Prendere confidenza con il mare

Prendere confidenza con il mare Prendere confidenza con il mare (Nasini servizio particolare) Genova. 29 gennaio, (i Comprati la barca e sarai l'elice », dice un manifesto disegnato con una certa dose di umorismo. Può essere vero per chi liti i mezzi sufficienti e sa scegliere la barca giusta. Ma quali sono i criteri per la scelta, fra le i mille offerte di un'immensa | mostra, dove si è tentati di | vedere tutto, dalla barca splendida ma inavvicinabile al curioso aliscafo anfibio? La barca giusta: cerchiamola con un po' di giudizio, pen sando anzitutto alle aspirazioni della famiglia o del gruppo di amici ( la barca per solitario semplifica ovviamente le cose), alle spese di esercizio e di manutenzione, alla possibilità di darle un posto fisso in qualche porto o su una spiaggia, se si preferisce uno scafo leggero. Il 90 per cento degli italiani che hanno una barca qualsiasi ha scelto appunto scafi leggeri, facilmente trasportabili. Le ragioni sono ovvie. Non abbiamo, lungo oli ornila chilometri di coste, golfi e insenature cosi prò tetti naturalmente da offrire ormeggio sicuro a barche con forte immersione. Un moto scafo che pesi 3 o 4 quintali ed abbia l'elica lissa, con motore interno, non può essere tirato in secco ogni sera. Ha bisogno di un porto, allo stesso modo di una barca a vela apparentemente modesta, diciamo sei metri di lunghezza, che però ha un certo pescaggio ed una zavorra in chiglia per esigenze di stabilità. Finché non disporremo di una fitta rete di porticcioli (non grandi porti artificiali, simili a parcheggi in mare, ma rifugi ben inseriti nell'ambiente naturale, mollo frequenti o adatti alle barche piccole, alle piccole crociere della massa che si sta formando) la soluzione più allettante per chi non ha precise esigenze nautiche è quella della barca leggera, da trasportare su un carrello a rimorchio dell'automobile. Ai meno esperti, ai giovani e agli adulti che hanno fatto grandi sogni, ma poche prove in mare, consiglierei di non trascurare, al Salone genovese, le barche semplici. A vela o a motore, ma non troppo impegnative, non fatte in modo da richiedere doti acrobatiche. Per cominciare, oggi nulla di meglio deH'«Optimist», che ha il vantaggio di costare pochissimo, meno di centomila lire nelle versioni economiche. Anche il signore che pensa di acquistare un motoscafo cabinato, faccia qualche prova su un barellino a vela come l'« Optimist »: imparerà a conoscere il vento, le correnti, le mariovre, cavandosela molto meglio quando si troverà al timone del suo scafo con motore da 300 o 400 HP. Ma la confidenza col mare si conquista anche sulle vecchie e care barche, che soltanto la smania della novità ci fa considerare antiquate. Le attenzioni degli esperti e degli appassionati andranno come sempre alle barche che vincono. E' inevitabile. Al « Comet » italiano: alla sua prima prova di impegno, la «Middle sea race», ha sbaragliato le migliori barche da regata-crociera del Mediterraneo, compreso il famoso «Pen Duick UT» di Tabarly. Altro protagonista del Salone il « Tequila », una barca francese disegnala da Harlé, leggera (1100 kg compresa la zavorra) ma generosamente invelata (32 metri quadrati) e velocissima sia in Atlantico che in Mediterraneo. E il nuovo «Dttfour 10,75», le «Alpa » con la 9,50 dal piglio battagliero, la riedizione del «Brigand», già velocissimo e alleggerito dalla cima, le barche inglesi che comprendono scafi di aspetto anonimo ma di qualità nautiche eccezionali (a prezzi moderati, come il Tiger), e bellissimi campioni dell'architettura navale. Nel gran fervore del Salone si parla di innovazioni tecnologiche ( la comparsa massiccia dell'ABS, materia plastica adatUi allo stampaggio) e di nuovi orientamenti per la produzione in grande serie. Si riparla della rivincita del legno, che per molli scali da regata si mostra superiore alla plastica. Compaiono motori fuoribordo Diesel, l'elica è sempre più largamente sostituita dall'idrogetto. La nautica dovrebbe diventare più avanzata e più economica. Ma si parla anche di aumenti dei prezzi, su tutti i fronti. Giustificati? Ieri il direttore di tino dei più grandi cantieri italiani mi diceva: « Quando abbiamo leulato di invertire la tendenza, presentandoci a un Salone di anni la con i prezzi ribassati, abbiamo rischiato il linciaggio ». Mario Fazio AncnIoricpemP

Persone citate: Alpa, Brigand, Mario Fazio, Nasini, Tabarly

Luoghi citati: Genova