Ha ucciso il padre che rifiutò di riconoscerlo come suo figlio
Ha ucciso il padre che rifiutò di riconoscerlo come suo figlio Il delitto durante un litigio nell'entroterra veneziano Ha ucciso il padre che rifiutò di riconoscerlo come suo figlio L'assassino, 33 anni, ha colpito la vittima 61 anni, con l'accetta Arrestato poche ore dopo ha detto: «Mi voleva ammazzare» (Dal nostro corrispondente) Venezia, 10 gennaio. Tragedia ieri sera in una casa fra Vigonovo e Fosso, nell'entroterra veneziano: durante un violento litigio, un calzolaio ha ucciso a colpi di accetta il padre, che non l'aveva mai riconosciuto come figlio. La vittima è il manovale Mario Panizzolo, aveva 61 anni. L'omicida, Benito Caldon, di 33 anni, è stato arrestato tre ore dopo il delitto, mentre vagava per la campagna.. Quella dei protagonisti di questo dramma è una storia intricata, desolante. Mario Panizzolo ebbe una relazione con una donna che ora ha cinquantacinque anni, Malvina Carraro. Dalla loro unione nacque Benito, ma i due non regolarizzarono la loro posizione: il piccolo sembrava destinato ad essere considerato come figlio di ignoto. Qualche anno più tardi, però, Malvina Carraro decise di troncare i rapporti con il manovale e si unì in matrimonio con un suo compaesano, Giovanni Caldon, il quale accettò di dare il proprio nome a Benito. Tutto sembrava dimenticato, la vita per il ragazzo scorreva abbastanza tranquilla. Ma dopo qualche anno la donna rimase vedova e decise di tornare insieme con Mario Panizzolo: i due si sposarono due anni fa ed andarono a stabilirsi in una casa che il manovale aveva affittato nella campagna fra Vigonovo e Fosso. Benito Caldon non volle seguire i due co- niugi, preferì restarsene a vivere solo nella piccola abitazione che la madre era riu- scita ad acquistare all'epoca I del suo primo matrimonio. Il calzolaio trascorreva le ! sue giornate quasi in disparte, spesso appariva assorto, silenzioso: lo vedevano in qualche osteria, poi se ne tornava nel suo alloggio. Ogni tanto andava a far visita alla madre, ma in quelle circostanze i suoi incontri con il padre erano sempre burrascosi. Ieri sera, l'ultimo tragico1 I itigio tra il calzolaio ed il padre. Benito Caldon ha deciso di andare a trovare la madre, quando arriva la donna è sola in casa. Il giovane si mostra sorridente, premuroso. « Vuoi che ti aiuti a spaccare un po' di legna per il fuoco? », le dice. « Ma si. certo — risponde la donna — ne ho proprio bisogno ». Benito Caldon si mette subito al lavoro. Ha ancora l'accetta tra le mani quando, poco prima delle 19,30, sopraggiunge in bicicletta Mario Panizzolo, di ritorno da un'osteria. Pochi minuti dopo, fra i due scoppia la lite, furibonda. D'un tratto Benito Caldon, stravolto, alza l'accetta. Alle grida accorre la madre, tenta di mettersi in mezzo, lotta disperatamente ma non riesce a separare i due. Il calzolaio colpisce due volte il padre al capo, con estrema violenza: Mario Panizzolo si accascia con un gemito, pochi istanti dopo muore. Nella caserma dei carabinieri, Benito Caldon dice ancora qualcosa: « Lui aveva bevuto, me ne sono accorto. Mi ha domandato che cosa stessi facendo e io gli ho risposto che stavo spaccando la legna per mia madre. Lui mi ha detto che quella era una cosa che non dovevo fa re io. E' sceso dalla bicicletta ed ha fatto per togliarmi l'accetla dalle mani, zjoi è andato a prendere una maz za e mi ha gridato: questa volta di ammazzo, In quel momento io non ho capito più niente e l'ho colpito ». g. m. Bcnito Caldon
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