Bruxelles: oggi la firma del trattato per la nuova "Europa dei dieci Paesi" di Vittorio Zucconi
Bruxelles: oggi la firma del trattato per la nuova "Europa dei dieci Paesi" Dopo quindici anni dalla nascita del Mercato Comune Bruxelles: oggi la firma del trattato per la nuova "Europa dei dieci Paesi" Ai sei del Mec si aggiungono Inghilterra, Irlanda, Norvegia e Danimarca - Il trattato entrerà in vigore il 1" gennaio prossimo, dopo la ratifica dei Parlamenti - Nelle due nazioni scandinave si terrà un referendum (Dal nostro corrispondente) ! Bruxelles, 21 gennaio. Domani alle 16,80 Inghilterra, Irlanda. Norvegia e j Danimarca sottoscriveranno il trattato che le impegna formalmente ad entrare nella Comunità economica cu- i ropea dal 1" gennaio I!I7:': 1 durante l'anno in corso i ( Parlamenti dei quattro Parsi j dovranno esaminare o, si i spera, approvare i 41 vollimi della giurisprudenza comunitaria, e nelle due nazioni scandinave, Norvegia e Danimarca, l'ingresso nella Cee sarà sottoposto a referendum popolare. Quindici anni dopo la sua nascita, la « Piccola Europa » dei Sei diviene così la «Grande Europa » dei Dieci, e la dafa di domani 'ì'ì gennaio 1!17:;, si scrive accanto a quella in cui fu firmato il Trattato ''i Poma. 25 marzo IM37. nella storia del vecchio continente. Saranno presenti i ministri degli Esteri di tutti i dieci Paesi della futura Cee e sei premiers: Heath per l'Inghilterra, Lynch per l'Irlanda, Brat.teli per la Norvegia, Krag per la Danimarca, Eyskens per il Belgio (cui l'avvenimento europeo ha portato fortuna, essendo riuscito solo ieri a formare il governo dopo 75 giorni di crisi) e Colombo per l'Italia, accompagnato da Moro. Il trattato che dovrà essere sottoscritto consta di 700 pagine a stampa ed è in otto versioni, quante sono cioè le lingue ufficiali della Comunità (tra cui l'irlandese). E' diviso in quattro parti: il trattato di adesione alla Cee e alla Ceea (Euratom), un testo brevissimo di tre pagine; la decisione di adesione alla Ceca (Comunità del carbone e dell'acciaio), anch'essa di tre pagine; l'atto di adesione, 250 pagine, e l'atto finale, un documento notarile in cui sono contenuti gli allegati, gli emendamenti tecnici, tutto ciò su cui insomma è stato raggiunto un accordo. Questo volume (il numero delle copie non e ancora ufficiale perché la stampa continua freneticamente nella notte) porterà in calce undici firme: quella dei quattro Paesi aderenti, quelle dei «Sei» e quella del presidente del Consiglio delle Comunità in carica, cioè il ministro degli Esteri lussemburghese Thorn. il quale firmerà cosi due volte. Questa decisione è frutto di un laboriosissimo compromesso tra i Sei raggiunto soltanto ieri: cinque Paesi avrebbe infatti voluto che firmasse anche Malfatti, il presidente della Commissione esecutiva, l'organo che amministra la Comunità e che tanta parte ha avuto nello svolgimento per il felice esito delle trattative; ma la Francia, in una sorta di postumo omaggio al generale De Gaulle fiero avversario della Com- missione, in quanto organismo sovrannazionale, si è opposta, consentendo solo a che la Cee sia presente, in quanto tale, attraverso la firma del presidente di turno del Consiglio. La cerimonia, por la quale sono arrivati a Bruxelles oltre mille giornalisti di cui però solo 78 saranno ammessi nella sala della firma, verrà trasmessa in diretta attraverso l'Eurovisione e in «differita» persino in Giappone. Non si sa se la Rai-tv trasmetterà l'avvenimento in diretta o solo nei telegiornali. Sembra che i telespettatori del Nord che ricevono la Svizzera potranno però seguirlo, poiché la Confederazione, pur non essendo direttamente interessata al fatto, lo diffonderà in diretta. La «psicosi dell'attentato» che aveva preso Bruxelles nei giorni scorsi, provocando una pioggia di telefonate anonime alla polizia, sembra un poco attenuata, ma non così la sorveglianza delle autorità: per accedere al cinquecentesco Palazzo d'Egmont, luogo della firma, gli invitati dovranno esibire una quantità di carte di accredito e di ingresso, mentre i pochissimi ammessi nella sala della cerimonia dovranno sottostare ad un ulteriore e più accurato controllo. Agenti in borghese stazioneranno in permanenza nella sala, dopo che altri loro colleghi avranno ispezionato i locali fino a pochi istanti prima dell'ingresso delle delegazioni. Colombo è atteso per le prime ore del pomeriggio direttamente da Roma, mentre Moro sarà probabilmente qui in mattinata per partecipare ad un Consiglio dei sei ministri degli Esteri che dovrà ratificai» formalmente l'avvenuta chiusura del negoziato, a mezzogiorno. Heath invece è già a Bruxelles proveniente da Strasburgo. Nella città alsaziana ha ricevuto dal Consiglio d'Europa un premio di trecentomila marchi tedeschi (oltre cinquanta milioni di lire) per la sua opera in favore dello sviluppo dell'uni¬ tà europea. Nel suo discorso, Heath ha spiritosamente affermato che «l'Europa deve imparare a pensare e a parlare in modo compleiamente diverso. E solo dopo aver pensato e parlato, agire». Vittorio Zucconi
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