La "grandeur" anche a tavola

La "grandeur" anche a tavola La "grandeur" anche a tavola Un'inchiesta in Francia sui rapporti tra scelte politiche e gastronomiche - Al proletario Beaujolais i comunisti preferiscono il Bordeaux (Dal nostro corrispondente) Parigi, 31 gennaio. Per indurre gli uomini alle confidenze espansive non v'è nulla di meglio che offrir loro cibi e bevande: è una proposizione accertata da gran tempo e per convincersene basterà qualche richiamo alla Bibbia, ove un buon numero di eventi tra i più significativi — lo rivelò anche il Giusti, in un'irriverente composizione — sono sottolineati da patriarcali brindisi e banchetti. Il vino, tanto per dare un esempio, indusse Noè a rivelazioni deplorevoli, Giacobbe approfittò della fame del fratello per strappargli concessioni insperate. Magari sulla scia di queste esperienze remote, un istituto francese di demoscopia ha voluto ora studiare i rapporti, un po' inconsci, che inter¬ corrono fra scelte politiche e scelte gastronomiche, in un paese ove la cucina, notoriamente, ha un posto primario, con precedenza sull'interesse per la cosa pubblica. Dal sondaggio sono emersi i ritratti gastronomici di tre tipi di elettori: i comunisti, i gollisti dell'Urss, i repubblicani indipendenti — che fan parte della maggioranza governativa — di Valéry Giscard d'Estaing. A tavola, curiosamente, i comunisti hanno un orientamento capitalista: al proletario Beaujolais, fra i vini, antepongono il più dispendioso e sofisticato (nel senso di raffinato) Bordeaux. L'elettorato dell'Udr inclina alle ostriche, disdegna i dolci, e termina volentieri il pasto con il formaggio. Non ha dubbi sulla stabilità del sistema culinario francese? e vi ci riscontra magari uno dei tanti riflessi della grandeur. Più pessimisti, sotto questo aspetto, sono i giscardiani o repubblicani indipendenti, i quali hanno in comune (fra altre cose) con l'Udr la passione per il formaggio. L'inchiesta menzionata indica pure altri aspetti della relazione speciale tra i francesi e il buon cibo. Il 97 per cento degli interpellati ha dichiarato di mangiare a sazietà e con piena soddisfazione. Il 67 per cento approva la tacita regola tradizionale secondo cui, in un medesimo pasto, convien bere vino bianco col pesce e rosso con le carni. Dato più preoccupante: il 13 per cento dei contadini trova normale che si serva vino pure ai bambini al disotto dei sette anni. c. c.

Persone citate: Giacobbe, Giscard D'estaing, Noè

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Parigi, Urss, Valéry