Pietrangeli «trascina» Panatta al successo nella Coppa del Re

Pietrangeli «trascina» Panatta al successo nella Coppa del Re La vecchia guardia dello sport torna alla ribalta in due grandi competizioni Pietrangeli «trascina» Panatta al successo nella Coppa del Re Dopo la sconfìtta di Panatta con Orantes le sorti della finale parevano compromesse Invece, Nic (38 anni) ha battuto Gisbert nel secondo singolare e poi ha guidato il compagno nel doppio decisivo contro gli spagnoli - E' la prima volta che l'Italia si afferma dal nostro inviato Ancona, lunedì mattina. L'Italia lia vinto la Coppa del Ite di Svezia. Una manifestazione clic ci era sempre sfuggita anche nelle stagioni d'oro del nostro tennis. Il merito principale va a Nicola Pictrangeli, indomito leone, nonostante le 38 primavere., ben assecondato da Adriano Panatta, confermatosi giovane di talento, seppure bisognoso di cure per farlo ascendere al primi posti delle graduatorie mondiali. Un successo che ripaga Nicola Pietrangeli di tutti gli amari hocconi che gli era toccato subire nelle ultime stagioni, quando era stato allontanato dalla squadra azzurra come se fosse infetto e poi richiamato con degnazione. La Nazionale ai migliori, è un assioma di sempre. Questa volta la tesi è stata accettata per carenza di vertice tecnico. S'è fatto ricorso alla Nazionale che la maggioranza degli specialisti aveva invocato da sempre. Giordano Maioli, che potrebbe essere ancora valido come giocatore, è venuto in aiuto come capitano non giocatore, rivelando doti di validissimo nocchiero a dispetto della giovane età. Il sodalizio Panatta-Pietrangeli, varato all'» open » di Bologna, ha continuato a dare i suoi frutti. E' stata una vittoria sofferta, striminzita tanto nelle semifinali contro la Cecoslovacchia che in finale contro la Spagna, ma entrambe le volte meritata, anche se non bisogna mettere in secondo piano l'importanza del fattore campo. Ancona ha ospitato la manifestazione con un entusiasmo travolgente. Il pubblico ha affollato in tutt'e e tre i giorni le scalce del palasport, tifando in modo fin troppo caloroso per una partita di tennis. Con la Cecoslovacchia abbiamo stigmatizzato il vantaggio derivatoci da alcuni giudizi dei giudici di linea, contro la Spagna non s'è verificato nulla più di quanto avviene nella maggior parte delle nazioni straniere a vantaggio della squadra di casa, tanto che Orantes e Gisbert solo in rarissime occasioni hanno avuto modo di lamentarsi e in quegli eventi il giudice-arbitro Michele Brunetti, « patron » della manifestazione, ha sempre fatto ricorso a giudizi salomonici. In svantaggio dopo il singolare di sabato perso da Panatta contro Orantes, l'Italia ha pareggiato le sorti battendo in un soflerto incontro in tre sets con Pietrangeli lo spagnolo Gisbert, un giocatore che non è mai stato un mostro di bravura nei tornei internazionali, ma che negli incontri a squadre si è sempre trasformato in un autentico leone per temperamento, grinta e regolarità. Pietrangeli. contro un avversario dal gioco più lento di Hre'oec. ha sempre dominato, sia nella buona che nella cattiva sorte. Intatti, lo spagnolo che nel primo set attaccava spesso, ne veniva in seguito dissuaso dai precisi lob di Nicola, che spesso e volentieri lo » gelavano ». Cosi. Pietrangeli, che aveva perso il primo set per 9-7, dopo aver avuto in pugno la vittoria, si riprendeva nettamente nel secondo e pareggiava per 8-6. Nel terzo set si temeva che Pietrangeli cedesse per la stanchezza, ma Nic. dopo aver dilapidato un primo match-ball nel nono gioco, con il servizio a disposizione, si riscattava subito dopo strappando la battuta al rivale e chiudendo vittorioso per I 6-4al trfanounOsaprpifrOsepavnGtrvrazirmdsvlev86a6dbMdbddPtePOnvLcpFad 6-4. Decisione, dunque, rimessa al doppio. Qui, si diceva in tribuna, Pietrangeli patirà più di Gisbert la fatica del singolare. Invece, così non è stato. Gisbert ' è stato un'autentea palla di piombo per Orantes, mentre Pietrangeli ha saputo offrire a Panatta il proprio consueto rendimento di doppista, sempre puntuale anche di fronte ai più potenti servizi di Orantes. La vittoria è venuta in quattro set dopo che gli azzurri avevano perduto il primo per 6-4. dopo aver avuto la possibilità di ottenere il « break » sul servizio di Gisbert. Ma la volontà di Pietrangeli, fermamente deciso a | vincere la polemica con i fede- | rali, che lo avevano giubilato an zitempo, trascinava Panatta alla I riscossa. Un Panatta che, visibilmente a disagio nel rispondere | da destra al servizio avversario, si faceva notare per il suo servizio molto spesso vincente e per le sue entrate per concludere al volo. Gli azzurri pareggiavano per 8-6 e poi passavano in testa per 6-3 al terzo set e concludevano al quarto, al terzo match-ball per 6-4. Era l'apoteosi. Nicola, vinto dalla fatica e dall'emozione abbracciava piangendo Panatta e Maioli, mentre il pubblico, in delirio, scandiva ritmicamente, I battendo le mani le note dell'inno di Mameli, suonato dalla banda dei carabinieri. Rino Cacioppo Risultati: Italln b. Spagna 2-1; Pietrangeli-Panatta (It.) b. Orantes-Gisbert (Sp.) 4-6, 8-6, 6-3, 6-4; Pietrangeli b. Gisbert 7-9, 8-6, 6-4; Orantes b. Panatta 6-3, 6-2. Finale per il terzo posto: Cecoslovacchia b. Germania 2-1. soralaMchsastdimqusttuchseqasi(3lud—riCds.iurcdc! PTli icsDCd Per Panatta e Pietrangeli una prestigiosa affermazione