Le decisioni della dc Il documento Giolitti di Fausto De Luca

Le decisioni della dc Il documento Giolitti Verso l'anticipo delle elezioni Le decisioni della dc Il documento Giolitti La direzione democristiana ha indicato tre ipotesi di governo elettorale: monocolore, governo di coalizione, rinvio alle Camere del governo Colombo (prevale una tendenza al monocolore, cui Moro s'è detto contrario) - Andreotti riprenderà oggi i contatti - 1 dati rivelati da La Malfa sulla «ipotesi ragionata» di Giolitti riguardo all'economia nazionale del 72 (Nostro servizio particolare) Roma, li) febbraio. Con la direzione democristiana tli questa stira s'è aperta la seconda taso della crisi, dopo la rinuncia di Colombo e l'accertamento, da parie tli Andreotti nel « vertice » di ieri, che è impossibile un governo di Centro Sinistra lino al 1973. Questa seconda fase, riguarda le ipotesi di governo elettorale, secondo un « ventaglio » indicalo dal segretaria Forlani alla direzione: l) un monocolore, che fa i bilanci, converte iu legge alcuni decreti e conduce, il Paese, alle elezioni; 2) un governo di coalizione; 3) la conferma (cioè il rinvio alle Camere) del governo Colombo. Dulia direzione e emersa un'indicazione prevalente per il monocolore, anche se quasi tutti gli interventi hanno raccomandato di tentare prima la formazione di nu governo tripartito, per non interrompere visibilmente il collegamento con i partili di Centro Sinistra, con i (inali probabilmente bisognerà rifare il governo dopo le elezioni. La direzione de ha quindi affidato alla sua delegazione tForlani, Zacc.agnini, i capi dei gruppi parlamentari e i vicesegretari) l'incarico di gestire questa terza fase c ha invitalo Fon. Andreotti, nel quadro dell'ampio mandato conferitogli dal Presidente della Repubblica, ad accertare quale soluzione e concretamente realizzabile. Andreotti, che questa mattina ha riferito a Leone sui risultali del « vertice » di ieri e sulle nuove prospettive, concluderà questa fase entro sabato. Domani egli ri prenderà i contatti con i parliti di Centro Sinistra, tenendosi in costante collegamento con il suo partilo; poi tornerà a riferire a Leone. Poco prima che cominciasse la direzione, l'on. Aldo Moro ha fatto diffondere la se gttcnlc dichiarazione: « Non e questo il momento per chiarire le ragioni e le responsabilità per le quali una crisi eli. governo si risolve oggi in una crisi politica e conduce, pcr la prima volta nel dopoguerra, ad. elezioni anticipale: mi limiterò a dire, prendendo atto della situazione, che una cosa c operare al line di consentire che in una nuova legislatura un governo, non avendo dinunzi immediate scadenze, affronti i gravi problemi del paese: altra costi, e ben diversa, e avviarsi ad. una vera rottura, ad. una lotta di tulli contro tutti ». « Ritengo si debba salvaguardare, nel miglior modo possibile nelle presenti circostanze, la coalizione di Centro Sinistra c quel principio, esso pure messo in forse, di collaborazione demo erotica, sempre ritenuto cs semiale dalla de e considera lo una garanzia d'equilibrio c di sviluppo democratico ». « Di Ironie alle preoccupanti, prospettive, delle quali ora si discute — conclude Moro — r mio dovere esprimere opinione contraria alla formazione di un governo monocolore c fare appello ai parliti, affinchè non si compia una grave frattura ed il corpo elettorale non sia posto dinanzi ad un motivo di disorientamento dalle imprevedibili conseguenze ». La dichiarazione1 di Moro è stata valutata come appoggio a un tripartito elettorale (di nuova formazione, con Andreotti, o il governo Colembo) ma soprattutto come indicazione d'una linea politica, cioè conferma del Centro Sinistra anche come prospettiva post-elettorale. A questa linea si sono richiamati, nel dibattito in direzione, la corrente di « Forze nuove» (Donat-Cattin) e una parie della «Base» (Granelli), L'esigenza posta da Moro è stata tenuta presente, nei loro interventi, sia da Forlani sia da Andreotti. Forlani ha detto che una soluzione (per il governo elettorale) va cercata in collegamento con gli alleati tradizionali, lasciando intendere che se fosse impossibile il tripartito, il monocolore dovrebbe essere concordato, o almeno avere un tacito avallo dagli alleati. Andreotti ha fatto una relazione sul « vertice » di ieri dicendo che, a suo giudizio, « il Alo non si è rotto»: poi ha pio spettato le varie ipotesi di soluzione. Truzzi — Ma cosa intendi fare? Andreotti — Prima avevo itchArrd«ltanrsolvsUgactrmcpmcdnsSldmarsbs il mandalo per il quadripartito, adesso posso muovermi con maggiore libertà. « Nella nuova situazione — ha dichiarato il fanfaniano Arnaud — la de deve assicurare una guida omogenea c responsabile senza complessi di inferiorità». Ha aggiunto: « Bisogna ancora cercare collegamenti con. gli altri partiti, ma evitando le fughe in avanti e la pretesa di governare e contemporaneamente ricercare un collegamento sistematico col pei; se questo obicttivo non c possibile, allora bisogna formare un governo monocolore, che non significhi opposizione integra Ustica con le altre forze democratiche, ma sbocco obbligalo della crisi ». Donat-Cattin s'è collegalo ad una frase di Andreotti, secondo la quale bisogna « alterare il meno possibile i rapporti con gli alleati, a cominciare dal psi». e ha dello che « non c un buon sistema, per restare in questa logica, mettere fuori dal governo chi c'è e manifesta l'intenzione di rimanerci ». Secondo Donat-Cattin, « un monocolore senza copertura nel Centro Sinistra darebbe, corso a polemiche dure non soltanto da parte dcll'an. De Martino, ma, con molta probabilità, anche da parte dell'on. Saragni ». Dal dibattito non è emersa alcuna indicazione per il bicolore do-psdi proposto dai socialdemocratici e Forlani nella replica lo ha escluso. Dopo mezzanotte, la direzione de si è conclusa con un comunicato in cui si annuncia che viene affidala ad Andreotti la ricerca di una soluzione per il governo elettorale, che mantenga il quadro politico di Centro Sinistra. La direzione socialdemocratica si riunirà domani, mentre i socialisti si consulteranno a livello di segreteria, in vista dei nuovi incontri con Andreotti. 1 repubblicani ritengono chiuso il capitolo della loro partecipazione alla trattativa, poiché in ogni caso non entrerebbero in un governo elettorale. La Malfa si prepara già alla campagna elettorale, precisando nel fondo del suo giornale i temi illustrali ieri al «vertice», cioè i temi della ripresa economica e le condizioni perché essa sia realizzabile. La Malfa ritiene che questi problemi dovranno essere la base degli accordi di governo per la prossima legislatura ed essere quindi l'argomento più importante della campagna elettorale. Fausto De Luca

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