Pasquale (già in infermeria) dice "Io stavo per pagare i creditori,,

Pasquale (già in infermeria) dice "Io stavo per pagare i creditori,, L'ex presidente della Federcalcio rinchiuso in carcere a Bologna Pasquale (già in infermeria) dice "Io stavo per pagare i creditori,, E' accusato di appropriazione indebita (3 miliardi) e di false comunicazioni sociali - Il medico della prigione gli ha trovato un'insufficienza cardiaca - Sostiene di poter fare fronte ai debiti italiani e svizzeri, ma non è escluso che altre denunce giungano in tribunale dal corrispondente Bologna, lunedi mattina. Giuseppe Pasquale rimarrà, per ora, in carcere, dove è stato accompagnato venerdì notte da un ufficiale dei carabinieri. Il suo difensore, l'avv. Giovanni Marchesini, uno dei. più noti legali del foro bolognese, non ha presentato domanda di libertà provvisoria. Ha preferito attendere gli sviluppi della intricata vicenda al cui centro si trova l'uomo d'affari ferrarese. L'ex presidente della Federcalcio non è però segregato in una cella. Si trova nell'infermeria del carcere. Il ricovero è dovuto ai postumi di un'angina che lo aveva colpito il mese scorso. E' stato il medico di S. Giovanni in Monte ad ordinare il ricovero del detenuto, avendogli constatato una insufficienza cardiaca. Pasquale è demoralizzato, ma ha respinto con una certa vivacità le accuse che gli sono mosse. Riconosciuto dagli altri detenuti nel reparto infermeria, è stato oggetto di curiosità. Ha parlato abbastanza a lungo con i compagni di pena. Non ha usufruito, co¬ me gli accorda il regolamento, dell'ora d'aria, preferendo rimanere a letto. L'arresto di Giuseppe Pasquale è stato per tutti un colpo di scena, anche se negli ambienti vicini al tribunale la possibilità della sua cattura fosse data per scontata. Pasquale, quando i carabinieri gli hanno detto (al termine di una animata riunione dei soci della Fi.DiBo. nel suo ufficio di via Rizzoli) che dovevano arrestarlo per ordine del sostituto procuratore della Repubblica, dott Jannaccone, Jia esclamato, dopo un timido tentativo di reazione verbale: « Come è strana la vita; finire in galera proprio ora che credevo di poter soddisfare tutti i creditori sia italiani che svizzeri! ». Le accuse di. cui dovrà rispondere sono di appropriazione indebita (per tre miliardi) e di false comunicazioni sociali. La prima, escluse le aggravanti, prevede una pena massima di tre anni: la seconda di cinque. Il mandato di cattura era facoltativo e il dott. Jannaccone lo ha emesso forse sulla scorta delle risultanze dell'inchiesta che la Procura di Bologna sta conducendo da diverso tempo. Sulla posizione di Pasquale deve aver anche influito la denuncia presentata dal suo ex socio ed amico rag. Luigi Goldoni. Per venerdì sera era stata indetta una riunione, in via Rizzoli, della Fi.Di.Bo. (presenti Pasquale; il mandatario della « Banca Commerciale », creditrice pignorataria del suo pacchetto azionario, Domenico Gentili; assenti la signorina Verna, il rag. Goldoni ed altri due soci). Un'assemblea, come si vede, assai esigua e ristretta. Goldoni aveva fatto sapere che non si sarebbe presentato perché aveva già reso note le sue proposte: versamento dei quattrini (egli aveva già depositato circa 700 milioni presso un notaio) e concordato giudiziale vincolante per tutti i creditori. Pasquale ha letto una relazione di circa venti pagine sulla situazione finanziaria e sui provvedimenti che avrebbe dovuto prendere. Dopo un breve intervento del socio Gentili, l'assemblea approvava il concordato preventivo. Sembrava che la vicenda fosse dunque avviata .ad una soluzione soddisfacente. Pasquale non nascondeva il suo compiacimento per i risultati conseguiti, ma la sua gioia doveva essere di breve durata: in quel momento giungevano i carabinieri incaricati di eseguire l'ordine di arresto. Pasquale ha avuto un attimo di smarrimento. Si dice, però, che si aspettasse l'eventualità del provvedimento adottato dalla magistratura. Ha chiesto, prima di essere scortato all'auto che doveva portarlo in carcere, di poter telefonare ad una persona (una donna, dicono i bene informati, cui egli è legato da vecchia amicizia). Gli è stato concesso, ma sul colloquio telefonico non si sono avute indiscrezioni. Sabato pomeriggio l'ex presidente della Federcalcio era interrogato dal dott. Jannaccone. Il fatto curioso è che Pasquale, dopo la denunciata aggressione di una quindicina di giorni or sono, aveva chiesto, ed ottenuto, la protezione dei carabinieri, in quanto, diceva, si sentiva minacciato. Ma i guai di Giuseppe Pasquale non sono ancora finiti. Altre denunce sono state presentate da altri creditori: La situazione è alquanto pesante. Per ora non si intravedono spiragli che possano consentirgli di superare la « crisi ». Si era sempre detto che Pasquale, plurimiliardario, sarebbe stato in grado di far fronte ai più gravosi impegni. Quanto sta accadendo dimostrerebbe che uno dei colossi della finanza bolognese aveva i piedi d'argilla. Le sue attività erano tutte redditizie? O il suo prodigarsi in attivià di cui aveva scarsa dimestichezza lo hanno portato al tracollo? Difficile pronunciarsi in una materia così delicata. lì suo patrocinatore, l'avv. Marchesini, si è rifiutato di rilasciare dichiarazioni. Può darsi che l'arresto l'abbia colto di sorpresa. Una prima chiarificazione sulla posizione di Pasquale si avrà quando il tribunale si pronuncerà sulle richieste di fallimento della Fi.Di.Bo.. La situazione finanziaria di Pasquale è assai ingarbugliata. Non è da escludere che altre istanze di fallimento giungano al tribunale competente. Tra pochi giorni, tuttavia, si dovrebbe conoscere se le imputazioni a Pasquale si limiteranno a quelle contenute nel mandato di cattura emesso dalla Procura o se vi saranno altre aggravanti, g. r. Giuseppe Pasquale

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