È occupato da due mesi lo stabilimento che ha chiuso e licenziato i 110 operai

È occupato da due mesi lo stabilimento che ha chiuso e licenziato i 110 operai A Genova la "Paragon Italia,, non paga i dipendenti È occupato da due mesi lo stabilimento che ha chiuso e licenziato i 110 operai La società (costituita con capitale inglese) secondo i dirigenti sarebbe in deficit - I sindacati ritengono ingiustificato il provvedimento e chiedono che l'azienda sia requisita dall'amministrazione comunale iNostro servizio particolare) Genova, 4 gennaio. I cartelli avvertono: «Lau- brica è occupata». La lab ica e della Paragon Italia,una società per azioni a capi-ale inglese, specializzata nel a produzióne dc-i «modulicontinui» per la contabilitàmeccanizzata, e ha sede in viaAldo Manuzio 11, nel popolo-so quartiere genovese di SanFruttuoso. I centodieci dipen-denti la occupano ctal 30 otto-b. . scorso, giorno in cui lamaggior azionista, la LamsonIndustries Limited di Londraha deciso di liquidare la Para-goti Italia, inviando alle maestranze la lettera di licenzia mento. Da allora, e sono passati 67giorni, lo stabilimento e fermo: il grande portone si socC.inde soltanto per lasciaipassare le squadre del turnoeli sorveglianza, i sindacaliste gli uomini politici, che desi aerano manifestare la lorosolidarietà agli occupanti. ASan Silvestro, quando la gen te si apprestava a saiutare inallegria l'arrivo del nuovo an no, c'è stata in fabbrica una riunione, alla quale hanno partecipato i rappresentant dei partiti dell'arco ciemocra-tico: s'è discusso a lungo sul!a necessità di sbloccare lasituazione e in questo senso ètato deciso di chiedere all'Amministra - zione comunale la requisì- zione del complesso per con- sentire l'immediata ripresa del lavoro. Le premesse ci sono: clienti in attesa di rice- vere la merce, trenta milioniconcordemente di stampati già pronti per laconsegna, grossi ordinativi che continuano a giungere :i abbondanza. Non sono certamente que sti i connotati di un'azienda in crisi: e allora, quali imotivi della grave decisionepresa dalla proprietaria dellaParagon Italia"! Denis Nichol consigliere delegato della so cietà, risponde: «Dal niomento delta costituzione della so cie(a. ;/ 2 marzo 1970. a momento della messa in lì quidazione, il 30 ottobre 1971 il bilancio ha registrato una perdita dì 204 milioni: tre volte più di quanto previsto dal programma di avviameli(o dell'azienda. Queste perdite sono anzitutto da imputarsi alla mancanza di cnllabura| zione d'una parte dei dipen 1 denti, alle agitazioni sindacali e quindi all'impossibilita d'es- I sere competitivi sul mercato». Ben diversa la versione dei sentami sindacali, che rivol- : gono alia proprietà della Pa- ragon Italia precise accuse: ; «Le perdite di bilancio non lsouo da attribuire alle agita- zioni sinducali dei dipendenti, ma ad una torma di "megulo- lavoratori e dei loro rappre-i mania" che era al vertice 'dell'azienda Alla Paragon Ita- lia tutti erano "dottori", tutti con stipendi favolosi. Altra megalomania era quella di ac- ; quistare materiale all'estero. ' pagando dazi che il più delle ìvolte erano il doppio del vaio- re della merce». La decisione della società 1sembra essere ormai irrevo- cabile, com'è dimostrato dal-- l'annuncio che la liquidata. Paragon Italia sarà ricostruì--1 ta, con una cernita di perso-, naie, come Paragon Ita liana.a i Una differenza puramentee formale, che ha però notevolio conseguenze sui dipendenti,- jdovendosi risolvere con la- ! cessione del complesso cli Ge-- inova per un'altra fabbrica più piccola, a Borgo Fornari,-1 nel territorio di Busalla. Gli stessi membri non eredono alla disponibilità dichiarata dalla proprietà, di vende- re rczaffittare i macchinari 1 tdi via Manuzio. «Siamo in possesso di un documento — dicono — da cui risulta che fm dal 24 agosto 1971 il signor Denis Nichol prevede- va non solo l'occupazione del-1 lu fabbrica da parte delle \ che si trovano nella fabbrica ; d'c maestranze, conseguente alla liquidazione della .Paragon Italia, mu affermava che do po tre mesi di occupazione sii sarebbe ripreso le macchine», Il braccio di ferro è a questo punto e le rigide prese ! di posizione delle due parti J non lasciano spazio all'ottimismo-.«Kon c'è che un'unica soluzione — dicono i sindacalisti —, ed è quella della ret7Uisi2ione della fabbrica. come alto politico deli Animi lustrazione comunale». Da P*U di due mesi, intanto, i 110 dipendenti delia Paragon /'" ! lia f ioTO famiglie non ricevo-. no la busta paga: tirano avan- « alIa meglio con il frutto di alcune sottoscrizioni e con 1 viveri offerti dalla solidarietà dei lavoratori genovesi. I i f. d. I

Persone citate: Asan Silvestro, Denis Nichol, Manuzio

Luoghi citati: Borgo Fornari, Busalla, Genova, Italia