Le pagelle dei ventiquattro protagonisti

Le pagelle dei ventiquattro protagonisti Le pagelle dei ventiquattro protagonisti JUVENTUS PaKinifinani E' volato a parare (36' della oarmignani ripresa) un p^|lone d| Bettega che per poco non siglava un magnifico autogol alla Niccolai! Però non ha saputo disporre la barriera sulla punizione di Ferrini, qualche incertezza l'ha palesata, paure tremende devono avergliele procurate sia alcuni fendenti di Pulici nella ripresa, sia varii sbandamenti di Spinosi, di Morini. SlDÌnOSÌ 'n 9'0rnata P'ù nera che bianca, e do' vendo affrontare Luppi (per molti un Cameade) che riusciva a frenare solo con decine di falli. Con il suo collega Marchetti ha propiziato la punizione dal limite che ha concesso a Ferrini il pareggio (solito fallo su Luppi). O si ritrova o altre ali gli procureranno un sacco di guai. L'avviso serve anche per Valcareggi che lo stima tanto. Mai-r»h*»tti Mn grande diagonale sulla siniivieiru.it.iii stra dj Satt0|o (23, de| primo tempo). Quando avanza, lo fa con prepotenza atletica e tecnica lodevole, favorito da Rampanti arretrato a centrocampo. Con una sciocca rovesciata all'indietro, su un pallone morto, dà il via al fallo di Spinosi su Luppi e al pareggio granata. ; !I.I Furino Hil 1)atlt0 Sala come un incubo, ma ui iiiu jjno g domarlo, dopo averlo orgogliosamente tallonato, stretto, marcato e anche pie- I cluato. E' il « sette anime » bianconero, generoso I nell'esporsi in lunghe fughe e immediati recuperi. i Non è bello a vedersi mentre si muove, ma è più utile di due buoi aggiogati al carro. Ferrini salva un suo temibile cross al 20' e al 39'. pur piccoletto com'è, è puntuale nel ribattere di testa, appena sopra la traversa, un servizio da destra. Qualche pasticcio in area (una isterica sciocchezza in rovesciata all'indietro per il portiere: 25' della ripresa) al momento del forcing granata. Ma il migliore, in linea assoluta, della Juventus, il più cocciuto nel non lasciarsi metter sotto, è lui. Fuga e cross del gol decisivo sono tutte farina sua. Morini u" Pr'mo tempo in equilibrio, un seconilo molto balbettato nei suoi duelli con Pulici, impegnatosi a tirare da lontano. La solita grinta, ma anche sbilanciamenti che fanno tremare le retrovie, in una partita d'assalto. Salvadore dall'avversario Quando vede la squadra impaniata nei cavalli di frisia orditi a centrocampo, scatta in avanti, i vecchio Billy, e libera per un attimo la Juve dal « complesso del Toro ». E' sua la proiezione e poi il passaggio che consentono ad Anastasi il primo 1 gol, è ancora lui che fa argine, come può e malgrado certe svirgole, durante l'assedio granata elei| la ripresa. i f-l-allni- Spreca orrendamente fuori al 14'. erosI r,t,,,cl sa ottimamente sulla traversa al 44'. | E poi? Avrebbe potuto approfittare di Crivelli, leu! tissimo, svariando sulle fasce laterali. E invece i non ha « visto » la mossa possibile, si è anzi acj centrato senza concludere, senza ispirare, pur ino'- strandosi lucido e sveglio nel finale (il che significa che non si era spremuto molto prima). Ma ha anche subito una brutta ferita. CaUSÌO Pm sregolatezza che genio, come gli capita. Giornata nera per il « baro! ne ». Ha sbagliato quasi tutto, tocchi e dribbling, i tackles e puntate in avanti. Già al 4' sballa un : controllo per Capello avendo ricevuto un ottimo i cross da Bettega. Fossati non ha certo perso il confronto con il lunatico mezzodestro juventino, oggi disperante agli occhi di tanti suoi « aficionados ». Ha goduto d'un attimo di libertà con Crivelli ; subentrato a Lombardo, poi Giagnoni gli ha riap! piccicato Fossati, e per il « barone » fu il buio. Annctaci Un gol secco, molte proteste I «Mdsusi (ma anche fa||j suh|tj) e una . scarponata al pallone, a gioco fermo (44' della ripresa) che un professionista idolatrato non dovrebbe mai permettersi. Giravolte, fughe come punture di vespa in avanti, e persino recuperi di gran buona volontà ai limiti della propria area. Ma ha patito ire e foga del suo marcatore, il Gengis Khan. Canelio Fer mol,rj tempo non riesce a con1 nettere, invischiato nei reticolati granata. Qualche buon pallone, pieno riscatto in occasione del gol decisivo. Una partita utile ma oscura, tipica di quando non può salire in cattedra e — anzi — gli avversari, Ferrini suo diretto antagonista per primo, fanno di tutto per segargli gli scalini che portano all'abituale leggio di comando. La diagonale con Causio, suo tema forte, oggi non è riuscita. Ma la maggior colpa va al suo collega. BettPCia " P'11 visP0 'n avanti, anche se j "^"^U" ben tenuto da Mozzini. Ottima la j finta d'intuito in occasione del secondo gol. Ha | subito scontri anche duri. Va cercato in gioco lunghissimo, proprio quello che i bianconeri d'og| gi stentavano ad inventare. Appena un paio di vohe l'abbiamo visto distendersi come sa e può. I Forse farà un regalino di Natale al suo portiere ' che gli ha evitato un magnifico autogol di testa. I" TORINO Sattolo Sicurezza di presa, tranne che in oci wauu v* casjone del tiro-gol d'Anastasi. La I carambola del secondo gol non deve neppure averI la vista. Non è certo una riserva, e lo dimostrano [ i compagni, che si muovono disinvolti davanti a : lui. Nessun demerito grave. I nmliarrln Gioca soltanto sedici minuti su Luiiiuaiuu Ha||er subj,0 contribuend0 a di. i mostrare che Giagnoni, con la poca legna rimasta, i aveva imbroccato schemi e marcature. Cede Hai. ler a Fossati (e subito dopo a Crivelli) uscendo. I E (orse non avrà torto Giagnoni se metterà avanti questa « chance » negativa che gli ha impedito j di svolgere pienamente la sua partita. CrÌV6llÌ Lentissimo, ha avuto la fortuna di I sbattersi in un Haller molto tran- j eiiiiIlo nella sua svagata eleganza. Non c'era altro j carbone da gettare sul fuoco, e Giagnoni non ha certo colpa. Il ritmo ossessivo non è per lui. Mrt77Ìni Bettega l'ha «scherzato» nei priIVIU2ZII1I missimi minuti con tocchi sicuri, [ ma via via il giovane granata ha ripreso quota e I sicurezza, contrastando l'avversario con freschisi sima vigoria e un entusiasmo grintoso da « vecchio Toro ». ' Zecchini Gengis Khan all'italiana, teme nes; suno e vuole pure far lo strafot- i tonte, ripetendo su Anastasi una serpentina di I quelle che il centravanti juventino crede d'avere i in esclusiva. Però Pietro lo anticipa in occasione ; del suo gol. E' roccioso e impavido, come i dlfen; sori antichi. Non parlategli di grazia: sfodererebbe la scimitarra. Rampanti [ la n,a9''a? CerGSer Ritagliato in un vecchio cuoio, spara via come un ossesso, anche quando ha spazio per impostare. Zompa sull'avversario e lo intimorisce già cinque minuti prima. Scaricherebbe il destro anche in quei palloni di pietra che ornano certi portali, e senza accorgersene. Tanto di cappello, o anche: Oscar per la grinta. Fossati neve Passare da Causio ad Haller e poi di nuovo a Causio. E' in una stagione di forma e si avventa anche a tirare, con un pizzico di malasorte. La fama e l'estro di Causio non lo impensieriscono neppure un momento. Il duello diretto è tutto a vantaggio suo. Vede spesso Marchetti che va via. Non sempre si decide a inseguirlo. Meglio in impostazione che come ala pura. Una ripresa più accanita e d'impegno. Ferrini " Vecchio cuore » granata e vecchi speroni non ancora arrugginiti. Inizia fallosamente, poi ci dà dentro con l'animo che tutti gli riconoscono. Il tritolo che accende il pallone sulla punizione del pareggio fa partire un proietto che muta la rete in una tendina sbattuta dalla tempesta. Pulici Avrebbe tutto per giocare e sfondare e far gol, se tenesse un po' di discernimento. Mica sempre, almeno tre volte in 90 minuti. Parte bene, sballa due tiri agevoli (al 38' insiste nel cercare un ennesimo difensore da dribblare anziché battere subito dal limite). Nella ripresa, dimostra cosa servono le strigliate di Giagnoni negli spogliatoi: tenta e ritenta con fucilate da venti, venticinque metri, che radono i pali di Carmignani almeno quattro 'volte. Sala ha sce,t0- c0" generosità e puntiglio, di fondere in una partita di battaglia le sue doti di classe talora un po' pensosa. Ha fatto ammattire Furino, che però l'ha ricambiato di ugual moneta. Un ottimo sinistro all'8', una mezza rovesciata limpidissima al 5' della ripresa mentre Carmignani è per le terre nel caos d'area juventina. Picchiato anche male, non si lamenta. LUDDI "' Parso 1111 Garrincha lillipuziano alle v. 1 1 prese con Spinosi. Qualche dribbling buono proprio perché subito fatto seguire da un cross. In ombra durante il primo tempo, ha cercato di contribuire nella ripresa durante le fasi di assalto granata. Ha assorbito anche qualche legnata maligna, ma senza atteggiarsi a vittima. J L'ARBITRO ' Annnnoco E' stato fortunatissimo. Timoroso i «ngune&e cne |a partita g|j SIUggÌSS8 d;, ; mano, ha cominciato fischiando ogni tre secondi. Mentre sul finire è stato anche troppo di manica 1 larga. Il suo nervosismo lo ha dimostrato ampiamente al 35' della ripresa, quando ha ammonito con superflue gesticolazioni Cereser che aveva bloccato il pallone con le mani per impedire una fuga di due juventini. C'è un fallo? E allora lo si fischia e lo si fa battere. E stop. Che cosa temeva, il buono e onesto Angonese? Che Cereser se ne uscisse dal campo col pallone scippato sotto g. arp.

Luoghi citati: Crivelli, Torino