Nuove difficoltà economiche dietro gli arresti di Praga?

Nuove difficoltà economiche dietro gli arresti di Praga? Forse 200 persone fermate in tre mesi Nuove difficoltà economiche dietro gli arresti di Praga? Tra i nomi più noti, il filosofo Karel Kosik ed il figlio di Slansky, che sono stati però rilasciati - Accuse ad intellettuali, giornalisti e militanti dell'epoca di Dubcek i stranieri » Praga, 4 febbraio. Gli arresti e i fermi per interrogatori compiuti in questi giorni dalla polizia di Praga costituiscono un'ulteriore fase di una vasta operazione cominciata in novembre, mese delle ultime elezioni politiche ed amministrative in Cecoslovacchia. Tale operazione, a sua volta, rappresenta una « escalation » nuova dell'azione repressiva che — dopo la grande epurazione del 1969-70 (300 mila espulsi dal Pcc, oltre ai 200 mila iscritti dimessisi spontaneamente) c dopo gli altrettanto numerosi licenziamenti, trasferimenti, cambiamenti di incarichi nei posti di lavoro — è ora giunta agli arresti di note personalità. Si parla cemplessivamente di almeno 100-200 persone. In novembre furono arrestate decine di persone accusate di avere redatto e diffuso volantini invitanti la popolazione ad astenersi dal voto, a violarne la segretezza o a cancellare sulle schede nomi dei candidati. Il più noto degli arrestati era Jaroslav Sabata. Già professore di filosofia all'università di Brno, alto dirigente del partito comunista nel 1968 e ora operaio stradale, arrestato con alcuni familiari. A fine dicembre e all'inizio di gennaio ci fu un'altra serie di arresti: Milan Hubl, ex rettore della scuola superiore del partito comunista, ex membro del Comitato centrale del partito ed ex deputato, uno dei maggiori ideologi del « nuovo corso » dubeekiano; il giovane Jan Sling, figlio di Otto Sling (uno degli undici dirigenti comunisti impiccati nel processo Slansky del 1952), già allontanato dall'Università e cameriere in un locale del centro di Praga; Karel Kyncl, ex giornalista; il campione di scacchi Ludek Pachman, ed altri. Nello stesso periodo (il 5 o il 6 gennaio) fu arrestato il giornalista italiano Valerio Ochetto, si ignora se ed eventualmente in quale connessione con gli altri. Un comunicato ufficiale della agenzia Ctk dell'I 1 gennaio parlò genericamente di arresti di cecoslovacchi per « attività sovversive anche in relazione con e un altro cornit¬ elriaziHpstegNteshasmcancm j nicato del 20 gennaio su i Ochetto parlò di ti complicità smcon cecoslovacchi implicati in attività sovversive ». Lunedì scorso è avvenuta a Praga un'altra retata, con al-1 tre personalità rilevanti, alcune di fama internazionale: il filosofo marxista Karel Ko- ! sik, uno dei maggiori pensato- I i ri contemporanei, già profes sore universitario ed ex mem bro del Comitato centrale del partito comurrsta al quale è stato iscritto per 25 anni prima dell ' espulsione del 1969; l'ingegner Rudolf Slansky, figlio del principale protagonista del processo del 1952. Kosik e Slansky sono stati rilasciati dopo due-tre giorni. Altri arrestati sono: Karel Kaplan, già membro della commissione centrale di controllo del partito comunista, uno dei principali estensori ' del noto rapporto sulle riabi litazioni per i processi degli Anni 50, rapporto mai pubbli cato in Cecoslovacchia (è stato tradotto in italiano col titolo II rapporto proibito); Jiri Lltera, nel 19S8-'69 uno j dei dirigenti del comitato cittadino del partito comunista eli Praga; Karel Bartosek, storico djl movimento operaio, autore del libro sull'insurrezione di Praga nel 1945; Jiri Hochman, che er. uno dei più brillanti giornalisti cecoslovacchi e che negli ultimi tempi ha fatto l'idraulico. Tra gli ex giornalisti, Frantisek Nepras (Rude Pravo e Reporter), Dubrovski, della televi¬ sione, ed altri di cui non sì hanno i nomi. Lunedi è stato anche arrestato l'ex giornali-sta Jiri Lederer, benché per mercoledì fosse già fissato contro di lui un processo per articoli sulla Polonia scritti nel 1968 e che gli sono valsi la condanna a due anni. In attesa di sviluppi, que- ste operazioni di polizia rafforzano la tesi secondo cui la mancata soluzione (apertamente riconosciuta dallo stesso Husak nel discorso preelettorale del 24 novembre) dei problemi — soprattutto economici — che da molti anni travagliano la società cecoslovacca fa nuovamente risaltare gli elementi di crisi. Si parla di difficoltà econo micne crescenti (e quindi di 1 pericoli di diffuso malconten I to ) che avrebbero indotto a 1 questo « giro di vite » contro persone che, per il loro pre¬ stigio personale, potrebbero ridiventare pericolose in una nuova situazione di crisi. (Ansa)

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Polonia, Praga