Imposta sui fabbricati Prorogata l'esenzione

Imposta sui fabbricati Prorogata l'esenzione Per i nuovi alloggi, fino a giugno Imposta sui fabbricati Prorogata l'esenzione Una misura necessaria ma non sufficiente, commentano i costruttori edili - Chi acquisterà case sarà esente per 25 anni (Nostro servizio particolare) Roma, 29 dicembre. «Una delle misure necessarie, ma da sola non sufficiente, per il rilancio dell'edilizia», viene definita negli ambienti dei costruttori la proroga al 30 giugno dell'esenzione venticinquennale dall'imposta sui nuovi alloggi, decisa ieri dal Consiglio dei ministri. Per far riaffluire il risparmio privato e gl'investimenti nel settore delle case, dicono i costruttori, occorrono provvedimenti a lungo respiro e che aprano nuove, interessanti prospettive a quell'edilizia che, con la sua crisi, costituisce oggi uno degli aspetti più negativi, se non il più negativo, della congiuntura economica. Con il decreto legge approvato ieri dai ministri e pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, anche le costruzioni realizzate dopo il 31 dicembre 1971 (termine ultimo della precedente esenzione) e fino al 30 giugno 1972, non saran- no soggette all'imposta sui fabbricati, che ammonta al 33 per cento del reddito imponibile del fabbricato. In pratica, gli acquirenti di alloggi ultimati entro la prima metà dell'anno prossimo, saranno esenti da questa imposta per 25 anni. L'esenzione ora assicurata per altri sei mesi giunge in un momento di crisi che solo negli ultimissimi mesi ha mostrato alcuni timidi sintomi di attenuazione, che si riducono, però, a un aumento dei fabbricati progettati, rispetto al 1970. Gli ultimi dati disponibili parlano, infatti, di un incremento in agosto del 9,1 per cento, in confronto allo stesso mese dell'anno scorso. Ma è l'unico segno positivo, fra tanti negativi. Sempre in agosto, i fabbricati iniziati erano il 17,3 per cento in meno, quelli ultimati il 27,3 per cento in meno, rispetto all'agosto 1970. Nel corso dell'assemblea delle forze produttrici dell'edilizia, svoltasi recentemente a Roma, il presidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili), senatore Francesco Perri, aveva richiamato l'attenzione sul «dramma dell'edilizia» con queste parole: «Per ogni nuovo cantiere che si è aperto quest'anno in Italia, due se ne sono chiusi. Questa è la media nazionale, ma a Torino, Milano, Genova, Bari, Palermo, Catania, per ogni nuovo cantiere che si è aperto se ne sono chiusi quattro». L'Ance sta oggi esaminando il provvedimento di legge approvato dal Consiglio dei ministri. Un comunicato in proposito dell'Associazione è atteso per domani. m. s.

Persone citate: Francesco Perri

Luoghi citati: Bari, Catania, Genova, Italia, Milano, Palermo, Roma, Torino