Un'occasione sola a Marassi e i novaresi la sfrattano (1-0) di Paolo Bertoldi

Un'occasione sola a Marassi e i novaresi la sfrattano (1-0) La sorte beffa i liguri a 8' dalla fine Un'occasione sola a Marassi e i novaresi la sfrattano (1-0) Ha deciso il confronto Jacomuzzi all'82' - Anche il pubblico abbandona i rossoblu: venduti poco più di cinquemila biglietti - Il Genoa penultimo dal nostro inviato Genova, lunedi mattina. La sorte ha continuato a voltare le spalle a Silvestri ed ha avuto un incoraggiamento per Parola. Così l'allenatore del Genoa si trova ora a dovere giustificare la sconfitta subita in una partita che avrebbe potuto benissimo finire zero a zero ed il Novara esulta per la prima vittoria in trasferta. L'andamento del gioco non spiega la posizione drammatica del rossoblu penultimi in classifica e alla vigilia di due trasferte consecutive. Il Genoa non ha un gioco travolgente, stenta a recuperare i titolari che, come ieri Benini e Perotti, vengono utilizzati quando non sono ancora in forma completa, ma tiene dignitosamente il campo. Svolge un grande volume d'azioni, cerca affannosamente quel gol che gli sfugge ormai da tre domeniche. La folla non lo aiuta per niente o almeno ben poco. Tramonta un mito, lo si deve riconoscere. Per una partita che doveva vivere sull'incoraggiamento dei tifosi, una gara-chiave per le attività future della più vecchia società italiana, sono stati venduti appena 5170 biglietti, con un incasso inferiore ai 7 milioni e mezzo. I giocatori rossoblu non si sentono appoggiati da sportivi che « non affollano » lo stadio e sono pronti più al fischio ed all'invettiva che all'incoraggiamento. I tifosi della gradinata nord, quelli che sono considerati come il « dodicesimo » giocatore in campo tacciono avviliti ed il Genoa perde un elemento della sua scarsa forza (e non parliamo di quelli che hanno aspettato anche ieri gli sconfitti per fischiare chi si era battuto con ogni generosità e non aveva altra colpa se non quella di avere trovato un Novara tremendamente utilitaristico). L'ombra della crisi, che la promozione in serie B pareva aver allontanato, si proietta nuovamente minacciosa sui rossoblu e il nervosismo, cattivo consigliere, ne rende affannose le partite. Ieri il Novara ha avuto un inizio sicuro, tale da mettere in risalto una piacevole impostazione di gara. Niente catenaccio, difesa solida imperniata sul « vecchio volpone » Udovicich, sicuro lavoro a centrocampo di Carrera, Giannini e Calloni. Dopo una ventina di minuti il maggiore ritmo dei genovesi ha consigliato però all'undici di Parola un atteggiamento più attento ed il Genoa ha attaccato molto, premendo gli avversari verso la loro area. Le azioni da gol sono state tuttavia ben rare sia da una parte che dall'altra. Quando il pareggio senza reti sembrava ormai accontentare tutti ed in modo particolare i novaresi che cercavano di « spendere » il maggior tempo possibile nelle rimesse laterali, nei rinvii e cosi via, alla squadra piemontese si è presentata l'occasione d'oro. Il Novara l'ha afferrata al volo. Mancavano otto minuti al termine. In campo erano già scesi i « rinforzi », atleti freschi e destinati a rimpiazzare chi zoppicava (Giannini) o aveva speso tutte le energie (Corradi). Benigni, che appunto aveva sostituito Giannini si è prodotto in una delle sue carateristiche volate da centrocampista. Il figlio di Nuto Navarrini, avuta la meglio sul terzino Garbarmi, ha lanciato la palla in avanti andando poi di gran furia a riprendersela. Dal limite dell'area ha indirizzato un cross a mezz'altezza e Jacomuzzi, 1sfuggito una volta tanto alla i rude guardia di Benini, ha jmesso a segno con una stangata al volo da pochi passi. Tutta la cronaca è condensata in questo episodio. Al massimo si può ricordare che il Genoa all'inizio ha mancato il vantaggio quando Speggiorin gettatosi in tuffo è appena arrivato a sfiorare la palla con i capelli e che Picat Re, sempre nel primo tempo ha inviato al cielo un pallone che poteva essere comodamente girato in rete. Nella ripresa si è.fatta luce la finta ala Perotti. Questo numero sette crea molte azioni, ma lascia un gran vuoto sulla destra cosicché Silvestri non sa se deve complimentarsi per quello che fa o invitarlo a rimanere in attacco nella zona dell'ala. Ad ogni modo Perotti, che rientrava pure lui dopo una lunga assenza, ha dato il via ad una furiosa offensiva genoana senza però riuscire a offrire ai compagni il passaggio-gol. Al 10' di questo secondo tempo il Novara ha sostituito Giannini con Benigni, mentre il Genoa ha aspettato il 19' per mettere a riposo Corradi e schierare il giovane Pavoni. Proprio al ragazzo è toccata sul finale una palla da deviare in rete, ma l'allungo era troppo forte e Pavoni non l'ha raggiunto. Le puntate più minacciose e soprattutto i disperati tentativi di pareggio sono stati, come al solito, opera di Turone, un libero ottimo nella propria area e pronto nel lanciarsi in avanti. Un forte tiro del bravissimo « capellone di Varazze » è rimbalzato contro il muro dei difensori novaresi. Il fatto stesso che il mi glior attaccante del Genoa continui ad essere un difen sore libero indica chiaramente il punto debole della squadra. Perotti, Simoni e Corradi si sono mossi con impegno, ma non hanno l'autorevolezza del giocatore sicuro di sé. Piccioni è bravo ma non veloce, Speggiorin è stato controllato inesorabilmente dallo stopper avversario, nonostante i tentativi di aprire sull'ala. Per qualcuno di questi avanti genoani si tratta di trovare la forma migliore, per altri di trovare la posizione giusta. Ad ogni modo la situazione del Genoa è preoccupante. Un Novara, privo dello squalificato Vivian, lo ha controllato bene. E' vero che. al Genoa mancavano ieri dei titolari, ma si tratta principalmente dei ter zini Manera e Ferrari. Il prò- blema resta l'attacco. Come farà Silvestri a risolverlo? Paolo Bertoldi G Ldi Rtti Genova. Un'azione del « libero » rossoblu Turone, contrastata dal novarese Carrera

Luoghi citati: Genova, Varazze