Inardi è imbattibile

Inardi è imbattibile LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Inardi è imbattibile Il campione di Rischiatutto ha vinto ieri oltre cinque milioni raggiungendo il guadagno record complessivo di quasi 36 milioniSì t h it t t i diffiil it dl it Sì, certo, ha vinto ancora. Cinque milioni e 240 mila lire che aggiunti alle vincite precedenti fanno 35 milioni c 880 mila lire. Inutile precisare che un « monte » cosi non era mai stato toccato da nessuno, che si tratta di un | vnuovo record, che il dottor Intirdi ha battuto tutti i record possibili ai quiz ecc. ecc. « Mi manderanno via per monotonia » ha detto il medico. Lo manderanno via, piuttosto, se continuerà a vincere e salirà troppo in alto minacciando di far fuori i fondi messi a disposizione del Rischiatutto. Ma continuerà a vincere? Gli esperti di quiz, quelli che si ricordano delle frasi pronunciate da Mike Boimiorno durante la prima puntala di Lascia o raddoppia'.', cominciano ad avere qualche dubbio. L'ottimo dottoro è stanco, dicono, il logorio della popolarità si fa sentire; ieri, dicono, non era nella sua forma più brillante, ha rischiato ma senza strafare, ha persino sbagliato due risposte e ha finito con l'incassare appena cinque milioni e rotti, la sua vincita più bassa sino ad ora... Sarà. Ma intanto ha vinto, raddoppiando con estrema disinvoltura. Ne si vede chi possa contrastarlo. Si ha l'impressione che se cadrà, cadrà per colpa sua e non per merito degli avversari. I quali, ieri sera, sono stati particolarmente modesti, forse — come è uso dire — sopraffat-1 ti dall'emozione. C'era una signorina di Monza, tutta oc-1 chiali, denti e gambe, che! Bongiorno aveva qualificata fortissima: ma la signorina è arrivata in cabina con 80 mi- i la lire (pietosamente arro-j tondate a 100 mila) e ha fai-1 lito il raddoppio. Catastrofico l'altro concorrente. Fino Lo Re, insegnante nella scuola per carcerati ad Augusta (il j che ha fatto dire a Bongiorno « Be'... speriamo che questi carcerati escano presto... I che s'incamminino sulla via del bene...»): non ha risposto che a una sola domanda preliminare ed è giunto alla fine abbondantemente sotto zero. Che dire? Sembrava che tutto contribuisse a glorificare vieppiù il dott. Inardi della cui bravura e dei cui rapidi guadagni milioni e milioni di italiani si estasiano a bocca aperta sognando, per le loro tasche, guadagni altrettanto rapidi e dimenticando, per lo spazio affimelo del Rischiatutto. l'incubo del carovita e delle tasse. A proposito, dimenticavamo: il ministro Preti che evidentemente ci tiene a tener stretto i legami col mondo dolio spettacolo, ha inviato un telegramma all'Inardi augurandogli nuove vincite. Auguri sinceri o avvertimento velato che il fisco vigila ed è pronto ad intervenire e a spolpare? * * Bisognerà una volta o l'altra scrivere un lungo pezzo esclusivamente dedicato a Mille c una sera. Molti spettatori le devono profonda riconoscenza e sono tenuto a mandare un grazie sentito agli egregi curatori, ad Accolti Gii e al sommo Rondòlino che sa tutto su tutto il nmitnzszdfeinrecamema d'animazione di tutto c il mondo. Mille e una sera ha protetto per settimane e settimane una minoranza di pubblico dal baccano di Can.-.onissima; e ieri sera, con discrezione e tempestività ha offerto un'alternativa a coloro che rifiutavano i clangori del Rischiatutto (perché esiste — mettiamocelo bene in testa — esiste sempre la gente, e non è poca, che dice di no alle lotterie canore e ai quiz). Un'alternativa di lusso: Lu pazza guerra, l'ultimo film del grande Karel Zeman. girato tra il l'J69 e il '7U, presentato al festival dei film per ragazzi a Venezia nello si esso '70 e tuttora inedito (è vemé'ed "è. a nostro noto quanto sia difficile immettere nei normali circuiti italiani pellicole di questo genere). Come La diabolica invenzione anche La pazza guerra si ispira ad un romanzo di giudizio, una delle cose più belle di Zeman: vi presiedono una felicità quasi ininterrotta di invenzione, una ammirevole ricchezza di fantasia poetica e trasfigurante, un'abilità tecnica ingegnosa e raffinata, accompagnate — secondo il costume del regista cecoslovacco — da un senso vivo della caricatura (vedi quella, estremamente gustosa e pungente, dei militari) e da un anelito, progressista ma non pedante e tanto meno dogmatico, verso un mondo di giustizia e di pace. * * Stasera allo strepito finale di Canzonissima si opporrà, sul secondo canale, un film di Jean-Luc Godard, Agente Lemmy Caution. missione Alphaville (1965). , u. bz.

Luoghi citati: Monza, Venezia