Giscard d'Estaing giustifica in tv le evasioni fiscali del "premier,,

Giscard d'Estaing giustifica in tv le evasioni fiscali del "premier,, La conferenza del ministro delle Finanze francese Giscard d'Estaing giustifica in tv le evasioni fiscali del "premier,, Ha parlato per un'ora e un quarto, con lavagna e gessetto, per spiegare come Chaban-Delmas non abbia pagato le tasse in virtù di una legge approvata da Pompidou quando era presidente il generale De Gaulle (Dal nostro corrispondente) Parigi, 10 febbraio. Il ministro delle Finanze, Valéry Giscard d'Estaing, ha tentato di giustificare stasera, in un'intervista alla televisione, durata un'ora ed un quarto, la legge che nel 19(15 istituì il « Credito fiscale », che ha permesso al Primo ministro, Jacques Chaban- Delmas, di non pagare le I i j stema tasse. Di tale legge, tuttavia, il ministro Giscard d'Estaing non è l'unico responsabile. Fu approvata dal Primo ministro, che era allora Georges Pompidou, dal generale De Gattlle che era Presidente della Repubblica, poi dalla Camera. E l'opposizione non l'ha mai denunciata. Soltanto oggi si è accorta che la legge è un'ingiustizia, cosa j che Giscard d'Estaing si è sforzato di dimostrare ine- : satta. Preso fra le domande nien- j te affatto indulgenti di quattro giornalisti, il ministro se i l'è cavata discretamente, ma | ha dovuto riconoscere che certe « imperfezioni » esistono. Di esse ha dato tuttavia la colpa alla complessità del sistema fiscale francese, affermando che l'attuale regime I l'ha ereditato e che dal 1958 | I si è sforzato di migliorarlo, i II ministro ha utilizzato la j lavagna ed il gessetto, come in una scuola, per precisare il meccanismo del « Credito fiscale » dichiarando che si tratta in realtà di una « trattenuta alla fonte » e che d'ora in poi verrà chiamata appunto in tal modo affinché ognuno possa capire bene di cosa si tratta. Quando un'azienda non distribuisce i guadagni, lo Stato ne prende la metà. Quando un'azienda li distribuisce lo Stato ne preleva il quarto ed il resto, cioè il 75 per cento, viene distribuito agli azionisti, che tuttavia ricevono soltanto il 50 per cento perché il 25 per cento viene versato direttamente dall'azienda stessa ai fisco. Tale versamento è il « credito fìsca•ìe», o «trattenuta alla fonte », che il contribuente ha il diritto di sottrarre poi dalle tasse che deve pagare. Il siila ammesso il mini- stro, è effettivamente complicato e porta al pagamento del 25 per cento soltanto sui benefici distribuiti dalle aziende. Durante questa discussione il nome di Chaban-Delmasche si indovinava su tutte le labbra, non è stato naturalmente pronunciato; né alcun altro nome, benché sia evidente che il primo ministro non è il solo contribuente ad aver beneficiato del sistema fiscale, conoscendone benissimo il complicato meccanismoin cui la massa di francesi non è invece capace di raccapezzarsi. E' stata poi portata sul tappeto la lettera del 1961 con la quale Giscard d'Estaing, allora sottosegretario alle Finanze, informava Chaban-Delmas, presidente della Camera, che una società per la quale egli era intervenuto avrebbe pagato soltanto 75 milioni di vecchi franchi invece di 400 milioni ai quali era stata condannata per frode fiscale commessa nel 1957. Il ministro, che aveva portato l'incartamento, ha precisato che la somma frodata dalla società ammontava soltanto a 19 milioni di vecchi franchi e che era stato un tribunale a condannarla poi a pagarne 400, multandola. Diminuendo la severità del tribunale e guadagnando lo stesso più di 55 milioni di franchi, il governo ha fatto, secondo il mi nistro, comunque, un buon affare- Le domande si sono susseguite fitte, ed il ministro vi ha risposto senza esitare. Ha precisato che ci sono in Francia 73 categorie di contribuenti che fruiscono di vantaggi fiscali e che i contribuenti sono in tutto poco più di dieci milioni su venti milioni di persone attive. Ciò dimostra che una su due non paga tasse. Inoltre più uno incassa e più fortemente è tassato. Sino a pagare l'80 per cento dei guadagni. Quanto al «credito fiscale», che venne deciso per rilanciare la Borsa, impedire la fuga di capitali e mettere i francesi allo stesso livello dei concorrenti appartenenti ai paesi vicini, la commissione di Bruxelles penserebbe di proporlo a tutti i paesi del Mercato Comune. Il ministro non ha certo convinto che tutti i francesi sono « uguali » dinanzi alle imposte, ma se l'è cavata, e alla fine ha promesso che ordinerà alla sua amministrazione, cioè ai controllori ed agli esattori, uno sforzo di « umanizzazione » nelle loro relazioni coi contribuenti. Loris Mannucci i 111 it i n 11 ti i tini in 11111111111111111 ni lini in ii i n i tu Parigi. Il ministro delie Finanze, Giscard d'Estaing, che ha parlato ieri alla televisione, in una foto ripresa nell'ottobre scorso durante una festa a Tolosa (Foto Grazia Neri)

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Parigi, Tolosa