la passione per gli sport. Nixon è consapevole dell'importanza di questo conversare, e Kissinger lo ha preparato. In Pechino vestita a festa, del resto, gli americani entreranno con l'abito «buono» dei battesimi o delle nozze. A nessun'altra iniziativa il presidente Nixon ha dedicato tanto tempo in tre anni di governo. Il seguito Dalla lettura dei documenti ai particolari logistici, nulla gli è sfuggito. Non è solo l'America, ma l'intera civiltà iell'Occidenle che varca le soglie della Cina. E lo fa in grande stile. Dal jet «Lo spirito del 76» alle stazioni televisive, tutto trasuda la potenza tecnologica dell'America del dopoguerra. Anche i cinesi rimarranno impressionati. Nixon porta con sé 87 giornalisti, in rappresentanza di 119 giornali, otto catene di stazioni radic e televisive, due agenzie di stampa. Lo hanno già preceduto un centinaio di tecnici. Il seguito sarà formato da 200 persone, dal segretario di Stato Rogers al pilota Albertazzi, che ormai conosce Shanghai e Pechino a menadito. Solo i monarchi, in tempi passati, viaggiavano tra tanta munificenza e tante aspettative. Come può il Cremlino non essere inquieto? Come possono i soldati sovietici alle frontiere, oltre un milione, non te¬ mere che la visita sia foriera di problemi? Nessuna delle parti interessate, fortunatamente, ha perso il scuso delle proporzioni. Sia Nixon che Ciu En-lai hanno ammonito americani e cinesi a non abbandonarsi a ottimismi prematuri. Fiorisce a Pechino l'arte della scultura della giada. Questo prezioso materiale è multicolore, e l'artista, quando incomincia il suo lavoro, non sa mai che produrrà. Gli artisti anziani si comportano prammaticamente. Se incontrano il rosso, scolpiscono un pomodoro, se il verde una pera. «Sarà lo slesso — dice Ross Terrill — con il vertice di Nixon. L'importante sarà non perdere la giada». Ennio Caretto Chi En-Iai, visto da Levine (Copyright N. Y. Rcvicw of Books, Opera Mundi e per l'Italia La Stampa)