La donna di primavera

La donna di primavera L'eleganza proposta dalle sfilate di Roma La donna di primavera Un rientro nei ranghi dopo le contestazioni femministe? - I sarti propongono l'immagine di una donna sicura della propria femminilità, ma non aggressiva, non vistosa - Due indirizzi: la tenuta abito-soprabito e il «tailleur» a spalle quadre - Le forme non sono sacrificate; piuttosto esibite con garbo; solo i vestiti da sera si permettono profonde scollature - Resistono i pantaloni, interpretati in chiave frivola (Nostro servizio particolare) Ruma, 22 gennaio. George Santi tramonta. Viva la signora di vent'anni fa. In un'epoca come la nostra, in cui l'abbigliamento ha assunto, a ritmi veloci come non mai, la funzione di specchio dei diversi moduli socio-colturali, ci si potrebbe chiedere se il ritorno alla femminilità, proclamato a gran voce dalle recenti sfilale romane dell'Alta Moda, abbia il sapore d'un tienilo nei ranghi, dopo le contestazioni femministe del tniZ/ciir-pantalone, la cravatta e il gilet. O se al contrario sia un superamento da parte delle donne e di chi ne interpreta i desideri, come i creatori di moda, di quella «malattia infantile», che si e espressa nel gentile furto dell'abito da uomo, comprese le camicie e il cappello. Credo sia giusto propendere per questa seconda interpretazione: a parte alcune intemperanze, bambolesche o inattuali, si e venuta delincando un'immagine di donna, sicura della propria femminilità, non aggressiva, non vistosa, ina al passo con i tempi, in cui c certamente più polemico dimostrare che una donna sa restare donna, vivendo per ccrli lati come un nomo, che l'imitarlo negli abili e nel resto. La signora degli Anni Cinquanta, riveduta e corretta, riporta alla riballa la donna di trentanni, superala la maschietta come l'Angelo Azzurro. Abito e soprabito, lacchi alti ma non troppo, chemisier in seta, in crepe, in lessino sintetico a vivaci fantasie e un mantello che ora è uno spolverino mimilo, ora un vero cappotto, per ampiezza c volume, in compatta luna, le maniche a chimono, appena sovrammessò sul davanti, la cintura annodata, sempre di colore dal pastello al vivace, con mollo bianco, blu, giallo, arancio, turchese e qualche nota di verde. Oppure il comodo giaccone, stretto parente del Montgomery o arieggiarne le giacche di liiscnhower, a grandi quadri su abili diritti senza maniche, come usavano dieci anni fa, con la stessa vita sottile, non strizzala ma sottolineala dalla cintura o dalla fusciacca. Proprio ai particolari, cinture di bambù, di sassi, gioielli-t'ur/V/ou, spille brillanti è delegala la l'unzione del tocco d'eleganza personale in una linea spoglia, basala sugli accordi di colore e tessuto. Acculilo alla temila abito-soprabito regna il tailleur. La gonna è mossa, una campana frenata o a pieghe, ma cucite liti sollo il fianco, la giacca è a spalle quadre, bene aggiustata alla vita, o a chimono o ancor morbida e sciolta, lauto è vero che il cardigan in maglia spesso mtfvealestgITFnvinMpvnKdbvntrrrcldutcnazmla sostituisce, imprimendo all'in- j dsieme un'aria di semplicità raffi- ; nata. Tulio il gioco e nelle caini-1 celie, nelle maniche delle caini- celie che sfuggono da farsetti, gboleri, casaccl.ine con le spalle ì vallargale a formare ala rigida: in crèpe, in seta, in mussola so-1 no una festa di colore, sotto il j colletto niente cravatta ma un 1 ì I liore. Una donna vestila a più sitali, tutti lievi, colorati, sicura della sua grazia, perché le scalilidature sono i tailleur o i mantelli velano le l'orme, non più mollificate, ma neanche in mostra, almeno fino alla sera. Una donna che sa portare con disinvoltura un modello di squisita eleganza come la robe-manteau, tema dimenticato e di nuovo declinalo in tutte le versioni, dalla lana all'organza. Il ginocchio si vede appena, le scollature appaiono profonde ma a fessura soliamo nelle lunghe guaine da cocktail, tulio è inolto castigalo e giovanile co-1 me la lana double-face Tinta su tinta, che concede d'abolire le fodere, come il ricamo che ravviva abili da giorno e per le ore eleganti, come gli inserti tricot, assunti nella struttura slessa dell'abito a prestargli un tocco di esigente noncuranza. Ritorna lo shuntimi-, base d. tutti i nuovi tessuti di selu, come il lafjetas, gli organdis, uniti, rigati, seozze- u e ve t, ldi o si: gli stampali, in omaggio alla vena ecologica c alla femminilità ritrovala, ospitano progetti di giardini all'italiana, frulla e fiori, piatile al naturale, come il vischio, l'uva spina, la rosa e i mtigliclli. E i pantaloni'.' llsislono indubbiamente. Anzi alcuni creatori come Mila Shdn, Galitzine, Tiziani hanno puntato sul tailleurpantalone: ma si tratta, proprio come già ci aveva preannunciato il prèt-à-porter a Firenze e a Parigi, di pantaloni fcmminilizzali. Se non sono ampi, increspali sollo la cintura alta, se non arieggiano il torero o la divisa del lift, sono resi nuovi dal colore pastello, contraddetti da camicie della nonna, molto romantiche. Inoltre si intendono adulti al mattino, al tempo libero, non costituiscono più una proposta-chiave della moda. Avverrà per i pantaloni quanto è accaduto per gli stivali, le donne non li potranno dimenticare, avendone sperimentata l'utilità. Ma riprenderanno a sentire la gonna come un vessillo, purché non oltrepassino la linea di demarcazione, ben precisa, clic divide una moda femminile da una moda giocala sulle suggestioni infantili, sottesa dal convincimento secolare che una donna resta sempre una bambina. Non mancano infatti superstiti shorts, baby doli, minigonne da ballerina, cineserie, stuoli di villanelle e scolarette dell'asilo. Ma sfrondata da troppi chemisier floreali, con il corpino a nervature esterne o interne e con lu grande gonna a volani, strascichi e maniche alate, la sera romantica va bene anche per lu donna di oggi. Il modello caratteristico delle sere d'estate è una gonna bianca o Ji colore pastello o anclie, per le meno giovani, in faille quadrigliato bianco e nero o in georgette beige, ed una preziosa camicetta bianca con merletti, pizzi o semplici piegoline e nervature, le maniche a campanula in plissé o raccolte in moderato volume dui polsino. Sulla camicetta; a seconda della sua importanza, possono posarsi piccoli boleri brillanti o sciolte giacche nello slesso tessuto dell'insieme, temperando il ritorno al romanticismo con un morbido accento, valido a lutto le ore, come le ii ,- , , ii j- vi collane d. perle o la corolla di s, un fiore. e- j Lucia Sollazzo Roma. La gonna a pieghe alleggerisce la giacca di linea quadrata (Foto Team) Roma. Giacca con gonna pantalone, di Sarli (Team) Gonne lunghe, cappelli larghi: due modelli di Sarli (Team)

Persone citate: Galitzine, George Santi, Lucia Sollazzo, Mila Shdn, Ruma, Sarli, Tiziani

Luoghi citati: Firenze, Parigi, Roma