Un bubbone di 47 mila metri nel cuore di Torino: le Nuove

Un bubbone di 47 mila metri nel cuore di Torino: le Nuove Problema grave da risolvere al più presto Un bubbone di 47 mila metri nel cuore di Torino: le Nuove La decisione del governo di non stanziare i fondi per un moderno istituto di pena blocca i piani di risanamento - Libere entro l'anno le aree del mattatoio e delle caserme Il sindaco: "Basterebbero 2-3 miliardi per cominciare i lavori,, Pili spazio per 1 servizi pubblici, più aree verdi, più razionale sviluppo urbanistico per evitare la congestione e le strozzature del tratfico: problemi drammatici delle città d'oggi. Come li | risolve Torino? In centro c'è una preziosa area di circa 220 mila metri quadrati, che potrebbe soddisfare, almeno parzialmente, le nuove esigenze. E' occupata da massicci e antiquati edifici: il mattatoio, le caserme Cavalli e Lamarmora e le carceri. Bubboni nel cuore della città. Ci sono progetti per estirparli, ma quando sembra che sia giunto il momento, ecco un ostacolo imprevisto o un rinvio. Ora c'è la decisione del governo di privare Torino dei fondi destinati all'edilizia carceraria. L'area è compresa nel triangolo tra corso Ferrucci, via Cavalli e corso Inghilterra. Alla base di I questo triangolo sorgono la ca- | serma Cavalli, il foro boario, il mattatoio; di fronte, al di là di corso Vittorio, la caserma Lamarmora e le carceri. Secondo il piano regolatore del '59. qui dovrebbero essere creati il centro direzionale e una zona verde. Mattatoio — Occupa circa 70 mila metri quadri. L'area sarà disponibile entro la fine dell'anno; appartiene già al Comune e non ci saranno problemi per il trasferimento. Tutti gli impianti saranno sistemati nel nuovo stabilimento delle Vallette. Il moderno mattatoio sarebbe I dovuto entrare subito in funzione. Era stato definito un modello, capace di sostituire, in breve tempo, una produzione su scala industriale a metodi di lavoro artigianale. Ma parecchi operatori con zdisssoioolrTpnmrntrari al décmtramentoTo'hanno 1ii contestato »; inoltre alcuni impianti sono risultati difettosi. 11 mattatoio è stato utilizzato sinora solo per gli equini. La macellazione degli altri animali si svolge nell'edificio di corso Inghilterra. Una costruzione cadente, ami. gicnica. indegna di una città civile, che suscita continue proteste della popolazione. Nel febbraio '71 il Consiglio comunale ha approvato i rimedi a: difett: del nuovo mattatoio. I lavori saranno ultimati entro l'anno. Caserme — La caserma di artiglieria Lamarmora ha un'area di 50 mila metri quadrati, alcuni occupati da alberi di alto fusto. Anche questa zona, di proprietà del Comune, dovrebbe rendersi disponibile alla fine di crucsi anno. Dice il sindar i Nel '70 è stata stipulata co;, l'autorità militare una convenzioni, pt, la re- I slituztonc dell'area. In cambio i I militari utilizzeranno le casermelte di San Paolo. I necessari lavori di ripristino sono già finanziati ed appaltati, si spera di poterli eseguire entro il 72». L'area della caserma Cavalli (altri 50 mila metri quadri! è del Demanio militare. Il passaggio al Comune richiederà iungo tempo, ii Però — afferma il sindaco — ci sono buone prospettive. Recente- ■niente un membro del governo ha affermato che e pronto un ài- segno di legge per l'alienazione dei tieni demaniali. Ci.'i enfi lo cali avranno un diritto di prela •none i». Carceri — Qui è il punto do-lente. Sono state costruite nel 1857 quando la città aveva 180 mila abitanti, ora è cresciuta di quasi sette volte, ma le « Nuove » non sono cambiate. Ospita- no circa mille detenuti, mentre i posti sono poco più di 500. sono prive d'impianti di riscalda- mento e di servizi igienici decenti. Impossibile in queste con- dizioni realizzare i fini educativi che la pena dovrebbe avere secondo la Costituzione. Ogn: anno lo Stato spende somme ingenti per manutenzione. Ma le « Nuove » divorano tutto. Si tura una falla e se ne apre un'altra. Le due rivolte de! '69 e del '71 (alla base ci sono stale le incivili condizioni di vita dei carcerati! hanno dato il colpo di grazia. 11 ministero ha speso circa 800 milioni per riparare i danni. Un semplice palliativo. Da tempo il Comune s; batte perche la cina sia dotala di un nuovo .stabilimento carcerario. Il piano regolatole ha previsto a questo scupo un'area di 160 mila metri quadrati a ovest delle Vallette. La scelta lu approvata sei anni la dall'apposita commissione presieduta dal Prefetto. Nello stesso tempo il Comune iniziò le trattative per la permuta di quest'area con quella occupata dalie «Nuove» (circa•17 mila metri quadri). Dapprimail ministero di Grazia e Giustilumi uhi.un inumimi.i zia tergiversò, dopo la rivolta della primavera '71 promise che il prob'ema sarebbe stato ri- solto. L'amministrazione civica ha stanziato tiOl) milioni per l'acqui- sto dell'area delle Vallette che ora è pronta. Ma un mese fa il sindaco ha saputo della nuova opposizione romana. Dal piano originario di 250 miliardi per l'edilizia carceraria era stato operato uno stralcio di 100 miliardi. Torino è esclusa, si è data la precedenza ad altri centri. Alla nostra città è stato destinato un miliardo per opere di ristrutturazione interna delle « Nuove ». Cosi l'intero piano per il risanamento del centro ha subito un arresto, proprio quando si pen-sava che la realizzazione non fos-se lontana. Quando fu approvato il pianoregolatore, 13 anni fa, si pensa-va di utilizzare 1 terreni del mat tatoio e delle caserme per crea re il centro direzionale, con palazzi e grattacieli, cuore della vi ta commerciale e industrialeSulla superficie occupata dalleN'uove « era prevista una zonaverde. Ora, dice il sindaco, « è cambiato il modo di concepire lo sviluppo della città e c'è la tendenza a reperire superfici per installare servizi più che Insediamenti urbani ». Meglio un centro sportivo che un grattacielo Meglio dar respiro alla città an ziché aumentarne il traffico, Ma ora non sono più concepibi- li dilazioni se si vuole scongiura- re la paralisi. E' necessario che il governo ritorni sulla decisione presa per le carceri. Non è possi- bile stanziare in blocco i 6-7 mi liardi necessari per la costruzione di un nuovo edificio? Si può scegliere tuia via di compromes so. Dice il sindaco: « Ci mettano a disposizione due miliardi per l'appallo e l'inizio del primi lavori, al resto si penserà nei successivi esercizi finanziari ». E' una via, forse l'unica, per uscire dal punto morto. I parlamentari piemontesi dovrebbero farsene interpreti.

Persone citate: Cavalli, Lamarmora, Pili

Luoghi citati: San Paolo, Torino