Un grande De Simone trascina gli astigiani

Un grande De Simone trascina gli astigiani Un grande De Simone trascina gli astigiani Autoritario successo sulla Candy (71-63) dal nostro inviato Asti, lunedi mattina. Come volevasi dimostrare il Saclà ha un americano in squadra. Si chiama Alberto De Simone, è nato in Argentina, ha passato tanti anni sotto 1 canestri di tutta Italia, in serie A è stato in ogni stagione un protagonista. Adesso che è venuto ad Asti per giocare in serie B è diventato davvero un americano, con il suo tiro pressocché infallibile « da sotto », la sua autorità sui rimbalzi, soprattutto la sua esperienza che gli consentirebbe di giocare qualche volta persino ad occhi chiusi. In B un giocatore cosi vale quanto un Bradley, un Thoren e forse più sul piano del rendimento, visto il livello medio degli avversari. Contro la Candy Brugherlo, nella partita d'esordio del Saclà in serie B, De Simone ha dato subito lezione di basket. E il Saclà, guidato per mano dal u vecchio », ha vinto con autorità: 71 a 63 il punteggio, molto favorevole l'Impressione ricevuta da una squadra che punta senza pudori (né potrebbe concederseli, con quei nomi) alla promozione. La (i pagella » di De Simone spiega tutto per chi capisce le cifre del basket: 28 punti segnati (20 nel primo tempo), con 10 tiri centrati su 14 in azione e 8 personali su 8. Il che significa che bastava dare il pallone a De Simone per vedere subito un canestro o due « Uberi » da mettere in carniere. E siccome per 11 momento Caglieris e compagni sono ancora lontani da quella fluidità negli schemi che può arrivare per una squadra totalmente rinnovata solo col tempo, ecco che questo De Simone è una vera mitragliatrice nelle mani del Saclà. Basta assicurare i rifornimenti e il bersaglio è centrato. Lo si è visto soprattutto nell'unico momento difficile che il Saclà ha attraversato: al 6o della ripresa alcuni errori degli astigiani e una bella serie di tiri dalla media di Nava (il migliore della Candy) avevano portato gli ospiti a soli due punti, 41-39. Ci ha pensato De Simone (con un canestro e due personali) a ristabilire le distanze, a regalare calma e fiducia ai suoi tanto più giovani compagni. E* bene che il Saclà (e Toth lo sa benissimo) sfrutti per il meglio il suo « americano », magari rinunciando in umiltà a qualche tiro disagevole (è il caso di Lazzari) e soprattutto perfezio^ nando una manovra che deve per forza essere condizionata da De Simone. Non per nulla 11 Saclà è una 'delle poche squadre al mondo nella-^uale gli schemi vengono « chiamati » prima dal pinot che dal play-maker: De Simone si guarda attorno, giudica la situazione e spesso si accorda con Caglieris per il « numero » di schema da eseguire. La grande prova di De Simone ha sminuito i meriti di tutti gli altri che hanno però giocato solo a sprazzi, un po' contratti all'inizio, non sempre precisi nel tiro. Caglieris ha avuto ottimi spunti ma ha perso parecchi palloni (discreto nel tiro, 5 6U 11), Cavallini è mancato all'attacco (tirando poco e male) ma ha difeso bene, Lazzari ha tirato troppo (solo 6 su 18 la sua percentuale) sbagliando pe .-eccesso di slancio anche sui rimbalzi difensivi. Lazzari ha un fisico alla Tarzan e spesso ne abusa, difettando in equilibrio e concentrazione: dovrà imparare un minimo di regolarità di rendimento, prendendo esempio dall'ottimo Benevelli csfnc(1t21lCilmgpsnsfg che gioca sempre con giudizio, senza accusare il salto che ha fatto (con 11 Saclà) dalla D alla B. La partita ha visto gli astigiani sempre in vantaggio, fatta eccezione per le battute d'avvio (4 a 8 al 4') quando la zona 1-31 accusava qualche falla. Mutato l'assetto difensivo (prima la 2-1-2 poi la marcatura a uomo dal 14', conservata sino al termine) le cose sono andate meglio, la Candy ha trovato vita durissima in attacco incocciando solo all'inizio della ripresa In un momento di gran vena di Nava. Il primo tempo vedeva il Saclà già nettamente avanti (36-25). Superato il breve « impasse », la squadra ha Anito in progressione pur senza mai liberarsi in scioltezza, anche per l'impiego forzatamente a singhiozzo di Caglieris (troppo presto gravato di falli) che è il più adatto per « cambiar marcia » alla squadra. La Candy (senza Musetti, squalificato) ha giocato una discreta partita, fallendo qualche tiro di troppo (26 su 60 la media globale, contro il 28 su 58 del Saclà). Alla fine Bianchini ha fatto i complimenti a Toth, dicendo: « Mi aspettavo una formazione fatta di grandi giocatori tutti individualisti, un insieme poco omogeneo. E invece ho visto un Saclà che è davvero squadra, solida e compatta. Un buon segno per il futuro ». E adesso il presidente Ercole può sorridere soddisfatto della sua « creatura ».

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