Ad Ancona, cessata la paura la vita è ritornata normale
Ad Ancona, cessata la paura la vita è ritornata normale Il terremoto è considerato esaurito Ad Ancona, cessata la paura la vita è ritornata normale Dense colonne d'auto hanno affollato le vie d'accesso della città - Le scosse sismiche dal 25 gennaio sono state 650 (Dal nostro inviato speciale) Ancona, 11 febbraio. Migliaia di anconetani rientrano da stamane in città, ormai libera dall'incubo del terremoto. L'improvvisa bufera di vento e pioggia di ieri s'è esaurita durante la notte; stamane è riapparso il sole, l'aria è' tiepida. Incoraggiati dal bel tempo innumerevoli sfollati si sono visti in strada fin dalle prime ore e già a mezzogiorno dense colonne di automobili hanno affollato le vie di accesso ad Ancona. Non si contano i palazzi che hanno riaperto i portoni, dovunque è possibile scorgere finestre spalancate. Superata la pausa del primo pomeriggio, l'afflusso è ripreso pressoché ininterrotto sino a sera. Per la prima volta, dopo una settimana, c'è l'impressione di un generale ritorno alla vita. La grande paura è cessata. Ai Cantieri Navali, il maggiore degli stabilimenti industriali cittadini, il lavoro si svolge normalmente: questa mattina le maestranze si sono presentate quasi al completo. Una situazione analoga c'è alle Raffinerie di Falconara; nel porto di Ancona sono state scaricate quattro navi mercantili e la flotta peschereccia ha ripreso il mare dopo sei giorni di inattività Anche il mercato ittico ha riaperto i battenti, seppure con scarsi clienti. Oltre la metà delle botteghe rispetta il normale orario di apertura; soltanto i grandi magazzini restano con le serrande abbassate. All'Azienda autonoma di soggiorno, i dirigenti già pensano al programma turistico della prossima estate, preoccupati delle possibili ripercussioni negative del terremoto. E' l'ultimo segno della ripresa. Con il ritorno degli anconetani, partono i sismologi giunti da Roma ai primi allarmi. Il professor Peronaci e il dottor Console hanno compiuto un ultimo giro per la città, durante la mattinata, poi hanno salutato il sindaco e le altre autorità con le quali hanno collaborato durante una settimana. E' stato tracciato anche un bilancio deli- nitivo delle ondate sismiche ed è impressionante: 650 scosse di varia intensità e durata dal 25 gennaio ad oggi. Una città non costruita nel rispetto delle leggi antisismiche, ne sarebbe stata sconvolta. Ancona, malgrado le profonde ferite riportate, può dire di avere resistito. «Certo — ha detto il professor Peronaci — nessuno può garantire che non ci saranno altri turbamenti. Ma questo terremoto è esaurito. Non dimentichiamo che Ancona è compresa nelle zone sismiche di seconda categoria, ogni altra eventuale scossa di apprezzabile entità dovrebbe tuttavia consideraisi non necessariamente collegata con i fatti dei giorni passati». Questo terremoto, dunque, è davvero finito. Adesso, è il momento della ricostruzione. Livio Zanottì
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