Editoria: le richieste per superare la crisi

Editoria: le richieste per superare la crisi Convegno nazionale a Torino Editoria: le richieste per superare la crisi Gli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni dei giornalisti e dei sindacati Cgil, Cisl e Uil Dichiarazioni di Ceschia, Donat-Cattin e Macario it lì propello di leqqe governativo per le provvidenze alla stampa c insufficiente, ma deve andare avanti: può fare il. suo corso normale anche in caso di elezioni anticipale, perché basta il voto del le commissioni parlamentari competenti ». Questa è la tesi prevalsa ieri al convegno nazionale sul tema: « Una riforma dell'editoria contro il monopolio dell'informazione » indetto dal comitato permanente di coordinamento Cgil. Cisl, Uil e Associazione stampa subalpina nella Camera di commercio di Torino. Si chiedono anche alcune modifiche: un consistente aumento dei finanziamenti pubblici previsti per i Riornali e per l'ampliamento e la costruzione di aziende stampatrici. L'insufficienza dell' attuale proposta di legge è stata rilevata da Bruno Marchiaro, presidente dell'Associazione stampa subalpina, che ha dato inizio ai lavori del convegno. Egli ha sostenuto: « Occorre una radicale riforma dell'informazione. L'editoria e in crisi: ma le diffìcollii non. si possono superare con la concentrazione e la fusione delle testate. Non è soltanto un problema, di posti di lavoro: ma un fatto primario di democrazia». E' seguita una. relazione di Luciano Ceschia, segretario nazionale della Federazione della stampa. «In Italia — ha detto — sta morendo una delle libertà fondamentali. L'obiettivo immediato è mantenere in vita le 7S testale di quotidiani esistenti con interventi finanziari pubblici rispettosi, che non rappresentino un indebito compenso per servizi resi a. questo o quel centro di potere ». Come diffusione di quotidiani il nostro Paese è al 21" posto, seguito dalla Spagna, c dal Portogallo. « Le cause non sono soltanto la concorrenza della tv e l'analfabetismo. Il motivo principn le va soprattutto ricercalo nel modo con cui i giornali sono fatti. Bisogna adeguare gli strumenti di informazione alle esigenze di sviluppo della società. Rafforzare le. iniziative esistenti, incoraggiare la nascila di nuovi giornali, espressione di vari inte- r - i o l o e i i i . e a o e, e. ressi da quelli, sindacali a quelli culturali o religiosi. A tale scopo, oltre le provvidenze già indicate, si rende necessario creare aziende stampatrici pubbliche che possano praticare prezzi accessibili ». Alessandro Curzi, della Giunta esecutiva della Federazione Slampa, ha polemizzato con alcuni editori che « in un. recente incontro hanno respinto tutte le proposte avanzate dal. sindacato dei giornalisti per assicurare, un maggior potere, ai comitati di redazione ». Sul « caso Ochetto » ha detto: « Respingiamo con fermezza le accuse che le autorità cecoslovacche hanno rivolto contro il giornalismo italiano. La posizione che il sindacalo ha assunto sull'arresto di Oehelìo e sulla espulsione di Zidar, vuole essere una testimonianza che la nostra organizzazione non accetta che la libertà del giornalista venga, da qualsiasi parte, colpita. La battaglia che la Federazione conduce è dì democrazia e di progresso. In queste ore. ci vede, solidali con i cinque colleghi della Tv di Madrid arrestati sotto l'accusa di comunismo per avere cercalo di diffondere la verità sulla situazione dell'università ». Al convegno è intervenuto anche il ministro del Lavoro Donat-Cattin. come giornalista. Egli ha insistito sulla necessità che « la. legge per guaiuli ai giornali vada, avanti anche nell'eventualità di elezioni anticipale ». Ha poi esaminato le caratteristiche dell'editoria: « Il giornale e un veicolo essenziale, d'informazione e di libertà. Come tale svolge un servizio pubblico e pertanto le aziende giornalisliche non. possono agire in base alla, pura legge del mercato. Occorre intervenire con finanziamenti pubblici attraverso un prelevamento fiscale sulla pubblicità che affluisca nella, russa del Tesoro ». Il convegno si è anche occupalo, sia pure marginalmente, della riforma della Rai-Tv. Su questo tema il ministro del Lavoro ha. detto tra i consensi dell'assemblea: « Il dilemma e "monopolio si, monopolio no". Sono del parere che la radio e la televisione non. debbano essere liberalizzale ». Tra gli altri intervenuti: 1 sindacalisti Federici, che ha parlato per le segreterie dei poligrafici Cgil, Cisl e Uil, e Piero Marras; Riva dell'Associazione slampa lombarda: i membri del Consiglio di fabbrica della Fiat di Rivalla Dellavalle e della Michelin Corvino. Il presidente dell'Ordine dei giornalisti per il Piemonte, Luca Bernardelli, ha dichiaralo: «L'Ordine deve attivamente partecipare alla battaglia per la riforma dell'informazione ». Ha concluso il convegno, dirotto dal giornalista Boiardi e dal segretario della Cisl Delpiano, il segretario nazionale dei metalmeccanici Cisl, Macario. « Il problema dell'informazione — ha detto — deve essere considerato nella sua globalità e si risolve con una strategia di attacco. Bisogna lottare contro il monopolio dell'informazione ». a. r. g.

Luoghi citati: Italia, Madrid, Piemonte, Portogallo, Spagna, Torino