Sindacati e diritto di sciopero nel giudizio del partito liberale
Sindacati e diritto di sciopero nel giudizio del partito liberale Convegno della "Fondazione Einaudi,, a Milano Sindacati e diritto di sciopero nel giudizio del partito liberale dal nostro inviato Milano, lunedì mattina. « I sindacati vogliono rimanere un potere di fatto. Non vogliono diventare un potere riconosciuto dalla legge. Ma la storia insegna che i poteri di fatto, quando raggiungono un certo livello, o si inseriscono nelle strutture costituzionali — trovando in esse un appoggio ed un limite — o tendono ad autodistruggersi». E' il pensiero del partito liberale espresso dall'on. Malagodi a conclusione del « 1" convegno sugli articoli 39-4046 della Costituzione », relativi al riconoscimento giuridico dei sindacati, all'esercizio del diritto di sciopero ed alla partecipazione dei lavoratori alla proprietà dell'azienda. La riunione, svoltasi ieri, è stata promossa dalla « Fondazione Einaudi » e presieduta dall'on. Badini Confalonieri. II segretario politico del pli ha continuato: « La forza e la funzione dei sindacati sono una realtà che nessun libera le si sogna di ignorare o giu dicare negativamente. Le con sidera anzi strumento di di fesa e di progresso di gruppi | immensi che ne hanno biso- subentra la dittatura in cui il I sindacato non conta più: co- me oggi in Russia, come ieri nella Germania nazionalsocia-1 gno. Ma il sindacato, per forte che sia, non può sostituirsi allo Stato. Deve divenirne | parte. Se lo Stato scompare, corroso da un sindacalismo illimitato ed irresponsabile, lista ». L'on. Malagodi ha affermato: « Dobbiamo dunque giungere, non contro i sindacati, ma discutendo con loro e con la loro collaborazione, ad un adeguamento alla carta costituzionale delle organizzazioni dei lavoratori ». Il discorso del segretario del pli è stato preceduto da due importanti interventi. Il dottor Bertozzi, responsabile del servizio legislativo e legale della Uil, parlando anche a nome del segretario della Confederazione Vanni, ha detto che il riconoscimento giuridico dei sindacati, previsto dall'articolo 39. è in funzione dell'obbligatorietà del contratto di lavoro. « Ma questa esigenza, drammatica nel 1947 quando la Costituzione fu scritta, oggi non esiste più. E' superata dall'importanza acquisita dai sindacati, dalle mutate condizioni economiche, dalla contrattazione articolata aziendale; soprattutto dallo Statuto dei lavoratori, che all'articolo 36 dichiara obbligatori i contratti collettivi e di zona ». La Uil è anche contraria ad una legge che regoli il di-ritto di sciopero. Non negala necessità di norme che ne disciplinino l'esercizio, ma queste « devono scaturire dall'autogoverno dei sindacatiNegli statuti degli organismi di categoria, della Confederazione del lavoro e nei contratti collettivi potranno essere inserite clausole che proibiscano alcune modalità dsciopero e prescrivano unaproceduta di arbitrato. Qualcosa di simile è già stato fatto nell'accordo sindacale deFerrovieri. con lo scopo drendere lo sciopero dei trenmeno dannoso possibile per 1 cittadini ». In polemica con il dirigente della Uil, l'on. Bozzi ha detto: « L'articolo 39 è sempre valido. La Costituzione affida ai sindacati i conflittdi lavoro. Ma lo Stato ha icompito di tutelare gli inte « Chi dichiara lo sciopero? » Secondo lui « dovrebbero po terlo fare soltanto le orga ressi generali e pertanto deve garantirsi che le organizzazioni sindacali siano veramente in grado di difendere gli interessi dei prestatori d'opera ». L'aspetto più rilevante per il deputato liberale è questo: nizzazioni registrate». E' una esigenza oggi molto sentita perché vi sono « gruppi anarcoidi che scavalcano i sindacati ».» Inoltre «non è lecito fare sciopero per motivi politici. Quello degli addetti ai ser- vizi pubblici è illegittimo, perché il loro trattamento giuridico ed economico è re golato da leggi dello Stato». L'on. Bozzi ha formulato due proposte: « Si potrebbe in- tradurre nella legislazione — lia detto — l'obbligo del ten tativo di conciliazione prima dello sciopero. Sarebbe inoltre opportuno compilare unelenco dei servizi pubbliciessenziali ed ai dipendenti diquesti settori vietare le a-stensioni dal lavoro nel su- periore interesse della collet- tività ». a. r. g.
Persone citate: Badini Confalonieri, Bertozzi, Bozzi, Malagodi
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