In febbraio al Congresso esame del prezzo dell'oro

In febbraio al Congresso esame del prezzo dell'oro II metallo aumenterà a 38 dollari l'oncia In febbraio al Congresso esame del prezzo dell'oro Si temono iniziative protezionistiche da parte di alcuni gruppi - Il ritocco del prezzo sarà comunque subordinato agii accordi commerciali con Cee e Giappone (Dal nostro corrispondente) New York, 12 gennaio. Il progetto di legge per il rialzo del prezzo dell'oro da 35 a 38 dollari l'oncia sarà presentato al Congresso dal governo Nixon la prima settimana di febbraio. Lo ha an¬ nunciato il ministro del Tesoro Connally, precisando che la presentazione sarà comunque subordinata ad un accordo commerciale col Mec e col Giappone. Alla riunione del gruppo dei Dieci a Washington, lo scorso dicembre, gli Stati Uniti avevano dato l'impressione di voler accelerare i tempi, e il progetto di legge era previsto per il 20-25 gennaio circa. Le difficoltà incontrate nei negoziati con i giapponesi e gli europei sarebbero la causa del ritardo. Secondo il New York Times di oggi, l'approvazione del Congresso non è affatto certa. Pur essendo favorevole al rialzo del prezzo dell'oro in sé, la maggioranza esigerebbe maggiori concessioni sui commerci dal Mec e dal Giappone. I senatori Hartke e Burke. entrambi democratici, hanno già presentato un emendamento per il contingentamento di tutte le importazioni. Essi vogliono che le importazioni siano limitate alla media annuale del perìodo '65-'69, il che equivarrebbe a una loro riduzione del 40 per cento. Hartke e Burke propongono anche una severa limitazione ai movimenti dì capitale, una duplice tassazione per le industrie americane all'estero, e la proibizione dell'estensione agli alleati della tecnologia Usa. Scrive il New York Times che l'emendamento «fa apparire le leggi protezionistiche degli Anni Trenta un miracolo di liberismo ». I due senatori affermano che solo in questo modo si può ovviare alla disoccupazione, il cui tasso è salito al 6,1 per cento, e risanare i deficit delle bilance commerciali e dei capitali, sconfiggendo la competizione straniera. Per l'inizio di febbraio è perciò attesa al Congresso una violenta battaglia tra liberisti e protezionisti. I primi sono capeggiati dal sena¬ tore repubblicano Javits, il quale chiede l'immediato rialzo del prezzo dell'oro alla ripresa dei lavori dopo le vacanze invernali, cioè il 18 gennaio. Javits sostiene che un ritardo nella svalutazione del dollaro turberebbe di nuovo il sistema monetario e scatenerebbe la guerra fredda commerciale che per mesi si è cercato in tutti i modi di evitare. e. c.

Persone citate: Burke, Nixon

Luoghi citati: Giappone, New York, Stati Uniti, Usa, Washington