Reggio, anatomia d'una buropoli di Giuseppe Fiori

Reggio, anatomia d'una buropoli Reggio, anatomia d'una buropoli Luigi M. Lombardi Satriani: « Reggio Calabria, rivolta e strumentalizzazione», Ed. Qualecultura, pag. 176, lire 1500. Dal volume Reggio in fiamme: « A Reggio si giunge per ferrovia con trazione elettrica e a doppio binario su tracciato che muove da Amburgo in linea retta, per via mare con un porto capace di notevoli attracchi, in aereo con pista già disponibile per aereo a reazione, con l'autostrada dal Tirreno, con superstrada dalla Ionica: è possibile altrove? ». Apprendiamo dunque che fra i titoli di Reggio per essere capoluogo di Regione figura un tracciato ferroviario da Am¬ burgo « in linea retta ». A scriverlo è uno dei prò- tagonisti delle tempestose vicende di Reggio, Giuseppe Reale, da tre legislature de putato democristiano di quella circoscrizione. Leggiamo lo ancora: « Da ragazzo mi entusiasmava Tom Mix e più ancora Manto d'Argento, il materiali raccolti, manifesti suo cavallo bianco, seniore vittorioso; da allievo ufficiale e da ufficiale di artig.ie ria mi perdevo al galoppo nelle campagne nocerine o bresciane e poi in Francia, tra le Brulat-du-Castellet e Sanary-sur-Mer. Sono convin to che si cavalca la giustizia e la verità quando si vi vono con cuore aperto le vi cende drammatiche della propria città; ed ho sentito, nel le ore di passione, l'ebbre* za dei western della lanciti lezzo, l'impeto travolgente -Iella giovinezza in divisa, infu riandò la guerra ». Conviene ammettere che, davanti a simili squarci, la tentazione dell'ironia è forte; ma giustamente Luigi M. Lombardi Satriani, autore del più recente studio sulla rivolta reggina, vi resiste. I libri, articoli di giornale, scritte murali, formule esoreistiche, ingiurie, proclami, sono il campo di un'indagine in. chiave antropologica. Non vi sarebbe stata miscela esplosiva — è il nucleo della tesi di Lombardi Sa¬ triani — senza l'incontro di due culture, quella dei grup-pi dominanti e quella delly classi subalterne. Risulta per-ciò privilegiata nel libro la ricerca sui « meccanismi psicologìcosociali e culturali », nel tentativo d'intendere « a quale profonda esigenza culturale rispondano regionalismo e campanilismo ». L'aspetto più propriamente storico-politico del problema è tenuto a margine, ed a noi sembra che simile scelta com- porti qualche rischio. Temia- mo cioè che gli avvenimenti di Reggio rimangano incom prensibili se ci si limita a registrarne gli accessi feborili, le manifestazioni convulsive, i deliri e non si identifica l'origine del male. Un'origine che pensiamo di poter indicare in ciò: Reggio è una buropoli. E ci spieghiamo. Era tradizionalmente luogo di spesa della rendita agraria; botteghe artigiane, commerci, professioni libere ruotavano intorno al reddito di alcune centinaia di prò prietari terrieri. Oggi dobbiamo registrare due fenome- ni: 1 ) l'accentuazione dellurbanesimo: nella sola Reggio si concentra circa un quarto dell'intera popolazione cala- brese, il 22,24 per cento; 2) la flessione della rendita agraria, che a Reggio rappresenta ormai solo il 18,7 per cento del reddito globale. In corrispondenza a questi fatti, è venuto assumendo un ruolo preminente il reddito burocratico. Un reggino ogni ottanta è dipendente comu naie; uno ogni venti è nella pubblica amministrazione. E prevalentemente attorno al reddito burocratico, che a Reggio tocca la misura di per sé patologica del 26 per cento, è organizzata gran parte dell'economia cittadina, attività artigianali, industria edilizia, trasporti, professioni, commercio. Sembra inevitabile che alla Regione si guardi non come ad un organismo di decentramento politico e amministrativo ma come ad una zecca produttrice di nuovo reddito burocratico. Nella rivendicazione del ca¬ poluogo potranno dunque esserci anche antichi risentimenti, ragioni di « pennacchio », fermenti umorali per questioni di prestigio (Lombardi Satriani scava specialmente in questa direzione). Al fondo però è la considerazione economica; è il peso spesso decisivo che l'apertura di un nuovo grande ufficio ha nella buropoli del Sud. L'avvocato e il verduraio, lo speculatore di terreni fabbricabili e l'ex brac ciante aspirante fattorino hanno trovato un amalgama su questa piattaforma dove le classi antagoniste, l'egemone e la strumentale, si uniscono in un patto di violenza. - La rivolta per il capoluogo è, si dice, strumentalizzata dalla destra. Noi riteniamo che sia di destra oggettivamente. Possono i ceti popolari uscire da un ruolo subalterno grazie a sei-diecimila posti regionali in più? Certamente un ufficio in più non modifica il meccanismo del dominio: semmai lo lu- briflca' Giuseppe Fiori

Persone citate: Giuseppe Reale, Lombardi Satriani, Manto D'argento, Tom Mix

Luoghi citati: Amburgo, Francia, Reggio, Reggio Calabria