La rinascita di Tuscania bloccata dalla burocrazia
La rinascita di Tuscania bloccata dalla burocrazia A dodici mesi dal terremoto nel Lazio La rinascita di Tuscania bloccata dalla burocrazia (Nostro servizio particolare) Tuscania, 11 febbraio. In 12 mesi, tanti ne sono passati dal terremoto di Tuscania, più di 1500 abitanti sono emigrati nelle città del Nord; altrettanti sono rimasti nelle tende militari fino alla vigilia di Natale. Sono state le donne, poi, a convincere i mariti ad entrare nella baraccopoli costruita ai piedi della collina. Pochissimi sono tornati in città; un migliaio circa vive nei casolari della campagna, in cantine, stalle e fienili, senza luce né acqua. Il Genio civile ha esaurito il miliardo di lire, stanziato per opere di emergenza da! governo dopo il terremoto che uccise 31 persone e ne ferì 170: le imprese hanno bloccato i lavori e si ignora quando li riprenderanno. La legge speciale (votata all'indomani della calamità con una previsione di spesa pari a 14 miliardi in un triennio) per la ricostruzione della cit tà bimillenaria è rimasta sulla carta, riattiva. Nel centro storico di Tuscania non un solo alloggio è stato riconsegnato ai proprietari e la preziosa chiesa di S. Pietro manca ancora del suo rosone comacino. L'unico segno di rinascita è rappresentato da sei case della Gescal costrui te in campagna, vicino alla baraccopoli, e non ancora consegnate: c'è posto per 40 famiglie. La Sovrintendenza alle antichità ha diviso la città in 87 comparti; i cittadini avrebbero dovuto consorziarsi, ma non hanno potuto farlo; il Genio Civile, l'Istituto case popolari di Viterbo non hanno potuto iniziare le pratiche di ufficio per mancanza di personale. Sono sorti conflitti di competenza fra gli uffici periferici dei Lavori Pubblici e la Sovrintendenza. Il sindaco Leonardi combatte una inutile battaglia per i conflitti di competenza. « Le beghe tra enti pubblici — hit detto — provocano a Tuscania danni maggiori del terremoto. La burocrazia minaccia di soffoca re la rinascita di Tuscania. o. mar.
Persone citate: Leonardi, Pietro Manca
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