L'«incubo» delle tasse di Mario Salvatorelli

L'«incubo» delle tasse I nostri soldi L'«incubo» delle tasse Quando si farà il bilancio del 1971. Luigi Preti sarà forse l'unico ministro che potrà vantare un progresso per il settore, di sua competenza, quello delle entrate fiscali. La produzione agricola, come valore in termini reali — cioè al netto dell'aumento dei prezzi — è stata più o meno sui livelli del 1970: l'industria ha fatto addirittura un passo indietro, per la prima volta dopo la guerra; il commercio e i servizi registreranno lievi variazioni in più: l'amministrazione pubblica un chiaro aumento, solo perche sono aumentate le retribuzioni che. con gli oneri sociali, i fitti e gli ammortamenti, costituiscono il suo « prociotto ». Maggiore incasso 11 fisco, invece, si presenterà alla resa dei conti con un in- 1 [ I ; ; 1 j ; i l ! ; | casso di quasi il 10 per cento | supcriore a quello del 1970 in ( lire correnti, cioè di etica il 5 | per cento in termini reali, cai- | | colato in lire fine '70 che va levano un 5 per cento più cli oggi. E' un maggiore incasso che non sfigura rispetto a quello del 1970, quando il reddito nazionale aumentò dell'I 1.7 in termini monetari, del 5,1 in termini reali. Negli Siali Uniti, dove il passaggio di ministri dall'amministrazione pubblica alla privata è cosa normale e abbastanza frequente, l'onorevole Preti verrebbe certamente chiamalo a sistemare i bilanci cli qualche colosso dell'industrio o del commercio. E' vero che il nostro ministro delle Finanze si lamenta perché ha incassato «solo» mille miliardi di lire in più del 1970. anziché i previsti millecinquecento circa, ma in confronto ai suoi colleghi di governo, che puntavano su un aumento del reddito nazionale effettivo del b per cento circa, egli può passare addirittura per un indovino. Dubitiamo, invece, delle sue virtù profetiche quando assicura un passaggio senza scosse dal vecchio al nuovo regime fiscale: tra sci mesi per le imposte indirette, ira un anno per quelle diretlc. Ai nostri timori per il 1973. l'onorevole Luigi Preti ha risposto con una lunga lettera a 'laesio giornale, futa di dati interessanti, tra cui l'annuncio — rileniamo, per la prima volta ufficiale — che dal 1" gennaio 1973 l'imposia sul reddito sarà trattenuta interamente ai lavoratori dipendenti dalla busta-paga. « Nulla ciu eccepire alle affermazioni ilei ministro, e soprattutto al paragone e allo scrupoloso conteggio che ha fatto » tra imposte vecchie e nuove, ha scrino a Specchio ilei tempi un pensionato di Verona. Non siamo dello stesso parere. Non abbiamo mai delio che la riforma colpirà come prima, più di prima i redditi dei lavoratori dipendenti. Anzi, in data 13 ottobre, scrivevamo: «' Evasori a parte, c fatti i conti, pagheranno di meno sia i lavoratori dipendenti, sia i liberi professionisti, siu gl'imprenditori, industriali c commercianti «. Abbiamo, invece, manifestato il timore, meglio se « ingiustificato », come scrive Preti, che nel 1975 si debbano versare, lin dalle prime paghe di gennaio, interamente nell'arco dei dodici mesi, tutte le lasse sul reddito dell'anno, quando non avremo ancora filino di pagaie quelle del 1972 e precedenti. Pace col fisco? Ora, il ministro afferma che il futuro trattamento fiscale sarà meno pesante cli lanto che « iide più favorevole situazione non potrà essere sostanzialmente modificala du eventuali conguagli di imposta complementare per gli anni 1V71 e P-J72. del resto estremamente improbabili per i redditi più illudesti ». Ne prendiamo ano volentieri, perché il nostro scopo era, appunto, cli chiarire e possibilmente eliminate c ingiustificate apprensioni -. che avevamo raccolto e di cui c'eravamo latti portavoce. Anche le lettere che riceviamo sono uno specchio, se non dei tempi, dei contribuenti; questi erano alquanto preoccupali, e dobbiamo dire che io sono ancora. Possiamo sperare che il 1972 sarà l'ultimo anno di contestazioni tributarie e che arriveremo al prossimo Natale in pace con il iiseo? In questi giorni sono esposti i ruoli provvisori per Complementare e Ricchezza Mobile del 1972, basali sulle denunce che abbiamo latto lo scorso marzo, relative ai redditi del 1970. Praticamente, su quel!.: base sono stale preparate anche le cartelle dell'impesta di famiglia per il 1972. pronte per essere recapitale ai destinatari. Sia per le iscrizioni a ruolo provvisorio, sia per l'imposta di famiglia, è l'ultima volta. A questo punto, viene da chiedersi a che cosa serviranno, per la stragrande maggioranza dei contribuenti, le « dichiarazioni Vanoni » che dovremo 1 presentare non una, ma due [ volte ancora, entro il 31 marzo I cli quest'anno e del prossimo, ; se ormai il gioco e fptto. Non ; sarebbe lutto più chiaro se si stabilisse che. entro certi limi1 ti di variazioni e sotto un eerj io « tetto » di redditi, chi ha ; presentato la denuncia dei reciditi l'anno scorso non deve prci senlarla più? In caso contrario, l non si vede come da quelle montagne di moduli, da quei ! milioni di dichiarazioni, non ; scendano ancora fiumi di « residui » da pagaie per le vecchie imposte, i quali andranno | ad ingrossate le nuove, con il fischio di farle uscire dagli ar- gini delle possibilità contribuli | vc dci ciUadinj. ( Ricordiamo che, anni fa. j| | nlinistro dcl)c Finanze (era già | ,,,|oi.a Luigi p,.eli) defmì n ca. | fico fiscale troppo pesante per potere anche solo pensare di aumentarlo. Eppure, da allora il carico si e regolarmente appesantito di anno in anno, e in particolare in quello appena terminato, dal momento che a un reddito nazionale quasi immobile ha corrisposto un maggior introito fiscale effettivo del 5 per cento. Non vorremmo che. anche questa volta, ci trovassimo di fronte a una delle lame promesse non mantenute, anche se per causa di forza maggiore. Mario Salvatorelli

Persone citate: Luigi Preti, Preti, Vanoni

Luoghi citati: Siali Uniti, Verona