Come si usa il boiler

Come si usa il boiler Saper spendere Come si usa il boiler Conviene di più lasciarlo sempre acceso o innestarlo solo quando occorre? - L'esperto interviene con giudizio salomonico: «L'accensione limitata alle ore notturne assicura un certo risparmio » Quando arriva la bolletta dell'energia elettrica, nella famiglia R. c'è un attimd di sgomento. « Troppo, bisogna risparmiare » decide il marito. Alla moglie spetta scegliere su quale elettrodomestico. Scartati lavatrice, lucidatrice e tv, la signora ha un lampo improvviso: perché non stacchiamo il boiler1? La disputa si fa subito vivace. Il marito ama fare il bagno quando gli pare, magari di ritorno dal lavoro; non vuole aspettare tre o quattro ore prima che l'acqua si riscaldi. Si invoca l'intervento di Saper spendere come arbitro imparziale. « Mio marito — scrive la signora C. — sostiene che il consumo di energia elettrica è quasi identico sia lasciando il boiler sempre acceso sia innestandolo soltanto quando se ne ha bisogno. E' vero oppure c'è una netta differenza? E quanto si mantiene calda l'acqua non consumata, quando il boiler è spento? ». Si stacca da solo quando è al massimo Se non si innesta il boiler, è chiaro che non c'è consumo di energia elettrica. « Ma 10 scalda-acqua lasciato inserito — precisa il dott. Salvati della direzione Enel — non preleva di continuo energia elettrica. Un apposito dispositivo inserisce la resistenza quando la temperatura dell'acqua è al di sotto di un certo valore, e la esclude, quando essa raggiunge il limite previsto. Ne consegue che il consumo dipende dai prelievi di acqua calda e dalle dispersioni termiche che inevitabilmente si verificano». Una risposta precisa è impossibile. Ognuno di noi ha abitudini ed apparecchi diversi. Sono utili invece alcuni chiarimenti. « E' consigliabile installare boiler di ottima qualità. E' inutile tarare 11 termostato dell'apparecchio a temperature molto elevate, perché le dispersioni sono maggiori e d'altra parte si utilizza l'acqua calda miscelata con quella jredda. Lo scalda-acqua deve essere installato in un locale idoneo, cioè non eccessivamente freddo come cantine e soffitte. Si dovrà controllare la tenuta dei rubinetti per ridurre le perdite di acqua calda 0 sarà opportuno badare alla lunghezza delle condutture d'acqua. In qualche caso, conviene installare un secondo apparecchio di pìccola capacità piuttosto che disperdere tanti litri di acqua calda per raggiungere a distanza una utilizzazione modesta ». Ammesso che « la funzione del boiler è di fornire con continuità acqua calda », la soluzione consigliata dall'esperto è « l'inserzione limitala alle ore notturne ». Infatti un apparecchio di idonea capacita, consente di far fronte alle esigenze di prelievo di acqua per l'intera giornata. Inserito soltanto durante la notte, evita i prelievi contemporanei ad altre utilizzazioni domestiche e consente « di mantenere i valori di potenza impegnala (e di conseguenza gli importi fissi mensili) entro limiti più modesti ». Per quanto tempo l'acqua può mantenersi calda? In merito alla domanda « quanto tempo si mantiene calda l'acqua nel boiler? », bisogna ricordare che esistono due tipi di apparecchi: a caduta d'acqua, poco diffusi; e a pressione, la maggioranza. Nel primo caso è possibile prelevare acqua riscaldata fino a svuotare l'apparecchio; nel secondo caso, ad ogni prelievo corrisponde la immissione nella rete idrica di altrettanta acqua fredda, che provoca la diminuzione della temperatura media dell'acqua contenuta. « La capacità che ha un boiler a pressione di conservare l'acqua calda dipende da molti fattori: dalla temperatura alla quale è staio tarato il termostato: dai prelievi di acqua alle dispersioni di calore, imputabili alla qualità dell'apparecchio: dal luogo dove è stalo installa to alla distanza Ira esso ed 1ccsndcbzQbtcrmgaopmlzt1lpg1unlclptsmddantca i punti di utilizzazione. A titolo puramente indicativo si può affermare che in assenza di prelievi di acqua caldae con temperatura iniziale intorno agli 80 gradi, dopo tre 0 quattro gioì ni. l'acqua sarà ancora tiepida ». La crème caramel due cuochi e la massaia « Come si prepara la crème caramel? — ci aveva domandato tempo fa la signora Flavia Pellegrino. Poi è stata ad aspettare in silenzio. Ma noi non l'abbiamo dimenticata. Abbiamo avuto la risposta da due, cuochi e dalla signora « canavesana » ottima donna di casa, che ci soccorre spesso con la sua esperienza. Occorrono anzitutto gli stampi appositi per il budino, « meglio — precisa Sorzio — se in acciaio inossidabile ». Le dosi per sei persone sono le seguenti: mezzo litro di latte, 4 uova intere, 100 gr di zucchero, un pizzico di vaniglia e 80 gr di zucchero da caramellare. Si versa lo zucchero in un pentolino di acciaio inossidabile (o di terracotta) con un cucchiaio di acqua e si mette a bollire, mescolando finché lo zucchero si sarà sciolto. Quando il caramello diventa biondo dorato, si toglie subito dal fuoco « altrimenti brucia ed acquista sapore amaro ». Per bloccarne eventualmente la cottura, basta aggiungere uri cucchiaino di acqua fredda. Sul fondo di ogni stampo si metterà un po' di questo zucchero caramellato e si lascerà indurire. Nel frattempo bollire il latte con un pezzetto di scorza di limone. A parte sbattere le uova (intere secondo 1 cuochi, mentre la nostra lettrice suggerisce di sbattere prima gli albumi e di aggiungere a questi i tuorli) con i 100 grammi di zucchero ed un pizzico di vaniglia. Appena il latte bolle, versarlo sulle uova mescolando subito con cura. (« Volendo — dice la signora canavesana — si possono unire anche amaretti, uno e mezzo circa a persona, sbriciolati. In questo modo la crème caramel rende di più.»). Si lascia intiepidire e si versa negli stampi appositi, sul caramello. Per la cottura i metodi sono un po' diversi, ma i risultati — pare — sempre ottimi. I cuochi consigliano la cottura a bagnomaria in forno. Sorzio precisa che « l'acqua del bagnomaria non deve assoluta- mente raggiungere la temperatura di bollitura, altrimenti la crema, pur conservando la bontà del sapore, avrà l'aspetto di un formaggio a buchi ». In forno cuocerà in circa 30-40 minuti. La signora canavesana, invece, cuoce la crema sul fornello, sempre a bagnomaria. « Nel recipiente che contiene gli stampi metto non più di due dita d'acqua, copro con cura gli stampi, affinché non ne penetri neppure una goccia e lascio bollire adagio per circa 15 minuti. Per controllare il grado di cottura, si prova la solidità della crema con la lama di un coltello, che dovrà uscire perfettamente asciutta ». Raffreddare nella stessa acqua e riporre in frigorifero prima di servire con panna montata e biscotti. Sorzio ha rinnovato questo tradizionale metodo di preparazione sostituendo agli stampi semplici vasetti di vetro cilindrici a chiusura ermetica, « con pareti ed apertura della identica larghezza». In questi si versa il caramello ed in seguito la crema (confezionata come s'è detto) fino ad un cm dal bordo. « Chiudete ermeticamente i vasetti, metteteli in un recipiente a bagnomaria ben coperti d'acqua e portate ad ebollizione. Dopo 15-20 minuti di bollitura lenta, togliete dal fuoco e lasciate raffreddare nell'acqua. I vasi con il loro dolce e nutriente contenuto si conserveranno a lungo in frigorifero ». Beva con tranquillità l'acqua del rubinetto Da Cassine ( Alessandria) un dubbio di Giovanna Caccia: « Il sale che serve per depurare l'acqua, molto calcarea, nel mio condominio può essere dannoso alla salute? Il dubbio mi tormenta: volete tranquillizzarmi? ». ** Certamente, signora Giovanna, tanto più che il suo è proprio un timore infondato. Spiega il tecnico dell'Acquedotto Municipale di Torino: « E' erroneo affermare che il sale " serve " per depurare l'acqua calcarea. Sono speciali filtri a resine che la depurano. Ma questi devono essere continuamente riattivati con una soluzione di sale (il comune sale da cucina) che rigenera le resine e non depura l'acqua. E' chiaro anche che questo sale non viene introdotto nel normale circolo dell'acqua ». Beva con tranquillità l'acqua del rubinetto, signora Caccia, se il leggero odore di cloro non le dà fastidio. Ieri abbiamo visto un giovanotto che. sceso con un balzo dall'auto, si è avvicinato a uno degli ahimè cosi rari « toretti » del municipio. Beveva con tanto impegno, che si è appe- na accorto del nostro «flash».

Persone citate: Flavia Pellegrino, Giovanna Caccia

Luoghi citati: Alessandria, Cassine, Torino