La maratona per la grande Europa è durata oltre mille ore di trattative di Vittorio Zucconi

La maratona per la grande Europa è durata oltre mille ore di trattative Domani la firma di adesione dei "quattro,, alla Cee La maratona per la grande Europa è durata oltre mille ore di trattative Ultime affannose ore a Bruxelles: è stato redatto il testo dell'accordo, ma non si farà in tempo a stamparlo - I negoziati si erano aperti il 30 giugno 1970 (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 20 gennaio. Il gruppo di esperti e funzionari europei incaricati di redigere il trattato di adesione che sarà firmato sabato dai « Sei n e dai quattro Paesi candidati, ha terminato stamane il lavoro dopo venti ore di riunione ininterrotta e a quarantott'ore dal mo mento in cui il documento stesso sarà sottoscritto. Ep pure, il lavoro preparatorio non è ancora concluso: traduttori e tipografi sono impegnali contro il tempo in una gara probabilmente già perduta. Per sabato alle 16,30 le 5600 pagine di ,cui consta il trattato (settecento pagi ne per ciascuna delle otto lingue) non potranno essere pronte. L'ultima montagna di carta non sarà dunque scalata a tempo dall'equipe di funzionari che da diciannove mesi porta avanti material- i oscun eroi Le cifre rendono onore a questi oscuri eroi della burocrazia: nel corso delle trattative (che sono durate esattamente diciotto mesi e diciotto giorni e si sono concluse con una ventina di giorni di ritardo rispetto alla data fissata del 31 dicembre) sono stati preparati 1030 do cumenti di lavoro. Complessivamente sono occorse mille ore esatte di negoziati, al ritmo d'una riunione (fra mi nistri o fra ambasciatori) mente le trattative per l'allargamento della Cee. Oggi, al momento in cui si cominciano a tirare le somme, ci si rende conto dello sforzo gigantesco compiuto sul piano pratico dalla commissione e dal suo personale, in particolare da un funzionario olandese che la storia dimenticherà. Gli ogni tre giorni. Per riforni re gli instancabili negoziatori, le fotocopiatrici hanno stampato un milione centomila copie di tulli i documenti. Una grossa fetta di questa montagna di carta e stata bruciata sull'altare del contrasto franco-inglese, l'antitesi che ha caratterizzato tutta la storia del negoziato per l'ampliamento della Cee. Le esitazioni ed i calcoli di Parigi hanno condizionato i tempi delle trattative, che hanno visto successivamente alla guida dei sei Paesi i tedeschi con il ministro degli Esteri Scheel. i francesi con Schumann e infine gli italiani con Moro, sotto la cui presidenza il negoziato è giunto atta sostanziale conclusione. Da parte inglese, il 30 giugno 1117(1. apertura formale delle trattative, fu Anthony Barber, chiamato dopo poco tempo allo «Scacchiere» (cioè il ministero del Tesoro) e sostituito da Geoffrey Rippon a portare avanti le trattative. La storia del negoziato che ha visto, soprattutto per l'Inghilterra, i maggiori problemi risolversi nello spazio d'un anno, si può riassumere con le parole del lo stesso Rippon: « Dieci mesi di larghi disaccordi, poi due mesi di intese a valanga ». In mezzo, la chiave della vicenda, il vertice Heath Pompidou all'Eliseo. Problemi-chiave Le prime riunioni, sotto la presidenza tedesca, avevano rivelato, dopo la fiammata di iniziali speranze, le difficoltà: il 21 luglio, il 27 ottobre e l'S dicembre erano venuti rapidamente a galla i quattro problemi-chiave di tutta la trattativa: la partecipazione inglese al bilancio della Comunità, il ruolo della sterlina come moneta di riserva, i rapporti con il Common wèalth, il periodo di transizione tra l'ingresso e il definitivo funzionamento della Cee a dieci. 1 francesi risposero all'offerta inglese di partecipare per il 3"n al « budget » delta Comunità rilanciando una ri¬ chiesta quattro volte più alta, cioè il 12"--n, chiesero la fine «tout, court» della «sterling area» ( «incompatibile con l'appartenenza alla Cee»; e cinque anni come periodo transitorio, «prendere o lasciare». Il V' gennaio 1971 prende il timone del Consiglio Cee Maurice Schumann, ministro degli Esteri francese: il suo compito è quello di portare il negoziato in posizione di stallo fino all'ormai previsto vertice anglo-francese. Al termine dell'incontro del 2 febbraio, nonostante i tentativi I di compromesso della commissione Malfatti, non si prò- \ gredisce di un passo. Ma il 21 maggio arriva il I vertice: « Improvvisamente si 1 scopre — scrive l'agenzia ! Franco Presse — che il bubbone è soltanto un foruncolo». I problemi che parevano enormi non sono che difficoltà tecniche sormontabilissime di fronte alla volontà politica espressa da Heath e da Pompidou. Si apre. così, il capitolo delle « maratone notturne », sedute interminabili che durano lutto un giorno e la notte successiva pcr risolvere i numerosissimi problemi accumulali. Ma il nuovo presidente del Consiglio Cee, Aldo Moro, entralo in carica il l" giugno, ama il lavoro nella natte. Nel Granducato I del Lussemburgo, dove si \ svolge la seduta decisiva, il 30 giugno, il ministra degli Esteri italiano guida, senza dar segni di stanchezza, il negoziato verso il successo. Alle 6.30 del mattino, le agenzie annunciano: « Accordo raggiunto: se il Parlamento inglese lo vorrà, il 1" gennaio '73 Londra entrerà nella Comunità europea ». E il Parla mento inglese (come quelli norvegese, danese ed irlande se) dovrà ora esaminare i quarantadue volumi iprezzo 113 sterline) di cui si coni pone tutta la giurisprudenza comunitaria, cioè il trattata di Roma ed i tremila regolamenti e direttive che ne costituiscano il diritto derivato. Vittorio Zucconi ph«po

Persone citate: Aldo Moro, Anthony Barber, Franco Presse, Geoffrey Rippon, Heath Pompidou, Maurice Schumann, Moro, Pompidou, Schumann

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Inghilterra, Londra, Lussemburgo, Parigi, Roma