Da due anni saccheggiavano le chiese 500 milioni di bottino: diciotto in carcere

Da due anni saccheggiavano le chiese 500 milioni di bottino: diciotto in carcere In una sola banda erano riuniti antiquari, ladri, restauratori e ricettatori Da due anni saccheggiavano le chiese 500 milioni di bottino: diciotto in carcere Un antiquario trattava con i parroci oggetti di poco conto e annotava i « pezzi » antichi da rubare - Un complice, che lo accompagnava, preparava invece una mappa della chiesa - Prendevano arazzi, quadri, mobili e lampadari: a volte smontavano altari e portoni - I ladri abitano tutti a Moncalieri, i ricettatori nella provincia di Torino e a Piacenza Una banda di ladri, specializzata nel furto e nel commercio di oggetti d'arte, è slata smascherata dai carabinieri di Moncalieri. Sono state arrestate 18 persone, altre 12 sono state denunciate a piede libero. Dal dicembre del '69, saccheggiando ville ma soprattutto chiese in provincia di Torino, Asti, Alessandria e Cuneo, hanno realizzato un bottino di oltre mezzo miliardo. Nel corso dell'operazione, cui hanno partecipato anche i carabinieri di Piacenza, sede di un nucleo di ricettatori, è stata ricuperata refurtiva per cento milioni. Più che di una banda, si deve parlare di una vera e propria « organizzazione criminale ». C'erano gli esperti ohe sceglievano la merce da rubare (dai quadri agli arazzi, dal candelabri ai mobili antichi), gli esecutori materiali del colpo, gli autisti che portavano la refurtiva nei laboratori, artigiani che provvedevano a « truccarla », antiquari e rigattieri che la rivendevano. Gli arrestati per associazione a delinquere e furto continuato aggravato, abitano tutti a Moncalieri e sono: Giuseppe Iacolino, 33 anni, antiquario, via Cernala 57; Antonio Romeo, 43 anni, via Monviso 27; Maurizio Bellani detto « Il ferrarese », 21 anni, via F.acinotti 7; Giuseppe Guerra detto « Puccio », 27 anni, via Cernala 7; Giuseppe Andreaccio, 26 anni, via Tetti Piatti 17/E; Gianfranco Pantesio detto « Tarzan », 28 anni, strada Torino 39: Rocco Arena, 29 anni, via Tinivelli 4; Lauretto Gozzo, 21 anni, strada Rebaude 9; Cinto Gavietto, 39 anni, restauratore, corso Turati 10. Per ricettazione sono stati arrestati a Piacenza, dove abitano: Silvio Farina, 49 anni, antiquario, via Zago 16; Mario Casazza, 42 anni, restauratore, frazione Celleri 33; Sergio Restori, 41 anni, mobiliere, da Podenzano via Papa Giovanni 5. Gli altri ricettatori finiti in carcere sono: Guerrino Marcia, 54 anni, antiquario, da Trofarello via Diaz 6; Giorgio Bausola, 25 anni, falegname, da Poirino via Panlzza 8 bis; Mario Bausola, 54 anni, artigiano, da Trofarello via Duca degli Abruzzi 20; Stefano Testa, 32 anni, artigiano, da Collegno via Miglietti 6, con laboratorio a Torino in via Massena 47; Vincenzo Zappavigna, 39 anni, antiquario, da Moncalieri strada Torino 81; Alberto Zanotti, 24 anni, da Moncalieri via Cunloli Bassi 43. Le indagini sono cominciate un paio di mesi fa, nel Piacentino, quando i carabinieri ritrovarono i primi oggetti d'arte rubati, e sono continuate in provincia di Torino con il cap. Ruggeri (comandante la Compagnia di Moncalieri, che si è valso della collaborazione del brig. Vastano di Moncalieri, del brig. Viada di Nichelino e del Nucleo Investigativo), e si sono concluse all'alba di ieri con l'esecuzione del mandati di cattura firmati sabato dal magistrato dott. Marzachl. I carabinieri, a gruppi di tre, hanno suonato alle porte degli accusati sorprendendoli, tutti alla stessa ora, nel sormo. Nessuno ha reagito e tra il pianto delle mogli e dei bimbi, gli arrestati hanno seguito i militi In caserma. Soltanto Maurizio Bellani, Rocco Arena e Giuseppe Guerra, che erano stati fermati e rilasciati una quindicina di giorni fa, hanno esclamato: « Peccato: eravamo convinti di essere riusciti a farla franca ». Sembra che il cervello dell'ti organizzazione », fosse l'antiquario Giuseppe Iacolino. Egli si recava nella sua veste professionale dal parroci delle chiese prese di mira, trattava gli oggetti In vendita e lodava quei « pezzi » che non potevano lasciare la chiesa e che in realtà lo interessavano perché di maggior valore. Deciso il « colpo », egli tornava sul posto con uno degli esecutori materiali, quasi sempre Antonio Romeo. Questi — mentre l'antiquario tirava per le lunghe con il parroco l'acquisto del « pezzo » minore — esaminava la chiesa, controllava porte e finestre; spesso tracciava una vera e propria mappa, che poi illustrava agli altri autori del furti, tra i quali Maurizio Bellani, Giuseppe Guerra, Giuseppe An- dreaccio e Gianfranco Pantesio. Rubavano cosi a colpo sicuro mobiil del '600 e del '700, quadri, arazzi, sculture, preziosi, cornici, candelabri, lampadari e oggetti sacri. Spesso smontavano gli altari, in qualche caso anche il portone della chiesa. Non commettevano imprudenze: la merce viaggiava su autocarri direttamente dal luogo del furto a quei laboratorio del Piacentino dove l'attendevano i ricettatori. Con questo sistema sono stati compiuti decine di furti in ville patrizie (che Giuseppe Iacolino, senza destare sospetti, poteva vi¬ sitare in veste d'antiquario) e saccheggiate chiese e santuari del Canavese, Val di Lanzo, Val Varalta, Carignano, Glaveno, Montana d'Asti, Canale d'Alba, Sparane, Carmagnola, Barge e Forno Alpi Graie. In due anni la banda ha commesso un solo errore: non ha portato subito ai ricettatori la refurtiva di un furto commesso 11 4 dicembre scorso nella chiesa di Carmagnola. E le è stato fatale. Il brigadiere Vastano dei carabinieri di Moncalieri, che da tempo teneva d'occhio Antonio Romeo, ha chiesto un mandato di perquisizione per la sua casa di Moncalieri in via Monviso 27 e ha trovato candelabri e una cornice del '700 del valore di molti milioni. Il sospettato non ha più potuto negare. L'operazione continua. E' probabile che gli oggetti d'arte del valore di cento milioni, che ora sono ospitati nella caserma di Moncalieri, aumentino ancora. Ed è assai probabile che il numero degli arrestati e dei denunciati salga ancora notevolmente. Nell'« organizzazione del ladri d'arte » sarebbero coinvolte altre 20 persone. L'antiquario arrestato Giuseppe Iacolino e quattro complici: Giuseppe Guerra, Gianfranco Pantesio detto Tarzan, Rocco Arena e Giacinto Gavietto