La telepatia esiste, ma non si comanda di Bruno Ghibaudi

La telepatia esiste, ma non si comanda L'opinione degli scienziati sulla trasmissione del pensiero La telepatia esiste, ma non si comanda Il fenomeno è studiato da tempo: perché avvenga occorrono un «trasmittente» col sistema nervoso particolarmente attivo e un « ricevente » in stato di relax - Questo non accade al Rischiatutto (Nostro servizio particolare) Roma, 11 gennaio. E' possibile che la straordinaria bravura del campione di «Rischiatutto» scaturisca da una realtà telepatica? Diciamo subito di no, e per due ordini di motivi. Innanzitutto Inardi non si limita a dire quello che sta scritto sulla cartella di Bongiorno, ma quasi sempre aggiunge parole — precisazioni e alternative — che non ci sono e che quindi il presentatore non conosce. In secondo luogo il meccanismo di una trasmissione telepatica è tanto complesso da richiedere condizioni che in questo caso non esistono minimamente. Che la telepatia sia una realtà è ormai indiscutibile. Ognuno di noi ha sicuramente avuto modo di constatare fenomeni e avvenimenti personali che possono essere spiegati soltanto ammettendo la comunicazione da mente a mente o — forse meglio — da individuo ad individuo. Del resto sono ormai numerosissimi gli scienziati dei principali paesi che compiono da anni studi e osservazioni su questo fenomeno. Ma tutte queste comunicazioni avvengono in maniera spontanea e incontrollata, quando meno le si attende, e tutti i tentativi per dominarle e per farle avvenire a comando hanno dato risultati piuttosto scarsi. Se gli scienziati si interessano alla telepatia è perché il suo dominio può aprire le vie per penetrare nell'intimo dell'uomo, per scoprire i suoi poteri nascosti, per aumentare le sue possibilità in tutti i settori della conoscenza e dell'azione. I militari se ne occupano perché la comunicazione da mente a mente, quasi sicuramente non intercettabile, risolverebbe uno dei più grandi e pericolosi problemi operativi di tutti gli eserciti. In quest'ambito rientrano i tentativi fatti di recente durante la missione «Apollo 14». L'astronauta Ed Mitchell ha cercato di ricevere i simboli elementari (quadrato, stella, cerchio, croce e linee ondulate) che un «sensitivo» di Chicago gli trasmetteva in momenti ben precisi del volo, e di fare altrettanto. Per spiegare la telepatia sono state proposte molte teorie. Una delle più accettabili sembra quella annunciata qualche anno fa negli Stati Uniti dal dottor Andrija Puharich, un neuropsicologo noto negli ambienti scientifici internazionali. Puharich si dichiara convinto che il contatto telepatico fra due individui sia favorito dalle rispettive condizioni fisiche e psicologiche e avvenga perciò in maniera casuale. Il «trasmittente» si troverebbe infatti in uno-stato in cui è fortemente attivata la parte del sistema nervoso denominata simpatico, mentre nel «ricevente» diverrebbe più attiva quella denominata parasimpatico. Questa spiegherebbe le comunicazioni telepatiche con persone che stanno dormendo o sono tranquillamente intente — cioè rilassate — ai loro lavori abituali. Puharich precisa che al momento della comunicazione telepatica l'aumento dell'attività del simpatico provoca nel trasmittente un aumento del campo gravitazionale, mentre nel ricevente avviene lo inverso. Per ammettere la trasmissione telepatica fra Inardi e Bongiorno bisognerebbe non solo attribuire al presentatore un preciso desiderio di trasmettere informazioni, al quale dovrebbe corrispondere una maggior attività del suo sistema simpatico, ma anche ammettere che Inardi sia «sempre» nelle condizioni adatte per ricevere. Ora in tutta franchezza non ci sembra che il copioso sudore che gli imperla la fronte al momento delle risposte denoti quello stato di rilassamento e di calma influenzati e creati da una maggior attività del parasimpatico. La comunicazione telepatica, dicono inoltre gli esperti, avviene quasi esclusivamente fra persone legate fra di loro da vincoli di sangue e di forte affetto: e questo non è certo il nostro caso. Massimo Inardi ha detto: «Mi pare che la trovata della Rai sia contraddittoria. Mi si dice che i fogli con le risposte non li terrà Bongiorno, ma li avranno gli esperti qualche metro più in la. Se io possedessi davvero le doti telepatiche, mi chiedo come non potrei con altrettanta facilità leggerle sui tavoli degli esperti». Bruno Ghibaudi

Persone citate: Bongiorno, Inardi, Massimo Inardi

Luoghi citati: Chicago, Roma, Stati Uniti