"Si risparmia con la riforma della Sanità,, di Giancarlo Fossi

"Si risparmia con la riforma della Sanità,, Documento del ministero "Si risparmia con la riforma della Sanità,, Nel 1980, il sistema mutualistico costerebbe 9602 miliardi: se riformato, ne basterebbero 6904 - Come eliminare gli sprechi (Nostro servizio particolare) Roma, 24 gennaio. Costerebbe di più non attuare la riforma sanitaria che realizzarla rapidamente con l'estensione a tutti i cittadini della necessaria assistenza preventiva, curativa e riabilitativa. Mantenendo inalterato il sistema mutualistico, l'onere per le prestazioni sanitarie ed economiche raggiungerebbe, nel 1980, novemila 602 miliardi in lire correnti (rispetto ai duemila 728 miliardi attuali) con un disavanzo prevedibile in tremila 15 miliardi. Nello stesso anno la spesa complessiva del sistema riformato, cioè il servizio sanitario nazionale, sarebbe di seimila 904 miliardi (5,64 per cento del reddito nazionale). E' questa la conclusione di un documento predisposto dal centro studi del ministero della Sanità sugli aspetti finanziari della riforma dal 1971 al 1980. Il costo del sistema sanitario tende- I rà ovviamente a crescere nel nostro Paese, come del resto in qualsiasi altro, ma bisognerà affrontare con decisione il problema di « introdurre nel settore della sanità \ adeguati meccanismi di controllo della spesa, per eliminare sprechi e dispersioni ». Un discorso serio sugli sprechi, rileva il documento, deve essere fatto «a monte». I bilanci delle mutue rifletto- j no attualmente anche i costi delle malattie provocate dall'inquinamento atmosferico, dalle acque, dalla mancanza di verifiche adeguate sulla produzione degli alimen-1 ti. I bilanci registrano anche — come indennità per assen-1 ze dal lavoro, costi terapeu-1 tici e rendite di invalidità — « le conseguenze della incredibile negligenza con cui in Italia sono trattati i proble- j vìi della tutela della saltile | sul luogo di lavoro (e sono centinaia di miliardi che nel I giro di un anno ci costa questa negligenza) ». Se non saranno eliminate queste « che sono le vere fonti di spreco delle nostre risorse», è evidente che i costi sanitari non potranno non essere notevolmente più elevali. ti Dobbiamo renderci conto finalmente — aggiunge il documento — che la spesa sanità- I ria non nasce a livello delle strutture sanitarie vere e pròprie, ma prima: e che tutto I si lega: la politica sanitaria 1 con quella urbanistica, con quella agricola, con quella in ■ dustrìale ecc. La spesa sani- tarlala si decide fiori e pri-\ma della struttura organizza Uva dell'unità sanitaria loca le. dipende semplicemente dal tipo di sviluppo economico che abbiamo scelto ». La riforma sanitaria deve quindi determinare, secondo gli esperti della Sanità, « Za riduzione di molti degli sprechi e delle sfasature propri dell'attuale organizzazione mutualistica, puntare su un massiccio impegno nel campo della medicina preventiva oltre che su una precisa scelta di politica sanitaria, rivolta, con mezzi finanziari crescenti, in direzione del settore ospedaliero ». « Soprattutto gli ospedali — osserva il documento — debbono essere ristrutturati e potenziali in maniera ade- j guata, al fine di far cessare le condizioni di inferiorità che hanno fino ad oggi caratterizzato le aree meno avanzate del Paese ». La riforma, delineata nel documento, prevede: 11 127o unità sanitarie locali entro il ; 1980, con un costo di im-1 pianto di 232 miliardi. L'esercizio sarà di 259 miliardi ne! I 198U; 2i un medico generici) i per ogni 1200 assistibili, con ' un compenso medio unitario j annuo di 10 milioni e 361 mila lire: la spesa globale della assistenza medico generica è indicata al 1980 in 760 miliardi in lire correnti; 3) una I serie di interventi coordinati scclche dovrebbe provocare una : contrazione del 20 per cento cìer'ii attuali costi per l'assi- stenza farmaceutica: la spesa* nel 1981) è ipotizzata in 733 1miliardi. Si prevede inoltre: l'utiliz- izazione dello specialista perinon meno di trenta ore set- timanali con un comwnso iunitario annuo di 10 milionie 361 mila lire ionere eloba- le nel 1980, 246 miliardi) e una spesa di 25 miliardi per l'assistenza integrativa (curetermali, protesi ecc.), Queste spese, che rientrano nell'attività delle unità sani- •arie, richiedono un impegno finanziario complessivo nel1930 di 2216 miliardi in lire correnti. L'onere totale dellariforma nell'anno indicato ( 6904 miliardi ) si ottiene ag- giungendo 4688 miliardi de- Minati all'assistenza ospeda- liera. Per il 1980 dovranno 25.108 in Campa-essere realizzati 151.991 posti li Ito di cui 10.759 in Piemonti-. 879 in Valle d'Aosta. 16.913 in Lombardia, 19.157 nel Luz: ma Giancarlo Fossi

Persone citate: Piemonti

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Roma, Valle D'aosta